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Torres, a Campobasso un passo indietro che deve insegnare e non spaventare

Daniele Giorico durante Campobasso-Torres | Crediti foto Campobasso FC
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Passo indietro. Per mordente, solidità e idee di gioco la sconfitta contro il Campobasso per la Torres di Michele Pazienza rappresenta una brusca frenata d’arresto. Il 2-1 subito in trasferta non deve diventare una tragedia ma un’opportunità di crescita, specie per una squadra che ha cambiato tanto in estate ed è naturale passi da pomeriggi come quello in casa dei ragazzi di Luciano Zauri per trovare la giusta strada di crescita.

Cosa non va
Un approccio molle alla gara ha portato a un 1-0 di passivo al primo tempo che poteva essere molto più ampio in favore del Campobasso, che ai punti ha ampiamente meritato la partita. A inizio ripresa un tentativo di reazione sfociato poi nel gol del pari di Antonino Musso per la Torres, ma da lì non si è accesa la fiamma di una squadra che invece che gasarsi ha continuato a faticare nel trovare con costanza trame di gioco. E alla fine i rossoblù sono stati puniti da fermo mostrando ancora troppa disattenzione a livello generale di squadra. Quella solidità che era stata un punto di forza sia contro Livorno, in Coppa Italia, che contro il Pontedera, al debutto in campionato, è venuta un po’ meno a Campobasso. La Torres ha sofferto oltremodo l’assenza di Alberto Lunghi davanti e ai ragazzi di Pazienza è mancato un po’ l’uomo che sapesse sparigliare le carte con un cambio di ritmo, una giocata o un’intuizione per i compagni. Ma considerando che gli ultimi arrivati nel mercato estivo hanno fatto il loro esordio solo nel finale della gara persa in Molise, pare naturale come a questa squadra serva ancora tempo per costruire un’identità chiara e forte al di là dell’avversario.

Nodi tattici
La gara di Campobasso ha dimostrato come qualcosa a livello di compiti possa essere modificato, specie in avanti, per provare ad avere maggiori idee. Va capito se Carboni ha senso usarlo da mezzala offensiva o se sarebbe più utile da play leggermente più arretrato e poi dalla prossima sfida si aprirà al ballottaggio per il posto di fianco a Musso. Bonin fin qui si è sbattuto tanto, ma pare ancora un po’ acerbo per fare il titolare in una squadra che vuole sognare in grande. Il 2-1 contro il Campobasso ha anche evidenziato come sulle fasce se Zecca e Nunziatini non riescono con continuità a spingere poi la Torres rischi troppo in fase di ripiegamento. Curioso che dopo un primo tempo abbastanza sottomesso Pazienza non abbia deciso di cambiare subito. In generale comunque dopo due ottime uscite, anche se molto altalenanti nel corso dei 90 minuti, alla Torres sembra poter tornare molto utile per migliorare la sconfitta rimediata nell’ultimo turno di campionato.

Futuro
Prima di esprimere giudizi dunque servirà tempo, con il calendario di settembre che sembra dare una mano con una serie di difficoltà a salire per i rossoblù. Si inizia con la sfida in casa contro la Pianese e poi in trasferta contro il Bra. Sulla carta due gare alla portata di una Torres che può e deve ritrovare nuove certezze. Poi un trittico più complesso per blasone e forza degli avversari, dalla Ternana al Vanni Sanna alla trasferta in casa della Juventus NextGen. E poi la chiusura del mese a Sassari contro una delle candidate alla vittoria finale del girone B come l‘Ascoli dell’ex Guiebre. Insomma, Campobasso come tappa per maturare e non come campanello d’allarme, ai ragazzi di Pazienza il compito di confermare questo trend di crescita.

Roberto Pinna

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