Un anno che lascia con sé sei gol e due assist, un altro che termina dopo appena una partita di Coppa Italia e a pochi giorni dall’esordio nella nuova stagione di Serie A. Per Nadir Zortea non sarà la maglia del Cagliari quella da indossare domenica 24 agosto nella prima giornata di campionato, ma un altro rossoblù con lo stemma del Bologna sul petto. Una cessione rapida nell’esecuzione, lenta se si guarda all’attesa di un addio che è subito apparso inevitabile già da inizio estate.
La bella stagione
Sette milioni e mezzo di euro, questa la cifra messa sul tavolo dai felsinei per convincere il Cagliari a lasciar partire Zortea. Nessun bonus, un quadriennale per il giocatore che lascia così la Sardegna dopo una sola stagione vissuta da protagonista. La migliore della carriera per continuità e per numeri, sei gol dei quali solo uno non decisivo per portare punti ai rossoblù di Davide Nicola. L’esterno classe ’99, dunque, non farà parte del nuovo corso targato Fabio Pisacane, appena novanta minuti ufficiali insieme nella vittoria contro l’Entella in Coppa Italia per poi salutarsi definitivamente. Per il club del presidente Tommaso Giulini una plusvalenza da quasi 4 milioni di euro (al netto dell’ammortamento dei cinque investiti un anno prima per prelevarlo dall’Atalanta), una cifra inferiore rispetto alle attese o, comunque, alle richieste di inizio mercato. Eppure, dietro una cessione non all’altezza delle aspettative, ci sono diversi dettagli che rendono l’affare più positivo che negativo. Intanto la valorizzazione, dopo un solo anno, di un profilo che quando arrivato in Sardegna portava con sé l’incognita di chi aveva fino ad allora girovagato in prestito senza mai riuscire a fare il salto di qualità . Poi la volontà di Zortea, mai nascosta, di compiere un ulteriore step dopo una stagione di livello sopra la media con la maglia del Cagliari. E ancora il mercato che è arrivato alle fasi finali, con il rischio di portare il tema fino agli ultimi giorni aumentando, come da normali dinamiche, la possibilità di un cessione a cifre inferiori o, comunque, con una formula con meno garanzie rispetto a quella trovata con il Bologna. Infine la questione tattica, perché il ventiseienne veneto è stato sì un punto di forza nel 2024-25, ma in una posizione – esterno alto – nella quale il Cagliari ha inserito diversi elementi offensivi. Insomma, un affare che ha accontentato tutti, dalla società di appartenenza al calciatore fino, va da sé, al Bologna.
Verso lo zenit
Lo scorso luglio, in un’intervista ai microfoni di Sky Sport, Zortea aveva aperto la porta a un addio. Parole non nette, tutt’altro, perché se da una parte il classe ’99 aveva espresso il desiderio di compiere un ulteriore step in carriera, dall’altro lo aveva fatto con il massimo rispetto per il Cagliari e per il contratto in essere. “Interesse delle big? Ho sempre lavorato per questo e me lo aspettavo, io attualmente sono un giocatore del Cagliari e finché nessuno si fa avanti io resto un giocatore del Cagliari e sono contento di esserlo. La società fare le sue valutazioni in base alle richieste che avrà e ne parleremo sicuramente insieme. Penso di essere pronto e non vedo l’ora di misurarmi anche con dei livelli superiori nel caso in cui fosse possibile”. La linea che si aspettava calda, però, non ha rispettato le attese durante le settimane di luglio, tra pour parler e radiomercato che ha accostato a Zortea le varie Roma, Napoli e Fiorentina, con soprattutto i viola ad apparire più concreti nell’avvicinamento. Poi, all’improvviso, in un gioco di incastri non riusciti (Zanoli non chiuso con il Napoli, Holm infortunato), il Bologna ha aperto la linea con il Cagliari e in tempi rapidi chiuso l’acquisto dell’esterno veneto. Dando così a Zortea quella possibilità sperata di misurarsi con i livelli superiori raggiunti da una squadra che, tra la Champions League giocata e la vittoria della Coppa Italia dell’anno scorso (e conseguente accesso all’Europa League di questa stagione), ha scalato le gerarchie della Serie A. Ora Zortea potrà fare un passo ulteriore verso lo zenit, un percorso partito da Bergamo, passato da Cremona, Salerno, Sassuolo e Frosinone e arrivato fino a Cagliari. Con l’idea maglia azzurra come vetta celeste da inseguire per la consacrazione definitiva. Lontano dalla Sardegna, sì, ma con la Sardegna come tappa decisiva per proseguire il percorso. Simbolo della nuova strategia del Cagliari, quella di valorizzare il più possibile gli investimenti per finanziare quelli successivi, alla caccia di una crescita che possa far nascere nuovi Zortea e portarli in rossoblù come punto di arrivo e non di passaggio.
Matteo Zizola














