Saperla riprendere è una grande dote. Nella vita così come nel calcio. E il Cagliari di Claudio Ranieri questa dote la ha. E non è aspetto di poco conto per una squadra che dovrà lottare duramente per la salvezza. Vero, spesso i rossoblù hanno approcciato non al meglio, 10 volte in svantaggio su 15 turni, per usare un eufemismo, ma la capacità di questo gruppo è quella di restare in partita fino alla fine, specie nelle gare che valgono doppio negli scontri diretti. “Questo Cagliari non muore mai”, per usare le parole di capitan Pavoletti, ancora una volta eroe a tempo scaduto, vero e proprio uomo della provvidenza capace di rialzare i rossoblù da qualsiasi situazione.
Ranieri e le scelte
Contro il Sassuolo Ranieri, forse, ha mostrato un limite recente della sua strategia, quella di mettersi costantemente a specchio. Con la logica di chiudere gli avversari nei loro schemi ideali che spesso ha prodotto una maggiore difficoltà per i rossoblù, come evidenziato dai primi 15-20 minuti alla Unipol Domus contro i neroverdi. E non a caso l’allenatore ex Leicester a fine partita ha confessato: “Per fortuna ne abbiamo preso solo uno nei primi minuti. Ho pensato che arrivasse anche il secondo gol a un certo punto”. Però così come la sua squadra non molla mai il tecnico romano ha la capacità quasi perfetta di capire cambi di modulo e di uomini, oltre ad avere quel pizzico di fortuna nel portare dalla sua gli episodi che non guasta mai. Ma soprattutto Ranieri sa leggere chimica e umori del momento nella testa dei suoi giocatori. Quella al Sassuolo è la seconda vittoria stagionale da svantaggio, dopo l’altro pazzo 4-3 con il Frosinone, con i rossoblù che per la prima volta dopo diverse settimane mettono la testa fuori dalle ultime tre posizioni in classifica che significano Serie B. Il tutto fatto nella prima stagionale senza l’ago della bilancia del centrocampo Makoumbou. Con l’assenza dell’ex Maribor che per distanze ed equilibrio nelle due fasi si è fatta sentire in più occasioni durante la gara contro i ragazzi di Alessio Dionisi.
Momento Cagliari
C’è una zona Pavoletti nelle partite ma in realtà c’è proprio un momento della gara in cui il Cagliari rende di più. Nove gol su quindici dei rossoblù sono arrivati negli ultimi quindici minuti di gioco, quattro nel tempo di recupero. La grande forza umana di Ranieri è stata proprio questa: avere dato anima, carattere e soprattutto capacità di esaltarsi nei momenti decisivi a un gruppo che appena due stagioni fa è retrocesso in seconda serie proprio per l’assenza di grinta e forza di lottare nei finali di partita. Un Cagliari che piano piano da Lapadula a Shomurodov (protagonista con l’assist con una sponda di testa nel gol di Pavo in rovesciata) sta recuperando tutti i suoi uomini, sia a livello atletico che di certezze e fiducia dal punto di vista psicologico in campo. E infatti proprio Ranieri dopo il 2-1 al Sassuolo ha rimarcato più volte come ora la settimana di allenamenti lo metta seriamente in difficoltà nelle scelte e come stia recuperando tutte le frecce a disposizione del suo arco. Questo non vuole dire che basti il successo agli emiliani per dimenticare tutti i mali. Il Cagliari fatica a tenere la stessa intensità su tutti i novanta minuti, spesso subisce gol sui calci piazzati a causa di una marcatura a zona non sempre efficace e a Ranieri servirà come il pane iniziare, a partire dalla prossima trasferta in casa del Napoli dell’ex poco amato Walter Mazzarri, a fare punti contro le grandi per non dovere ogni volta arrivare agli scontri diretti con l’acqua alla gola. Con il continuo sentore del tutto o niente che fin qui è stato la linfa di questa squadra ma che alla lunga può essere logorante. Ma intanto alla ripresa odierna, 12 dicembre, post Sassuolo i sorrisi per una squadra che non muore davvero mai saranno un’arma in più.
Roberto Pinna














