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Torres, contro il Pontedera un carico di entusiasmo e sacrificio utili per crescere

L'esultanza dei rossoblù al gol di Giacomo Zecca in Torres-Pontedera | Foto Alessandro Sanna
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Questa vittoria è importantissima per alimentare l’entusiasmo intorno a questa squadra, entusiasmo che è la migliore benzina per mandare avanti e far crescere il nostro progetto”. A sintetizzare al meglio Torres-Pontedera 1-0 è stato Michele Pazienza al termine della sfida nella pancia del Vanni Sanna. Una squadra rossoblù che sa giocare, costruire e anche soffrire, che ancora pecca – per stessa ammissione del suo allenatore – di ingenuità tattica e di atletismo, ma che intanto fa due su due nelle prime due uscite stagionali, tra il debutto in campionato casalingo e il successo, sempre all’Acquedotto, sul Livorno (2-1) nel primo turno di Coppa Italia di categoria.

I segnali
Viste le incognite di un’estate di rivoluzioni per la Torres iniziare con il piede giusto dei risultati è il miglior approccio possibile alla nuova annata. D’altronde chi colpisce per primo colpisce due volte. E infatti il pubblico sembra apprezzare da subito sia il nuovo allenatore, applaudito anche alla lettura delle formazioni (cosa naturale per chi è appena arrivato ma non scontata dalle parti del Vanni Sanna), che i giocatori. D’altronde fino a quando i polmoni lo hanno permesso la Torres ha costruito con ordine e qualità nel primo tempo, trovando oltre alla rete di Zecca anche una serie di occasioni interessanti non sfruttate al meglio per l’ultima scelta di gioco. E nella ripresa i rossoblù hanno dimostrato un buon spirito di sacrificio, nonostante alcuni errori e un baricentro spostato pericolosamente verso il basso, e tanta applicazione.

I singoli
La prima contro il Pontedera ha confermato l’importanza di Antonino Musso per questa formazione. Sponde, falli presi in attacco, tanto lavoro sporco e più in generale il costante riferimento in avanti per ripulire l’azione. Fino a quando ne ha avuto il nuovo attaccante rossoblù ha fatto il bello e il cattivo tempo, con una prestazione più di utilità che di presenza negli ultimi metri. La gara ai toscani ha anche mostrato le due facce di Alberto Lunghi, che già si conoscevano. Un giocatore che ha dei lampi di classe assoluti, come fatto vedere nel primo tempo, ma che ancora deve maturare e smaliziarsi un po’, come mostrato nella ripresa quando in contropiede si è intestardito a fare tutto da solo senza giocare con i compagni. O come quando ha speso il doppio giallo nel finale con troppa foga, per un’espulsione che gli costerà la trasferta di Campobasso. Dettaglio non da poco vista l’assenza assodata di Mastinu.

Futuro
Questa Torres embrionale di Pazienza comunque piace, pur con i suoi difetti di gioventù. Mostra buone trame di gioco e una propensione alla verticalità e non al giro palla sterile. L’addio ad alcuni veterani ha responsabilizzato alcuni titolari degli anni scorsi che sono diventati leader e stanno dimostrando di poter ricoprire bene questo ruolo, Zecca su tutti ma anche Mercadante e Zaccagno. Menzione particolare poi va fatta per Antonelli. Vero, il rapporto con il pubblico per il vice capitano rossoblù è ai minimi storici però il ragazzo contro il Pontedera ha dimostrato di essere un professionista, al di là delle voci extra-campo, vero. Prestazione da migliore in campo o quasi. Ci vogliono attributi dopo la contestazione aperta da parte del tifo durante la serata di presentazione. In generale ancora quella rossoblù sembra una rosa migliorabile soprattutto nei ricambi, per una panchina che appare un po’ corta per tenere alta la qualità. Ma d’altronde quando si ringiovanisce una rosa è anche normale che non tutte le rotazioni possano essere pronte da subito e servirà tempo e lucidità nell’aspettare la crescita di tutti. Con il mercato che da qui al gong finale comunque regalerà qualche altro pezzo pregiato, con i sassaresi che stanno provando a chiudere definitivamente in queste ore l’arrivo al Vanni Sanna del duttile giocatore offensivo Ernesto Starita dal Benevento.

Roberto Pinna

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