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Torres, Brentan: “Sorpreso dalla Vis Pesaro. Serie C? Possiamo ancora dire la nostra”

Michael Brentan durante Torres- Lucchese | Foto Alessandro Sanna
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In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, la nostra rubrica dedicata alla Torres in collaborazione con FootureLab, è intervenuto come ospite il centrocampista dei rossoblù Micheal Brentan. Il numero 4 dei sassaresi, arrivato in Sardegna durante il mercato estivo, nonostante sia un classe 2002 ha collezionato nella terza serie nazionale tantissima esperienza scendendo in campo in oltre 100 occasioni tra campionato e coppa di Lega Pro. Personalità, corsa e qualità, questo un estratto della nostra intervista a Brentan.

Sulla gara contro la Lucchese

“Peccato non portare a casa i tre punti dopo la bella vittoria di Carpi, volevamo vincere ma non ci siamo riusciti. Ora pensiamo alla partita con la Vis Pesaro, dovremo trovare lì il successo”.

Sulla Vis Pesaro

“Non mi aspettavo che la Vis Pesaro facesse un percorso simile considerata la netta vittoria dell’andata. Però questo è un campionato difficile, tutte le squadre sono forti e vincere non è mai scontato. Di sicuro loro vorranno rifarsi dopo il 3-0 del Vanni Sanna, sarà bello affrontarli”. 

Sulla gara contro la Vis Pesaro

“Oggi abbiamo fatto il primo allenamento della settimana e il mister ci ha detto che la Vis Pesaro gioca molto uomo contro uomo, quindi sarà una gara intensa con tanti duelli: chi ne vincerà di più avrà la meglio”. 

Sulla favorita del girone B

La più forte è la Ternana, anche il Pescara è forte, sebbene queste due le abbiamo messe sotto quando ci siamo sfidati durante il campionato. Ma anche noi possiamo dire la nostra, ritengo che la Torres sia davvero forte”.

Sul rapporto con Alfonso Greco

Lo ringrazio per avermi dato questa possibilità, io ho detto fin da subito al mio arrivo a Sassari che avrei dato il massimo per farmi trovare pronto quando chiamato in causa dall’allenatore. Sono contento che per ora ci sto riuscendo, ovviamente anche io vorrei fare di più. In realtà quando ho visto l’età media alta della rosa ho pensato che sarebbe stato difficile integrarsi, però così non è stato ed è uno degli anni migliori”.

Su cosa sta mancando nel rendimento caslingo

“La pressione essendo professionisti siamo in grado di gestirla, non so cosa sia mancato. Anche perché noi vogliamo vincerle tutte di fronte al nostro pubblico”.

Sul calendario tra Vis Pesaro e Pescara

“Non mettiamoci pressione così, però sono partite importanti quelle che dovremo affrontare. Vero che sono partite importanti però allo stesso tempo siamo ancora a gennaio. Il campionato ancora lungo”. 

Sul suo percorso di crescita tra le giovanili della Nazionale, allenamenti con la Juventus

Considerato il ruolo quando ho avuto la possibilità di allenarmi con la prima squadra della Juventus guardavo molto attentamente Pjanic, un fenomeno. Da lui ho guardato anche come calciare le punizioni, mi piace molto tirarle. Però il mio giocatore preferito è Kroos”.

Sul percorso

Quando sono andato via di casa a quattordici anni mi sono accorto che il calcio sarebbe potuto diventare il mio lavoro, mi sono accorto che avevo qualcosa in più rispetto agli altri. Da lì ho capito che avrei dovuto fare dei sacrifici, per trasformare questa passione in lavoro”. 

Sui compagni di reparto a centrocampo nella Torres

“Sto cercando di imparare tanto da tutti, da Mastinu a Giorico. Li guardo, li studio e provo a rubare più qualità possibili. Devo crescere ancora in tanti aspetti, Daniele è intelligente e qualitativo, Beppe pure. Così come Casini e Masala che dalla loro hanno tanta esperienza. Devo imparare da tutti per crescere. Su cosa devo migliorare? Fisicamente devo ancora strutturarmi al meglio. Devo fare più inserimenti, devo inoltre creare più situazioni per creare gol o assist”.

Sulla differenza tra il settore giovanile e la Serie C

“Lo stacco è importante e netto, bisogna essere intelligenti e pronti, non serve farsi film mentali. Io volevo fare il salto con i grandi, nonostante avessi la possibilità di fare la Primavera per un altro anno. Però le società tutti i giorni ti allenano a questo e serve farsi trovare pronti. Non mi sono mai pentito delle mie scelte, il momento più faticoso è stato vivere i playout in Serie C all’esordio tra i grandi. Però è tutta esperienza”.

Su Brentan fuori dal campo

“Mi piace molto vivere con i miei compagni di squadra, con loro passo molto tempo. Vado a vedere il basket perché mi piace molto, poi c’è sempre qualche partita di calcio da seguire. Poi, avendo una relazione a distanza e la famiglia lontano, passo diverso tempo in videochiamata con loro. Sono un ragazzo semplice”. 

Sul supporto di Footurelab

“Questo è uno strumento in più che abbiamo a disposizione e ci dà maggiore materiale in fase di preparazione per la partita, ti permette inoltre di capire in quali situazioni e aspetti serve migliorare. È molto utile e ci dà una grande mano per affrontare al meglio la domenica”.

Sulle difficoltà nell’emergere nel calcio italiano

“Di sicuro è difficile emergere nel calcio italiano. Mi ricordo che all’Europeo Under 17 siamo arrivati in finale contro l’Olanda e molti di quei ragazzi giocavano come titolari in Eredivise. Mentre io facevo le giovanili contro la Juventus. Mi ha impressionato questa cosa”.

La Redazione

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