Il netto 2-0 subito in casa dell’Arezzo, in quella che è stata sicuramente la peggiore prestazione stagionale, in casa Torres può essere visto in due modi. Da una parte la versione del tecnico romano Alfonso Greco, che parla di semplice domenica no da dimenticare in fretta. Dall’altra una prestazione che racconta di un momento non facile, alla voce condizione, infortuni e soprattutto continuità di gioco.
Momento
Sia chiaro, non bisogna fare un dramma dopo la prima sconfitta stagionale. E di fatto la vera sfida per la piazza sarà proprio questa: evitare lo sport preferito in città, quello del lancio del catastrofismo. Però va evidenziato come il brutto passo falso interno contro l’Arezzo non sia archiviabile come un semplice pomeriggio storto. Alcuni segnali di una Torres meno brillante si erano già visti, al di là dei risultati, nelle uscite precedenti. E anzi la sconfitta contro la squadra di Emanuele Troise, che a dirla tutta poteva essere anche più ampia del 2-0 finale, deve essere presa come una lezione dalla quale imparare.
Condizione
La Torres paga sicuramente una condizione non ottimale a livello generale. Tanti, troppi, gli infortuni patiti tra il pre-stagione e l’inizio del campionato dai sassaresi. Alcuni figli ovviamente della sfortuna, altri più preventivabili. L’età media della rosa d’altronde è alta e la conferma in blocco della rosa della passata stagione da un lato è stata utile per ripartire da un’ossatura che si conosce ma dall’altro non strizza l’occhio alla carta di identità e al dinamismo. Idda, Antonelli, Giorico sono infortuni che nel lungo periodo erano da mettere in conto. Questo significa anche però che la vera Torres ancora non si è vista e in questo senso dovranno essere bravi Alfonso Greco e il suo staff, sia medico che tecnico (che è ampio tanto quanto la rosa a disposizione), nel riuscire a dosare le energie e a ridare continuità di forma al gruppo. Con la variabile della fortuna che avrà una sua incidenza.
Gioco
A livello di gioco la scelta di giocare a tre dietro con delle preventive molto forti e una linea sempre alta in alcune partite sta diventando più una tattica rischiosa che coraggiosa. Non è la prima volta che la Torres sbanda in ripiegamento, però l’Arezzo con il suo forte pacchetto di attaccanti ha dimostrato come, per infortuni ed equilibri generali di squadra, non sempre questo approccio al match ripaga. Difficile invece giudicare il centrocampo che è il reparto che più di tutti sta pagando le assenze. Brentan stava dando un certo ordine ma si è infortunato presto, Masala ha tirato la carretta per i primissimi turni ma ora è tornato in panchina, Mastinu, ormai regolarmente arretrato, si divide tra i compiti da filtro, che non lo esaltano, e una costruzione offensiva che lo vede partire da molto dietro, Giorico non si è praticamente mai visto causa infortunio, mentre Casini deve ancora adattarsi al meglio a questo gioco chiesto da Greco e lui stesso a fine gara dopo l’Arezzo ha confessato come non sia semplice per i due in mezzo tenere le redini di una Torres che viaggia troppo a folate. In attacco viene difficile capire la scelta di privarsi di Varela. Vero, come ha detto Greco, che le energie vanno dosate e che l’ex Lanusei e Reggiana arriva da un periodo con diverse noie fisiche, ma con lui in campo (per pochi minuti a inizio ripresa) si è vista l’unica reazione nella triste domenica del Vanni Sanna per i rossoblù. Scotto-Fischnaller e Nanni sono un trio di peso che può fare molto bene e che ha comunque portato già diversi punti, ma contro le squadre chiuse e rocciose rischia di avere meno idee per sbloccare la partita. E non è un caso che la Torres contro l’Arezzo si sia resa pericolosa solo da fermo con l’ex Fermana. Mentre Goglino ancora deve fare un percorso di crescita per avere un buon impatto con costanza alla gara. Infine il vero problema, o meglio quello che sembra il reparto che più può dare e che meno sta dando in casa rossoblù nelle ultime settimane: le fasce. Zambataro sta attraversando un momento di appannamento per costanza e scelte in fase di spinta, Guiebre va un po’ a corrente alternata e contro l’Arezzo è stato tra i peggiori mentre la mancanza di Zecca è un fattore in negativo per le uscite palla al piede e per la pericolosità offensiva di questa formazione.
Dati
La curiosità per i rossoblù sono i punti fatti in casa fin qui. La Torres al Vanni Sanna ha vinto una sola volta su quattro incontri, il 3-0 all’esordio contro la Vis Pesaro, per il resto due pareggi tra evidenti difficoltà contro Pineto e Milan Futuro e poi la brutta sconfitta con l’Arezzo. Un rendimento da metà classifica (fuori dai playoff). Non è un caso che proprio nell’ultimo turno lo stadio sassarese abbia iniziato a rumoreggiare e che il malcontento nei confronti soprattutto del tecnico sia tornato di attualità. Reazione comunque prematura per una città che ancora fatica a godersi il momento, pur avendo tutto il diritto di ambire a qualcosa di più ma che a tratti è un po’ troppo smemorata nei confronti del recente passato. In trasferta fin qui invece la squadra di Greco ha fatto 10 punti, solo il Pescara (12) ha fatto meglio. E forse anche l’obbligo morale di dover sempre dimostrare fin qui ha condizionato al Vanni Sanna una squadra che anche a livello di compattezza, e non solo di gioco, ancora sembra lontana dalla sua migliore forma possibile. E sicuramente parente alla distanza di quella ammirata nei primi mesi dello scorso anno. La curiosità ora è capire come reagiranno Greco e lo spogliatoio alla prima sconfitta in campionato, con la trasferta di Pontedera che si annuncia ricca di insidie e di attese da rispettare.
Roberto Pinna