Quando si vuole esporre un proprio pregio, la capacità di saper mettere la polvere dei difetti sotto il tappeto è un’arte rara e non per tutti. Al termine della sconfitta interna per 1-0 contro l’Entella, la seconda dopo quella netta subita dall’Arezzo, il tecnico della Torres Alfonso Greco ha analizzato la sfida ai liguri in un modo che continua a far discutere in città: “Ho visto una delle migliori prestazioni della stagione, i fischi sono stati ingenerosi. Qui al Vanni Sanna vengono tutti a difendersi dietro la linea del pallone, non è facile fare risultato contro avversari che decidono di non giocare”.
Pancia
Una spiegazione che non può che essere parziale e che sicuramente è stata dettata più dalla rabbia del post-partita, con tanti fischi piovuti sulle spalle del tecnico romano al termine della gara da parte del Vanni Sanna, che dall’analisi a mente fredda. Partiamo dai numeri: tre vittorie, tre pareggi, due sconfitte per un totale di 12 punti in casa. Un rendimento a Sassari da nono posto per la Torres. Ben lontano dalle ambizioni di inizio stagione. Senza il rendimento ottimale in trasferta ora per i rossoblù sarebbe anche più dura rispetto all’attuale quarto posto con 4 punti di distacco (potenzialmente 7 data la gara in meno degli avversari) dalla capolista Pescara. Comprensibile quindi che il Vanni Sanna possa contestare alcune scelte al termine di una partita non bella, sporca e vinta dall’Entella con più cuore e con le chiamate giuste dalla panchina per Fabio Gallo.
Assenza di piano B
Alla fine il calcio è semplice, chi vince festeggia e chi perde spiega, ma anche le spiegazioni vanno pesate. La retorica delle squadre che arrivano all’Acquedotto solo per difendersi regge fino a pagina 1 del libro tattico di Greco. L’Entella, è vero, è partita molto attenta per tutti i primi 45 minuti, ma nella ripresa ha costruito 3 nitide palle gol e ha meritato il successo ai punti. La Torres, se si esclude il tiro di Zambataro, ha faticato tremendamente nell’ultima scelta di gioco. Dopo poche giornate di campionato poteva essere accettabile non avere un piano B contro le formazioni più chiuse, ma con più di un terzo della Serie C alle spalle non si può più dire che la difficoltà per i rossoblù è affrontare una squadra che si difende per ripartire. Anche perché al di là dell’Entella, squadra sicuramente di valore, la Torres ha faticato a scardinare al Vanni Sanna anche squadre con valori tecnici molto inferiori, come per esempio Pineto o Milan Futuro. Anche in quel caso analizzati come squadre di primo piano, nonostante la classifica attuale racconti altre gerarchie.
Capire il momento
La classifica della Torres non è compromessa, ma a questa squadra sembra mancare quella cattiveria giusta, sia in campo che in panchina, per poter puntare al momento al primo posto diretto. E sinceramente un campionato così livellato, nonostante la presenza di tante squadre dal passato glorioso e gestite da società importanti, difficilmente ricapiterà ai sassaresi per ambire a una Serie B inseguita da oltre 120 anni. Anche perché se il Pescara è probabilmente la formazione con la miglior guida tecnica e se la Ternana è la formazione con diversi giocatori di altra categoria, la Torres sembra la squadra più completa del girone B e quella con maggiori potenzialità inespresse. “Se non ora quando” se lo saranno detti in tanti dalle parti del Vanni Sanna, non solo sugli spalti ma in segreto anche nelle stanze di chi muove i bottoni del club rossoblù. Perché l’ambizione si è sempre accompagnata alla scaramanzia a Sassari ma dopo stagioni di investimenti e di presenza costante nei primissimi posti il gioco del nascondino, che spesso è piaciuto a Greco specie nel pre-gara, sembra non aver più un effetto positivo per questa rosa. Una Torres che deve lasciare la dimensione di outsider per diventare una certezza della categoria per puntare concretamente alla Serie B. Per farlo però serve più coraggio, quello che è mancato nella ripresa a Rimini e in parte nel secondo tempo a Pescara. Per fare degli esempi. Anche perché spesso, escluso il passo falso netto contro l’Arezzo, questa formazione ha dato l’impressione di poter battere chiunque ma poi si è persa per dei cali, delle disattenzioni o per delle scelte in ritardo o errate.
Futuro
Il futuro vede la Torres impegnata nella trasferta trappola in casa di una Spal lontana parente di quella vista in categorie superiori negli anni scorsi. La stessa Spal che in estate aveva corteggiato proprio Alfonso Greco prima del rinnovo con la Torres. Un passaggio a Ferrara che costringe la Torres a uscire dal campo con un unico risultato, la vittoria. Per un Greco che vede meno certezze sotto i piedi dopo gli ultimi risultati e che dovrà essere bravo, come spesso ha fatto in passato, a schivare critiche e dubbi per ripartire più forte. Allontanando le nubi all’orizzonte. Anche perché difendere lo spogliatoio è giusto, ma per vincere il campionato serve più fame. E in tanti a Sassari continuano a chiedersi: se non ora, quando?
Roberto Pinna