Nuovo appuntamento con la rubrica Serie C…entotrentuno, il nostro programma di approfondimento in collaborazione con FootureLab focalizzato sulla terza serie nazionale e quindi sulla Torres. Ospite di giornata è stato il nuovo attaccante dei rossoblù Luca Zamparo, arrivato a Sassari durante il mercato invernale. Con lui una piacevole chiacchierata a tutto tondo, sia sul momento attuale vissuto dai sassaresi, sia a livello personale. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.
Sulla vittoria contro l’Arezzo
“Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, contro una squadra ambiziosa e reduce da un periodo non semplice. Lo stadio li ha sostenuti, è una società blasonata, ma noi siamo stati bravi a sfruttare al meglio le occasioni. Dobbiamo goderci questo successo. Quando le partite iniziano a essere sempre meno i punti sono pesanti. In questi momenti serve concentrarsi su sé stessi perché solo noi possiamo scrivere la nostra strada. Abbiamo dato una risposta non semplice ed è stata una bella domenica” .
Sull’ambientamento
“Mi hanno accolto tutti molto bene, dalla società ai compagni. Mi sono adattato subito. Per me è un’esperienza nuova, non ero mai stato in Sardegna da calciatore. La squadra è forte e credo che siamo sottovalutata, tutti nel nostro girone pensavamo fosse forte ma è ancora considerata come un under dog. Quando c’è stato l’interessamento della Torres mi sono informato, ho visto degli spezzoni di partita ed è stato facile dire si dopo quello che avevo visto. Ho percepito un valore che ancora non si vede. Se riusciamo a dare continuità la Torres verrà trattata come penso meriti”.
Sull’ambientamento tattico
“Giochiamo tanto a uomo, avevo già giocato in questo modo qua con mister Alvini. o rispolverato un po’ i ricordi e questo mi ha aiutato ad ambientarmi subito. Poi la squadra è forte quindi è semplice adattarsi. Io non sono propriamente un numero 9 vecchio stile, mi piace giocare per la squadra e aiutare a legare il gioco. Ci sono state annate molto prolifiche, ma questo è il mio modo di interpretare il ruolo. Ora spero di sbloccarmi il prima possibile anche qua (ride ndr). Il lavoro è importante perché i tre punti sono fondamentali, da quando sono arrivato abbiamo sempre fatto risultato e dobbiamo continuare così”.
Sulla voglia di segnare la prima rete in rossoblù
“C’è tanta voglia, devo resistere perché quando affronto questi periodi non è semplice. Anche quando parti convinto, giochi bene, sei nel vivo, ma il gol non arriva sembra sempre tutto più complicato. Un attaccante ci soffre, fa parte del mestiere. Spero di fare gol importanti che possano valere tre punti e dare un contributo importante per la squadra”.
Sulla Virtus Entella
“È un ambiente molto forte per la categoria, è una società molto esperta e parte da una base forte. Negli ultimi anni ha spinto parecchio comprando diversi giocatori importanti, è andata più volte vicino all’obiettivo. Quest’anno ha continuato su questa strada costruendo una squadra competitiva. Vedremo se riusciranno ad andare avanti così, però le partite sono tutte complicate. Se rimaniamo concentrati e pensiamo sempre a ottenere il massimo con continuità tutto è possibile”.
Su Zamparo
“All’inizio ero molto scaramantico, ma ho notato che questo mi fa perdere molte energia. In più mi piace il calore dello stadio, sentirlo e viverlo. Questo mi rende sempre vivo e mi fa andare oltre a quello che posso dare. A Chiavari, che è una piazza e una squadra molto forte, c’erano pressioni in meno a livello di clima. Però a me piace sentire la pressione”.
Sulla mancata continuità in Serie B
“Ho avuto degli anni ottimi e quando questo accade vado molto forte, quando ho avuto annate complicate ho faticato a venir fuori da queste situazioni. Forse non sono stato così forte a livello mentale per sopportare quei momenti e non riuscivo a farmi scivolare questi aspetti negativi. In B ho fatto diverse partite buone e se non segni vieni giudicato per quello”.
Sui suoi idoli o punti di riferimento come attaccanti
“Da piccolo sono cresciuto con il mito di Ronaldo il fenomeno, poi Adriano mi piaceva tantissimo. L’anno del triplete dell’Inter ero innamorato di Milito, poi per il modo di interpretare il ruolo Dzeko e Benzema”.
Sulla sua carriera
“All’inizio ho fatto tanta gavetta, tanta Serie D o la C senza giocare. Quando ho iniziato a essere visto dal mondo del calcio, a 24 anni, è iniziata la mia carriera. Ho avuto la fortuna di girare piazze importanti, segnando tanti gol. Non è facile vincere i campionati, io lo so bene perché negli ultimi anni sono sempre arrivato secondo. Ho la fortuna di poter ancora giocare per la vittoria del campionato: ora basta (ride ndr) voglia di vincere un’altra volta la Serie C”.
Sul livello della Serie C
“Negli ultimi anni si è alzato tanto il livello, tutte le varie società fanno degli squadroni. Le prime in classifica comprano e spendono tanto è una catena di squadre importanti e nei primi posti è sempre più dura e difficile la bagarre”.
Sul Pontedera
“Per quel poco che ho visto qua a Sassari le avversarie si chiudono tanto e le gare sono molto più complicate rispetto a quanto ti aspetti. Il Pontedera ha fatto bene negli ultimi anni, sa come giocare in tutti i campi, in più vengono qua sentono il calore e hanno stimoli. Però siamo noi i terzi in classifica, sono loro a doverci temere e noi dovremo rispettarli. Non ci sono partite facili, ma non abbiamo paura di nessuno. Troveremo delle difficoltà, ma siamo forti”.
La Redazione














