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Zucchi: “Stagione intrigante per il calcio sardo. Arzachena? Salvezza tranquilla”

Antonello Zucchi, direttore sportivo dell'Arzachena | Foto Arzachena Academy
Antonello Zucchi, direttore sportivo dell'Arzachena | Foto Arzachena Academy
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Lunga intervista ad Antonello Zucchi, direttore sportivo dell’Arzachena Academy Costa Smeralda, che milita nel girone B del campionato di Promozione in Sardegna. Dal Cagliari alla Torres, passando per Serie D ed Eccellenza, con l’esperto dirigente del club smeraldino abbiamo provato a fare le carte alla nuova stagione del calcio regionale.

Direttore Zucchi, ovviamente cominciamo dal Cagliari e dalla Serie A. Come giudica il processo di rinnovamento del club rossoblù?
“Sarà una stagione importante in casa Cagliari, la scelta di promuovere Pisacane dalla Primavera dopo gli ottimi risultati va in una direzione di rinnovamento e attenzione al futuro da parte del club rossoblù. Ovviamente rappresenta un rischio, ma si vedrà sul campo se l’azzardo avrà pagato. Parliamo di un progetto giovane e che intriga, anche se la Serie A non è certo una passeggiata. L’inizio mi sembra interessante, anche se già sabato contro il Parma si avrà una riprova maggiore del vero valore di questo Cagliari”.

Passiamo alla Torres: anche in questo caso si può parlare di profonda rivoluzione, sia dal punto di vista della gestione tecnica che a livello di rosa.
“L’inizio della stagione non è stato certamente in linea con le aspettative della piazza, ma vanno considerate tutte le possibili attenuanti per un nuovo progetto. È cambiato l’allenatore dopo quattro stagioni: il passaggio dalla gestione Greco a quella di Pazienza necessariamente non sarà breve e indolore. Perdonatemi questo gioco di parole: a Sassari con Pazienza e i suoi metodi servirà pazienza, stavolta con la P minuscola e dare il giusto tempo ai nuovi per ambientarsi. Il mercato è stato molto valido, sono arrivati giocatori di categoria che mi fanno vedere la bontà del progetto. Era inevitabile un cambio dopo tanti anni, ma io sono fiducioso. Certo, iniziare con due sconfitte e con i gravi infortuni di due top player come Mastinu e Zaccagno non aiuta: ma quando il capitano si riprenderà sarà certamente il valore aggiunto più avanti, perché questa squadra ha bisogno di leader in campo e fuori come Giuseppe”.

Scendiamo dalla Serie C alla D, dopo un’estate travagliata che però ha riconsegnato alla Sardegna cinque rappresentanti come nella scorsa stagione.
“Sarà un campionato molto equilibrato, tolte forse 2-3 squadre che per budget e ambizioni sono superiori alle altre. Ma vedo un girone molto livellato, in cui le cinque sorelle sarde avranno la possibilità di dire la loro, si spera con molta meno sofferenza rispetto alla scorsa stagione”.

Analizziamole nel dettaglio, in ordine alfabetico: partiamo dal Budoni neopromosso.
“La certezza si chiama Raffaele Cerbone, ovvero uno degli allenatori top per la Serie D, categoria che conosce a memoria. È bravo nella valorizzazione dei giovani, fa giocare bene le sue squadre, per me farà un campionato tranquillo centrando tutti gli obiettivi fissati dalla società”.

Passiamo alla Costa Orientale Sarda, ripescata dopo la retrocessione.
“Premetto che sono molto contento che sia arrivato il ripescaggio, perché certifica la bontà del lavoro fatto dalla società. Soltanto gli allocchi possono pensare che sia arrivato grazie alla fortuna: chi sa di calcio e di regolamenti conosce perfettamente la realtà delle cose e sa che il ripescaggio si ottiene soltanto se sei una società solida, perché i punti non ti vengono certamente regalati. Quindi va dato grande merito al progetto di mister Francesco Loi, che anche quest’estate ha costruito un’ottima rosa in grado di fare bene, memore di cosa non ha funzionato l’anno scorso. Nurchi, Murgia, Sarritzu, Feola e tanti altri sono nomi in grado di fare la differenza, che si uniscono a una rosa con il giusto mix di giovani e senatori che anche in questa stagione punterà alla valorizzazione dei talenti locali”.

Come vede il nuovo Latte Dolce?
“Come dichiarato dalla stessa società sarà un progetto giovane, che riparte dalle solide fondamenta degli ultimi anni. Hanno confermato tanti elementi della scorsa annata, aggiungendo rinforzi top come Salvato in porta e diversi giovani molto interessanti. Penso che sapranno confermare l’ultima buona stagione fatta con Fini in panchina”.

Sarà la prima stagione in quarta serie per il Monastir di Angheleddu.
“Sono partiti subito forte con una grande vittoria in casa del Budoni: come detto la scorsa stagione, Angheleddu rappresenta insieme a Demartis il presente e il futuro nella categoria degli allenatori sardi di successo. Per me farà molto bene, peraltro ci sono alcuni elementi in rosa che ben conosco come Aloia, Fusco e Gibilterra e sono certo che faranno tutti un gran campionato”.

Infine, l’Olbia.
“È stato scelto un grande allenatore per la categoria come Favarin, un tecnico di grande esperienza chiamato a trasmetterla a un gruppo ancora forse incompleto ma con individualità di prim’ordine come Ragatzu, Biancu e Buschiazzo su tutti. Prevedo una salvezza serena per i bianchi”.

Capitolo Eccellenza, chi sarà la favorita per la promozione?
“Vedo Ossese e Ilvamaddalena davanti a tutte, ma sarà un campionato entusiasmante come lo è sempre stato negli ultimi anni. Ci sono diverse possibili outsider, a partire da Tempio e Atletico Uri che vorrà certamente tornare subito in Serie D”.

Chiudiamo con il campionato di Promozione e, quindi, con la stagione dell’Arzachena.
“Siamo una squadra giovane, per un progetto molto diverso rispetto allo scorso anno. Non puntiamo alla vittoria del campionato ma a una salvezza tranquilla, che passa dalla valorizzazione di quanti più elementi provenienti dal nostro settore giovanile. Serve restare con i piedi per terra, al di là della meritata qualificazione al prossimo turno di Coppa Italia: il campionato sarà complicato, lungo e combattuto. Noi dobbiamo cercare di stare sereni, specie nei momenti bui che necessariamente arriveranno. L’età media più bassa comporta che possano arrivare difficoltà, ma dovremo stare uniti e compatti. L’obiettivo primario è la salvezza, come mostra la costruzione della squadra formata da 8-9 over importanti, che dovranno trascinare i tanti giovani di talento presenti in rosa. Ma siamo comunque fiduciosi per la stagione. La favorita d’obbligo è l’Alghero, per ambizione e investimenti fatti nelle scorse settimane”.

Francesco Aresu

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