Torna l’appuntamento con la rubrica satirica di Centotrentuno.com curata dalla super tifosa rossoblù, Miss Wanda.
Giornata di campionato numero 26, anticipo del venerdì: CAGLIARI vs Inter.
Un Cagliari immenso! Un Cagliari che non ti aspetti!!! Una di quelle partite che ti fanno dimenticare le puntate precedenti, in cui sembravamo bravi solo a “incartare brutte prestazioni ” tali da fare invidia alla marmotta di un ben noto marchio di cioccolata svizzera. Abbiamo visto giocate di prima, cross, pressing: ci hanno ubriacati di bel calcio e, a questo punto, ci auguriamo di finire alcolizzati per maggio!
Ma, come in ogni partita che si rispetti – e giusto per non accumulare molte gioie tutte assieme, che potrebbero far male ai deboli di cuore –, abbiamo visto anche lo spettro di Farias aleggiare sulla Sardegna Arena. Stile Fantasma dell’Opera, si impossessa dapprima (per ben due volte) di Faragò e successivamente di Barella, visto come ha tirato il rigore. Lo fa anche con Oliva, reo di avergli sottratto la tanto amata maglia 17. Ma siamo sicuri che l’uruguaiano esista? Qualcuno, per favore, vada a controllare.
Qualcuno controlli anche chi della Lega, ieri, ha messo Perisic in campo. L’unico ad aver esultato per la decisione di dare l’autogol al nerazzurro, è mio fratello che, come un cetriolo, lascia Ceppitelli in panchina al fantacalcio. “Nessuno può mettere il Cep in panchina!” Chiaro?! Il goal per me, è tutto suo. Suo e di Cigarini che, preso da un momento di nostalgia delle partite giocate al sole – come biasimarlo, peraltro? –, cerca il giallo con tutte le sue forze. E, infatti, al settimo minuto lo trova. Chi cerca, alla fine…trova la panca, con la capra sotto la panca…punito, niente Bologna per lui.
Faragó, invece, è il nostro piccolo Dazn. Che dire: delle volte mi verrebbe voglia di prenderlo per mano e accompagnarlo alla panchina ma, alla fine, la sua partita l’ha fatta. Addirittura, mi è sembrato di aver pure visto un cross per Joao Pedro, ma non avevo gli occhiali…
Insomma, a sto giro i frastimi stanno a zero: non ho potuto nemmeno tirar fuori il più classico degli insulti all’arbitro (vedi “la moglie infedele”). Siamo tutti rimasti a bocca aperta. Perché da Luci a San Siro a Luci alla Sardegna Arena è un attimo. Pure Vecchioni pare lo abbia capito.
Infine, un doveroso momento di serietà, perché questa meraviglia di partita merita di essere dedicata a un’altra meraviglia. Dedicata a te, Davide Astori.
Go Casteddu!
Miss Wanda