Diciamolo subito, contro la Ternana la Torres ha fatto la sua partita e senza l’errore sfortunato di Paolo Dametto che ha portato all’1-1 finale la squadra di Alfonso Greco aveva dato l’impressione di poterla portare a casa senza troppi patemi d’animo. Detto questo la gara con una delle corazzate del torneo lascia ai rossoblù diverse certezze ma anche tanti aspetti sui quali ancora lavorare duramente.
Difesa che non va
Ai punti la Torres avrebbe meritato la gara contro gli umbri, ma il calcio non è la boxe e non c’è una giuria a un tavolino a decretare il migliore. La classifica recita quinto posto a 4 lunghezze dalla capolista Pescara, che però ha una gara in meno, dopo 10 giornate di campionato. E alla fine dieci turni sono abbastanza per esprimere dei giudizi concreti su questo gruppo rossoblù. Fin qui la squadra di Greco sta mancando in quello che era stato storicamente il suo punto forte, la compattezza in difesa. I dieci gol subiti ne fanno la squadra con più gol incassati del trenino a cinque vagoni di testa (con il Campobasso che in caso di successo nel posticipo si avvicinerebbe a meno due dai sassaresi). Troppi gli errori e le ingenuità difensive mostrate fin qui. Quello di Dametto con la Ternana è uno scivolone che può capitare ma resta il simbolo di una Torres che concede più del recente passato e che ogni tanto crea per l’avversario l’occasione giusta. Un aspetto sul quale dovrà lavorare forte Alfonso Greco per registrare il modo di difendere e l’attenzione in non possesso, a livello di squadra e non solo di reparto. Nel caso specifico della Ternana comunque brucia l’autorete perché fino a quel momento la Torres aveva davvero concesso pochissimo a una squadra più che attrezzata come quella umbra.
Fiducia
Greco a fine gara, anche giustamente, ha coccolato i suoi e li ha lodati per la grande prestazione. Per una Torres che fin qui, Arezzo a parte, ha fatto sempre meglio alla voce prova in campo contro le big di questo campionato rispetto alle sfide con altre squadre sulla carta meno quotate. Vedasi il confronto tra le prestazioni fatte con Pescara o Ternana rispetto a quelle con Pineto o Milan Futuro, con i rossoneri ora fanalino di coda del girone B. A questa Torres serve più continuità. Del gruppo di testa la squadra di Greco è quella che per ora ha messo meno vittorie in fila di tutte. Due il massimo (Sestri Levante e Gubbio). E con un campionato così equilibrato dare costanza ai propri successi in fila sarà fondamentale con 2-3 pareggi di troppo che rischiano di costare caro nella rincorsa alle primissime posizioni. Fare paragoni sarebbe ingiusto e poco sensato, viste le enormi differenze fin qui di gerarchie e livello del raggruppamento, ma l’anno scorso la Torres dopo 10 turni di campionato aveva 26 punti a +3 dal Cesena. Di quel inizio di stagione la squadra rossoblù deve recuperare la capacità di essere cinica e quadrata, portando a casa anche quelle sfide che sembravano destinate al pareggio. Aspetto che quest’anno Giorico e compagni sembrano avere meno. E di quella stagione la Torres deve imparare che a ottobre ancora nulla è scritto e che anche se l’inizio parla di una oggettiva difficoltà in casa, sei punti raccolti per ora e decimo posto in classifica considerando solo le gare al Vanni Sanna, tutto è ribaltabile. Anche perché Greco sta recuperando solo ora Giorico, ha ancora uno Zecca da reinserire a pieno regime nel motore, ha avuto tantissimi problemi con gli infortuni, specie in difesa, e deve ritrovare capitan Scotto. Sostituito anzitempo nella brutta sfida persa in casa contro l’Arezzo, messo in campo solo per uno spezzone a Pontedera e lasciato per 90′ in panchina nel big match contro la Ternana.
Matteo Porcu