Una sola stagione trascorsa a Sassari è bastata per creare un legame indissolubile con la Torres e con la città. Un campionato 2005/06 intenso, importante, in cui l’entusiasmo della piazza e il Vanni Sanna stracolmo di tifosi sono ricordi impressi nella mente di Simone Pesce. Un’annata in rossoblù che è stata un trampolino di lancio per una carriera ricca di gioie, soddisfazioni e importanti traguardi raggiunti. In avvicinamento all’esordio nei playoff di Serie C di Scotto e compagni, ai nostri microfoni è intervenuto proprio Pesce – tra i protagonisti della squadra allenata da Antonello Cuccureddu – che, prima di dare l’addio al calcio giocato e di accettare la carica di direttore sportivo del Lumezzane, è sceso in campo proprio con la maglia dei lombardi per disputare il primo turno della fase a eliminazione diretta, persa con il Legnago Salus per 1-0.
Simone Pesce, si è appena chiusa una stagione che vi ha visto conquistare l’accesso ai playoff. Un annata per lei personalmente molto importante, con il ritiro dal calcio giocato ma al tempo stesso la nuova avventura nel ruolo di direttore sportivo del Lumezzane. Qual è il suo bilancio personale sull’annata e quali sono le sensazioni e le emozioni per il nuovo ruolo dirigenziale?
”L’annata è stata più che positiva, arrivare all’età di 42 anni e fare l’ultima stagione della carriera giocando tra i professionisti è un bel modo per chiudere il cerchio. In più conquistando l’accesso ai playoff con il Lumezzane, da squadra neo promossa. Credo che non potessi chiedere di meglio. Sono contento anche perché, nonostante abbia deciso di abbandonare il calcio giocato, ho avuto subito la possibilità di mettermi in gioco in un nuovo ruolo altrettanto importante. Un percorso tutto da scoprire, ho tanta voglia di iniziare e intraprendere questa nuova strada”.
A Sassari ha lasciato un bel ricordo, una stagione 2005/06 da incorniciare per i rossoblù, avete strappato il pass per i playoff facendo sognare un’intera piazza. Le stesse emozioni che si stanno vivendo anche durante questa stagione. Come vede la Torres in ottica playoff?
”La Torres la seguo sempre perché mi è rimasta nel cuore. Quest’anno ha fatto un campionato straordinario. C’è solamente da fare gli applausi per i rossoblù. La squadra di Greco è arrivata seconda solo perché ha trovato un Cesena che ha fatto un campionato stratosferico. L’entusiasmo che c’è a Sassari in questo momento potrà essere un fattore molto importante per i playoff. Arrivare secondi è un bel vantaggio, so che l’ambiente è carico e che la squadra è molto compatta. Parlo molto con Tore Pinna e Alessandro Frau, siamo rimasti in contatto durante questi anni. Loro mi dicono che c’è grandissimo entusiasmo, in più la squadra ha voglia di dare seguito a quanto di buono fatto durante questa stagione. Per le altre pretendenti alla Serie B non sarà semplice andare a giocare a Sassari, di questo ne sono sicuro”.
Tanti giocatori esperti e di qualità in casa Torres, dal talentuoso Ruocco, al cinico Fischnaller, passando per la leadership di capitan Scotto, per concludere con il carisma e il carattere dato dai vari Antonelli, Giorico, Idda o Mastinu per citarne alcuni. Quale secondo lei potrà essere l’uomo chiave per i rossoblù in vista di questa fase della competizione?
”Credo più nella forza della squadra piuttosto che in un uomo chiave. Ci sono tanti giocatori che sono esperti e che in carriera hanno fatto annate importanti. Come Fischnaller che ha vinto campionati in piazze di spessore e in carriera ha vissuto annate straordinarie. Queste partite dei playoff sono gare particolari e avendole già vissute in passato può essere di grande aiuto per molti dei rossoblù. Però, per me, il segreto della Torres di quest’anno è stato il gruppo, tutti hanno contribuito a rendere questa annata incredibile. Complimenti in primis all’allenatore e al direttore sportivo che hanno creato tutto ciò. Giocare contro la Torres, a Sassari, sarà molto dura per tutti”.
I playoff sono entrati nel vivo, ci sono tante squadre blasonate dotate di grande qualità tra le proprie fila. Il tecnico della Torres Alfonso Greco ha indicato come l’Atalanta U23 come una delle squadre che l’hanno sorpreso di più durante questi playoff. Lei ha visto dallo stadio l’ultimo match dei bergamaschi contro il Catania e in stagione ci ha giocato contro. Possono essere loro l’under dog dei playoff?
“Non lo so, è una squadra giovane che ha tanti ragazzi di qualità. Quando queste due caratteristiche si sposano bene può venire fuori di tutto, però devo dire che anche il Catania all’andata ha fatto una signora partita. Anche i siciliani sono da tenere sott’occhio, hanno tanti giocatori di qualità ed esperienza tra le proprie fila, caratteristiche che hanno permesso loro di fare una grande partita portando a casa la vittoria. I playoff sono gare particolari, non c’è nulla di scontato. È anche vero che chi arriva secondo ha un vantaggio, ma niente è da dare per certo in queste gare”.
Come vive un calciatore i playoff, sia sotto l’aspetto della pressione durante la gara ma anche nei momenti di avvicinamento alla stessa?
”L’aspetto mentale e nervoso è importantissimo, chi manterrà la calma e riuscirà a gestire l’adrenalina partirà avvantaggiato. Sono gare diverse rispetto a quelle del campionato. Sono partite in cui la tensione e l’attesa di scendere in campo, se non gestite bene, possono essere cattive alleate. C’è uno sforzo mentale diverso da affrontare e se non si è preparati si rischia di arrivare al momento del match consumato, senza riuscire a performare come si vorrebbe. Dipenderà molto da come la squadra arriverà all’appuntamento”.
Squadre organizzate, blasonate e che propongono un bel calcio propositivo. Considerando queste prime partite dei playoff quale secondo lei è l’avversaria da evitare per la Torres e quella che invece merita il salto di categoria?
”Per me Vicenza e Avellino sono le squadre favorite per la vittoria dei playoff, un gradino più in basso c’è la Torres per il tipo di percorso fatto in campionato. Mi aspetto anche qualche sorpresa, come per esempio la Carrarese o lo stesso Catania che ho visto dal vivo e ha ben figurato contro l’Atalanta Under 23”.
Apriamo ora il cassetto dei ricordi, nella stagione 2005/06 come avete vissuto questo momento di attesa e che aria si respirava in città?
“Sassari è stata il mio trampolino di lancio per il calcio che conta, un’annata fantastica e un’esperienza indimenticabile. Si respirava un’aria bellissima in quella stagione. In estate siamo partiti come una squadra sconosciuta, nessuno si aspettava un campionato di quel tipo. C’erano tanti giovani: chi arrivava dalla Primavera o, come me, dalla C2, ma anche chi si doveva rilanciare. Abbiamo creato un mix e un’amalgama all’interno del gruppo incredibile. Quell’anno per me è indimenticabile, ho mantenuto rapporti con tutti, ma in particolare con Evacuo. Sia perché ci ho giocato più volte contro, ma anche perché siamo diventati grandi amici. Lui è stato uno dei protagonisti di quella squadra, spesso con lui ne parliamo di quell’annata: degli aneddoti dello spogliatoio e delle emozioni che abbiamo provato in quella esperienza. È stata una stagione magica, peccato che sia finita con i playoff persi, con il rigore sbagliato da Tozzi Borsoi. Meritavamo di più per il tipo di percorso fatto durante l’anno”.
Qual è invece il ricordo più bello che ha di quell’annata?
“La vittoria per 2-0 contro il Napoli è sicuramente il ricordo più bello e credo che sia uno di quelli che i tifosi rossoblù conservano gelosamente nella loro memoria. Una giornata bellissima, sia per il tanto supporto e lo stadio stracolmo di tifosi, sia per la partita fatta in un Vanni Sanna caldissimo. Battendo una super potenza come il Napoli abbiamo compiuto una vera impresa. Poi ovviamente la festa dopo la vittoria. Credo che quel match sia stato la ciliegina sulla torta a una stagione incredibile. Sarò sempre grato a Sassari e alla Torres, sia per le emozioni che ho vissuto ma in particolare perché l’esperienza in rossoblù è stata una tappa importante per la mia carriera. La città di Sassari e la Torres rimarranno sempre nel mio cuore”.
Andrea Olmeo