La nostra analisi sulla domenica delle squadre sarde impegnate nel girone G della Serie D.
Due vittorie (Carbonia e Lanusei), tre sconfitte (Arzachena, Latte Dolce e Torres), un rinvio (Muravera): è stata ancora una volta una domenica caldissima quella vissuta dalle sei squadre sarde di Serie D, con gioie, rimpianti e più di qualche recriminazione. Andiamo ad analizzare, come ogni lunedì, il momento di ogni singola squadra, partendo dal basso verso l’alto della classifica, con l’eccezione del Muravera di Loi che non è potuto scendere in campo per i problemi covid in casa Nuova Florida, ma che ritroverà l’erbetta del Comunale già da mercoledì, per il recupero del match contro il Latina.
Torres
“Sono arrivato che in classifica la squadra aveva fatto un solo punto, mi pare che ora non sia più così, no?”. Archimede Graziani non è un allenatore banale e chiunque ci abbia avuto a che fare può dire lo stesso. Per rimettere in piedi una prima parte di stagione disgraziata come quella vissuta dai rossoblù serviva un tecnico come lui, così schietto nelle dichiarazioni e, a suo modo, pure un po’ filosofo. La sua analisi di Torres-Nocerina, decima sconfitta in campionato per i sassaresi, è onesta: serve più lucidità nella gestione del match, specie contro avversari esperti e scafati (i famosi marpioni, per usare le sue parole). Ieri i suoi ragazzi hanno tenuto bene il campo, nonostante le tante assenze a centrocampo – gli squalificati Pinna e Origlio, più gli infortunati La Vigna e l’ultimo arrivato Likaxhiu, ancora in ritardo di condizione – e le ambizioni degli avversari, anch’essi senza alcuni giocatori determinanti (su tutti Diakite e Morero, in panchina solo per onor di firma), ma a Melli e compagni è mancata la capacità di saper gestire i momenti delicati. Se Frasca ha tirato fuori l’ennesima grande prestazione, con super-parate in serie, davanti l’intesa tra Tedesco e Mascia va ancora affinata: il centravanti si è mosso bene, nonostante la marcatura arcigna di Impagliazzo, sfiorando il gol in un paio di circostanze. Il talentino classe 2002, invece, non è riuscito ad accendersi come fatto ad Arzachena e l’intera manovra offensiva ne ha fatto le spese. Con Mesina sempre più sul piede di partenza (sarà questa la settimana decisiva?), Ponsat e Battista non sembrano in grado di garantire un discreto numero di gol, specie se confinati in panchina. Questo è il vero problema di questa Torres: le reti segnate. Solo Giugliano (9) e Nola (11) hanno fatto peggio dei rossoblù (15, di cui 7 nelle ultime tre gare) e in vista del prossimo poker di gare – Monterosi e Vis Artena in trasferta, Latina e Insieme Formia al Vanni Sanna – sarà necessario trovare con maggiore costanza la via del gol.
Latte Dolce
Terza sconfitta consecutiva, nona stagionale, la quarta da quando sulla panchina biancoceleste siede Fabio Fossati. Risultati alla mano non si può certo dire che in casa Latte Dolce il cambio in panchina abbia portato gli effetti sperati, ma contro il Monterosi qualche spiraglio di luce si è visto. Bianchi e compagni hanno lasciato il Basilio Canu senza punti, è vero, ma per quanto si è visto probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Se i cugini rossoblù piangono la scarsa concretezza offensiva, i biancocelesti non ridono di certo: contro i laziali sono arrivati 2 gol, uno firmato da Antonelli (al secondo centro stagionale) e l’altro da Kone, giunto alla quarta marcatura. Ma nelle ultime 6 gare giocate sono solo 3 le reti segnate e nemmeno il ritorno di Marcos Sartor (già 3 presenze per lui) sembra aver sbloccato il reparto. Equivoci tattici, ricerca esasperata dell’equilibrio e la sensazione costante di non riuscire a mettere un top player di categoria come Scotto nelle condizioni di rendere al meglio, che negli scorsi campionati a questo punto aveva segnato ben più dei 5 gol in 18 gare giocate: 18 gol nel 2019-20, 9 nel 2018-19, 11 nel 2017-18. Anche perché, così come per la Torres, sul futuro del Latte Dolce grava il calendario, ricco di sfide d’alta classifica: domenica Cabeccia e soci andranno a Formia, prima di ospitare la Vis Artena e la Nocerina, con in mezzo le altre due trasferte di Afragola e Latina.
Arzachena
Delle tre sconfitte delle squadre sarde quella degli smeraldini probabilmente è quella meno attesa alla vigilia, ma nell’analisi non si può non partire dall’episodio che ha deciso: l’opinabile espulsione di Gaetano Ungaro dopo soli 20 secondi di gioco, per un fallo da ultimo uomo sul centravanti del Nola D’Angelo. Una tegola pesantissima per Cerbone, costretto subito a rivoluzionare la sua difesa, caduta soltanto sul perfetto calcio di punizione di Alvino al 21′. Nonostante il ritorno in parità numerica al 62′, Bonacquisti e compagni non sono riusciti a vincere la resistenza della difesa bruniana, con qualche bel calcio piazzato del solito Rossi, che ha colpito una clamorosa traversa poco prima del rosso a Cardone. Il ko di ieri ferma la miniserie positiva dei biancoverdi che restano a 20 punti in classifica, in attesa del match casalingo di domenica contro il Gladiator e aspettano novità dal mercato in entrata, specialmente in attacco dove il nome Mesina è quello più caldo.
Lanusei
Un solo gol, segnato peraltro dopo 90 secondi, altri tre punti. E, soprattutto, l’undicesimo risultato utile nelle ultime 12 gare: il rendimento del Lanusei di Alfonso Greco è sotto gli occhi di tutti e il Lixius si conferma il solito fortino, con 4 vittorie, 4 pareggi e sole 2 sconfitte. Non segnerà caterve di gol, è vero, ma la squadra ogliastrina è cinica e brillante, pur con l’assenza del faro Arvia. Non è un caso che la classifica dica 28 punti, con la salvezza anticipata che sembra sempre più vicina e con la consapevolezza che con un La Gorga pressoché insuperabile, il duo Attili-Floris più duttile che mai e un Varela semplicemente illegale in Quarta serie, il futuro dei biancoverdi può diventare sempre più roseo.
Carbonia
Chiudiamo con quella che ormai non è più la sorpresa del Girone G, ovvero i minerari della premiata ditta Mariotti-Colombino che, partita dopo partita, continuano ad aver fame di punti. Ne fa le spese un onesto Gladiator, che perde 2-4 nonostante una gara di grande sostanza e con diverse occasioni da gol create. Ma di fronte a Bagaglini e compagni c’è poco da fare: il nono sigillo stagionale di Cappai, il quinto di Stivaletta, le invenzioni di Piredda e le parate di un redivivo Manis hanno regalato il successo ai biancoblù che tornano in Sardegna da quarta forza del torneo a 33 punti, a -7 dalla salvezza (anche se tecnico e diesse hanno fissato in 44 la soglia per la permanenza in D) e con la grinta di un gruppo più forte delle difficoltà. Il ritorno allo Zoboli si fa sempre più vicino, anche se non a brevissimo: secondo la società l’obiettivo realistico è tornare nel proprio stadio per la sfida interna del 28 marzo contro il Giugliano, che seguirà le gare contro Nuova Florida (ancora a Santadi) e Savoia (in trasferta).
Francesco Aresu