Torres e Rimini, due squadre che in Serie C si sono affrontate spesso, dando vita a partite spettacolari. Una tra le più importanti risale alla stagione 99-00, più precisamente il 12 marzo, quando la Torres affrontò al Vanni Sanna i biancorossi. Uno scontro diretto per la vittoria del campionato e che, grazie al gol del 2-0 di Theofilos Karasavvidis, i rossoblù riuscirono a mettere in cassaforte. Quei tre punti furono fondamentali per il percorso dei sassaresi che riuscirono a ottenere la vittoria del torneo che valse la promozione diretta in C1. In vista della prossima sfida di campionato dei rossoblù contro il Rimini abbiamo voluto sentire proprio il bomber greco Karasavvidis, tra i ricordi e il presente della squadra sassarese.
Domenica la Torres sarà impegnata in casa del Rimini, una sfida con un grande passato alle spalle e che lei conosce bene. Nel marzo del 2000 il gol di Panetto e quello suo regalarono una vittoria che poi a fine stagione si rivelò decisiva per le promozione. Che ricordi ha di quella sfida e della rivalità con il Rimini in quella stagione?
“Quella è stata una partita impressionante, noi sapevamo di dover fare un miracolo e vincere tutte le partite. Onestamente non ce lo saremmo mai aspettati. In quella partita abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte. In più c’era tantissima gente, mi ricordo che dopo il gol c’è stato un boato impressionante. Grazie a quella vittoria noi siamo riusciti ad arrivare primi“.
Lei e Tore Pinna eravate un po’ l’anima di quella squadra e all’inizio di questa stagione, quando il ripescaggio della Torres in Serie C era ancora in bilico, è andato ad Arona a far visita alla squadra. Che gruppo ha trovato?
“Io ho visto una squadra consapevole di essere in C, ho visto un gruppo che lavora molto bene e che ha voglia di far bene. È ancora molto presto, bisogna ritrovare ancora un po’ il senso della Serie C, ci è mancata da troppi anni. Sono convinto che con questo gruppo non ci saranno problemi in futuro“.
Il parco attaccanti dei rossoblù quest’anno ha tanti giocatori di valore, da Diakite a Ruocco, passando per i più esperti Scappini e Luppi. In quale tra questi si rivede maggiormente?
“Non saprei rispondere anche perché io non parlo mai dei singoli, se il gruppo non è forte non si vince. Noi in quegli anni siamo riusciti a vincere grazie al gruppo. In quegli anni c’erano tante squadre di un livello decisamente superiore, noi non eravamo i favoriti. Ma alla fine siamo riusciti ad avere la meglio. Questo perché la squadra era unita, il singolo non può fare gol da solo“.
Che ne pensa finora del percorso della Torres in campionato?
“All’inizio si è trovata in difficoltà anche perché, giustamente, doveva prendere confidenza con la categoria. Poi nelle giornate seguenti il valore della squadra è venuto fuori e i risultati si sono visti“.
Cosa ne pensa della Serie C di questi anni? È molto diversa rispetto a quella del suo periodo?
“Molto diversa non so, secondo me ora ci sono più giocatori importanti. Molti calciatori di categoria superiore preferiscono scendere in Serie C, ora ci sono giocatori più esperti. È difficile dirlo“.
Sassari è una piazza importante e che pretende, quanto pesa il pubblico nell’umore della squadra in un contesto del genere?
“Il pubblico pesa tantissimo nell’umore della squadra. Noi siamo riusciti a vincere perché avevamo diecimila tifosi che venivano a supportarci ogni partita. Questo incide tanto, il pubblico è l’arma in più della squadra. Se una squadra ha vicino i tifosi, se sente il loro sostegno e il loro incitamento, non ha paura di niente. È necessario che i tifosi stiano insieme al gruppo, ogni giocatore lo vuole e ha bisogno del loro sostegno“.
In questa stagione ci sarà la possibilità di vederla tra gli spalti del Vanni Sanna?
“Assolutamente si. Nella Torres c’è Jionathan Campagna che è un giocatore che seguo. Verrò sicuramente per vedere lui ma soprattutto per ritrovare i miei amici, per rivedere una città che amo e che mi è sempre rimasta nel cuore. È sempre bello stare a Sassari“.
Andrea Olmeo