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Torres, Mastinu: “Derby con l’Olbia? Vincere per far felice tutta Sassari”

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Si avvicina il derby sardo della Serie C, in programma sabato 16 settembre alle ore 20.45, tra Olbia e Torres, una sfida sentitissima tra due squadre che hanno approcciato il campionato in maniera perfetta: con due vittorie in due partite giocate. In occasione della nuova puntata di Serie C..entotrentuno, la nostra rubrica dedicata alla Serie C (qui il link per la puntata), come ospite è intervenuto il colpo di mercato dei rossoblù ed ex della gara Giuseppe Mastinu. Di seguito le parole del centrocampista offensivo dei sassaresi.

Sul ritorno a Sassari

È stato inaspettato più dal punto di vista emotivo. I primi giorni, quando mi svegliavo mi veniva da pensare a quando dovessi ripartire. Ora con i giorni che passano mi sto abituando a questa normalità, a rivedere i miei genitori e i miei familiari. È da sedici anni che non stavo a Sassari, sembra che sono arrivato da tanto ma alla fine ci sono solo dodici giorni”.

Sulla sua condizione

“Al momento non sono al mio massimo. Seppur un giocatore fuori rosa si alleni tutti i giorni non si riesce mai ad avere la condizione ideale, il pallone viene quasi dimenticato. Era preventivabile questa ritardo fisica, soprattutto quando i nuovi compagni sono reduci da un’ottima preparazione. Non è però una cosa sul quale preoccuparci, la squadra sta facendo bene e atleticamente sto migliorando. Sono d’accordo con quello che ha detto Greco: in merito al fatto che alla lunga si vedranno le vere caratteristiche della squadra”.

Sull’impatto della Torres in Serie C

“Quelle contro Recanatese e Rimini non sono state due partite dove abbiamo imposto il nostro ritmo e abbiamo dominato. In quei match abbiamo saputo soffrire e lottare. Contro i romagnoli siamo riusciti a riprendere la gara e a vincerla. Senza tralasciare l’aspetto tecnico tattico, siamo stati bravi nel riuscire a cambiare la nostra veste durante la gara. Questo è di buon auspicio, però queste due vittorie non devono far rilassare, anzi tutt’altro, dobbiamo continuare a lavorare sodo. È vero che chi ben comincia è a metà dell’opera ma queste due vittorie non ci devono far montare la testa o far pensare cose sul quale non è giusto concentrarsi in questo momento. Sicuramente ci danno tanta energia nel lavoro da  affrontare in settimana, forza ma anche consapevolezza nel sapere cosa bisogna migliorare. Questi successi ti danno tranquillità e non ti fanno preparare una gara con la paura o il timore che deriva da una sconfitta”.

Sul ruolo di Mastinu nella Torres di Greco

“L’ho fatto altre volte il ruolo di centrale nella mediana a quattro. Con il Pisa era diverso perché era un posizionamento più dinamico, partivo da mezzala e poi mi spostavo in mezzo al campo. Quando mi hanno proposto di venire alla Torres sapevo qual era il modulo di riferimento. Dove mi schierano gioco per me non ci sono problemi. Le aspettative che si hanno su di me non sono dovute dal ruolo che ricopro in campo ma dalle qualità che ho dimostrato in carriera”.

Sul girone della Torres

“Questo non è sicuramente l’anno migliore per fare questo girone (ride ndr). Questo è un campionato molto importante, vedere giocatori che due anni fa giocavano in Serie A o che ambivano ad alte categorie ti fa capire quanto il livello stia crescendo. Credo che quello che stiamo affrontando sia il girone più difficile dei tre. I veri valori di tutte le squadre verranno fuori alla lunga, ancora è tutto in cantiere per alcune società. Favorita del campionato? A oggi non lo so dire, è presto ancora”.

Sui giocatori più forti della Serie C

“Ci sono tanti giocatori di qualità, tra i quali Federico Ricci del Perugia. Lui è fortissimo, non mi sarei mai aspettato di vederlo. Poi c’è Ragatzu, per me lui è il giocatore più forte del girone, lo stimo tanto per la scelta di cuore che ha fatto nel voler rimanere a Olbia rifiutando tante squadre blasonate”.

Sul derby contro l’Olbia

“Emotivamente questa è una di quelle partite che si preparano da sole. Sono sfide impronosticabili, la componente emotiva e ambientale sposta gli equilibri da una parte o dall’altra. Non mi aspetto una partita pulitissima, ci sarà un po’ di tensione. Non sarà una sfida chiave della stagione, ma lo sarà per la nostra testa. Vincere il derby dà entusiasmo e un successo farebbe felice tutta Sassari. La pressione che deriva da questa gara nasce dalla gioia che si può regalare ai propri tifosi”.

Sull’Olbia

“L’allenatore in seconda di Alberto Aquilani, Cristian Agnelli, mi ha parlato molto di Greco. Mi ha detto che è un allenatore che sa far togliere fuori il carattere ai suoi giocatori. Il Sudtirol ne è la dimostrazione, riuscire a fare un campionato di B a quei livelli non è di poco conto. I componenti della squadra li conosco, ma ci sono tanti giocatori nuovi. Credo che l’Olbia abbia creato un giusto mix”

Sugli allenatori di Mastinu in carriera

“Vincenzo Italiano (suo allenatore allo Spezia e attuale tecnico della Fiorentina ndr) mi ha dato tanto, mi ha trovato in una situazione molto particolare. Venivo da due infortuni e tre interventi, facevo l’esterno e questo periodo in cui sono rimasto fermo mi ha tolto alcune delle mie caratteristiche, come gli sprint nel breve. Lui, trovandomi con sé a fine stagione, mi ha insegnato a fare la mezzala, dandomi le indicazione per sfruttare al massimo la mia qualità in quel ruolo. Non posso trascurare neanche gli insegnamenti che mi ha dato Luca D’Angelo (suo tecnico ai tempi del Pisa ndr), mi ha fatto crescere tanto. Ci sono anche nel passato un po’ più lontano sono Oberdan Biagioni e Michele Mignani

Sui compagni più forti della sua carriera

“In generale ti dico Claudio Terzi. Se faccio la somma sia dei valori calcistici che personali è lui il migliore con cui abbia mai giocato. Per me è un esempio. Ho la fortuna di averlo anche come amico. Tra gli altri ci sono anche Mora e Torregrossa. Nell’ultima esperienza a Pisa ci sono Esteves, i fratelli Tramoni, poi ce ne sono tanti altri che mi sto sicuramente dimenticando”.

Su Mastinu in campo e nello spogliatoio

“Mi piacerebbe fare alla Torres quello che altri hanno fatto con me, evitando ai più giovani di commettere gli errori che ho fatto io in carriera. Il mio peggior difetto è essere il peggior critico di me stesso. In campo sono molto istintivo, fuori invece sono molto riflessivo. Sul futuro a fine carriera? Non vorrei rimanere nel calcio. Non ci voglio nemmeno pensare a quello che accadrà quando appenderò gli scarpini al chiodo, mi sento vecchio dentro, però ho ancora 31 anni (ride ndr)”.

Sul passaggio dall’Olbia allo Spezia

“Per me, sino a 3 o 4 anni fa, in Sardegna i ragazzi sardi erano visti in maniera critica rispetto a quelli che arrivavano da una Primavera di Serie B o di Serie C.L’anno in cui non si è concretizzato il mio arrivo qua a Sassari per me è stata un sliding doors della mia carriera. Ho preso altre strade, volevo testarmi in in cadetteria. Sono andato allo Spezia, con un contratto di due anni con la consapevolezza di andare in prestito alla Lega Pro, invece è andata in maniera diversa e sono rimasto.

Il ricordo più bello di Mastinu in carriera

“Il mio ricordo più bello è il subito da un giocatore del Frosinone ai tempi della B con lo Spezia. Quell’intervento che mi ha fatto, quando sono caduto a terra, mi ha dato il tempo di capire che la partita era finita e che eravamo ufficialmente in Serie A”.

Il ricordo più bello legato alla Torres

“La sfida tra Torres e Napoli è stata una delle più belle che ho visto. Peccato che poi per come sia andata a livello societario, chissà come sarebbe andata. In quegli anni c’erano tanti giocatori forti che hanno fatto carriere migliori della mia, ma il ricordo più bello è lo stadio. Vederlo pieno era emozionante. In quegli anni Marco Sanna, Tore Pinna, Alessandro Frau e Massimo Minetti sono quelli che mi hanno lasciato il ricordo più bello”.

Andrea Olmeo

 

 

TAG:  Serie C Torres
 
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