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Torres | Ritorno al passato: Greco e la seconda missione salvezza in rossoblù

Alfonso Greco dirige il suo primo allenamento della sua terza parentesi a Sassari | Foto Ufficio Stampa Torres
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Nel cielo di Sassari è apparso un segnale di emergenza. Un allarme sempre più concreto dato da una classifica che vede i rossoblù in piena crisi. Una squadra al penultimo posto in campionato con lo 0 fissato alla voce reti segnate da ormai troppo tempo, in una settimana di estrema importanza con alle porte lo scontro diretto contro il Perugia in programma sabato 15 novembre alle ore 17,30 al Vanni Sanna. E così, dopo il cambio di rotta iniziato questa estate, con il nuovo corso targato Michele Pazienza a strizzare l’occhio al futuro, al minutaggio e alla valorizzazione dei giovani per creare un nuovo ciclo dalle parti di Sassari, la Torres si appresta a vivere un ritorno al passato con Alfonso Greco a rispondere presente ancora una volta al grido di aiuto che arriva dall’Acquedotto.

A volte ritornano, parte due
Certo che il calcio è strano, a volte sembra farlo a posta. Sono sette i mesi passati dall’ultima di Alfonso Greco sulla panchina della Torres. Coincisa con l’inutile vittoria per 2-1 al Vanni Sanna contro l‘Atalanta Under 23 arrivata pochi giorni dopo il pesantissimo ko per 7-1 di Caravaggio nell’andata del primo turno nazionale dei playoff di Serie C. Una piazza che chiedeva rispetto e riscatto dopo l’umiliazione subita in terra lombarda, con Greco principale indiziato e colpevole di quella debacle che rimarrà per sempre nella storia del club rossoblù. Un’uscita di scena in silenzio, senza saluti e parole da parte del tecnico, dopo quattro annate da ricordare che hanno visto i sardi negli ultimi due campionati chiudere la stagione regolare prima al secondo posto del girone B dietro a un Cesena schiacciasassi e poi al terzo gradino del podio alle spalle di Virtus Entella e Ternana. Ne sono cambiate di cose a distanza di 7 mesi. È arrivato un nuovo allenatore, Michele Pazienza, si è scelta una nuova linea che strizza l’occhio al futuro con l’arrivo di diversi giovani, ma allo stesso tempo di tante scommesse in cerca di rilancio. Con lo stesso tecnico di San Severo approdato a Sassari per riabilitarsi dopo due esoneri consecutivi in un’annata tra Avellino e Benevento. L’inizio illusorio, con i successi contro Livorno (Coppa Italia) e Pontedera (all’esordio in campionato), che corrispondono con le ultime due gioie prima di un lento declino che vede al momento la Torres nei bassifondi della classifica. E ora il presente, beffardo e maledettamente cinico, con il ritorno del tanto criticato Greco come nuovo salvatore della patria rossoblù. Addirittura per la seconda volta, dopo la poco fruttuosa era Sottili nell’anno da neo-promossa in Serie C.

Missione salvezza
In attesa che Greco si presenti alla stampa, sono diverse le riflessioni all’alba di questa nuova avventura. Cosa serve a questa Torres per rinascere? Il progetto avviato in estate è stato fallimentare, oppure Pazienza non è stato abile nel capire il reale valore a disposizione come decantato nella mattinata di ieri 10 novembre in sala stampa da Udassi e Colombino? Come si cura questo digiuno da gol dei rossoblù, a secco da oltre 700 minuti (se si considera anche la Coppa Italia)? Come si può dare nuova verve a una squadra costruita per essere competitiva e che si ritrova a lottare per non annegare in Serie D? Tutte domande a cui mister Greco dovrà trovare delle risposte. Una missione salvezza, che sembra quasi impossibile guardando a quanto prodotto finora dai rossoblù, ma che allo stesso tempo è ampiamente alla portata di una squadra che ha una forte ossatura del recente passato, alla quale si sono aggiunti innesti che potenzialmente possono dare un importante contributo. Sicuramente l’obiettivo principale è quello di ritrovare la via che porta al gol, perché senza questo nel calcio purtroppo non si vince. Servirà ritrovare quel Musso tanto apprezzato nelle prime uscite e miglior marcatore di una Torres inoffensiva, ma allo stesso tempo servirà rimettere al centro del progetto quel Carboni inspiegabilmente accantonato e che proprio contro il Carpi, due settimane fa, ha dimostrato quanto possa essere utile per dare inventiva in avanti. Servirà ritrovare quella compattezza difensiva che tante gioie ha portato per buona parte degli ultimi due anni, ma anche quel cinismo e quella capacità di indirizzare dalla propria gli episodi che molto spesso ha permesso ai rossoblù di vincere gare sporche e fare punti preziosi. Insomma servirà un po’ di vecchia e sana Torres, quella capace di vincere anche quando faticava a brillare, quella squadra emotiva che quando si faceva trascinare dal contesto era inarrestabile. Ma soprattutto servirà quella Torres brutta e cattiva che faceva discutere, ma almeno vinceva.

Andrea Olmeo

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