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Tognoli (Bresciaingol): “Cagliari, contro il Brescia non devi sbagliare. Cellino? Ha alternato errori e cose buone”

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Alla vigilia della sfida tra Cagliari e Brescia, in programma domani, sabato 15 ottobre alle 14 alla Unipol Domus, continua il nostro percorso di avvicinamento alla gara tra i sardi e le Rondinelle. Per questo motivo abbiamo deciso di contattare il collega di Brescia Cristiano Tognoli per conoscere in maniera più approfondita i prossimi avversari degli uomini di Fabio Liverani.

Cagliari-Brescia è una sfida che mette di fronte passato e presente della società rossoblù. Che partita sarà secondo lei?

Sarà un match difficile per il Brescia che dovrà fare a meno dell’allenatore Clotet, costretto a casa per colpa di un attacco influenzale. Cellino viaggerà con la squadra e non mi stupirei se il presidente decidesse di andare in panchina per dare supporto al vice-allenatore Gastaldello“.

Come vede il Cagliari in questo campionato di Serie B?

Sono stupito della stagione del Cagliari e molto dispiaciuto per il rendimento dei rossoblù. Sono molto affezionato alla Sardegna, terra che fin da piccolo ho avuto il piacere di visitare e che mi ha permesso di stringere tante amicizie. A proposito di questo argomento ho avuto modo di parlare anche con i miei amici cagliaritani e anche loro hanno avuto la mia stessa impressione, soprattutto dopo un mercato di questo livello. Però questa è la Serie B nella quale non sempre i grandi nomi fanno la differenza. Sono convinto che il Cagliari verrà fuori. Rimane il fatto che per gli isolani domani è una partita assolutamente da vincere e non sbagliare“.

Momento Brescia. Dopo aver fatto un filotto di quattro vittorie consecutive è arrivata la brutta sconfitta contro il Bari e il pareggio interno contro il Cittadella. Che squadra affronterà il Cagliari?

Questo è un po’ quello che ci chiediamo tutti c’è tanta curiosità attorno alla squadra per capire se il vero Brescia è quello delle quattro vittorie consecutive oppure quello delle ultime due gare contro Bari (persa 6-2 n.d.r.) e Cittadella (1-1). Quest’anno i lombardi non sono partiti con l’obiettivo di vincere il campionato, ma fare una stagione tranquilla con l’intento di mantenere la categoria. È una squadra molto ridimensionata rispetto all’anno scorso. Il monte ingaggi è diminuito così come l’età media, quindi il percorso che sta facendo è figlio della giovinezza della rosa“.

Ayè e Bianchi sono stati fin qui i migliori marcatori in stagione del Brescia: sono loro il maggiore pericolo al quale dovrà fare attenzione il Cagliari?

Ayè è il classico bomber, la punta che ha bisogno di ricevere buoni palloni da poter buttare in porta, non è un attaccante di manovra. Bianchi invece parte molto spesso dalla panchina e segna subentrando a gara in corso. Altro giocatore fondamentale che segna meno, ma è allo stesso modo importante, è Moreo. Lui è un elemento imprescindibile per il Brescia, l’anno scorso ha fatto dieci gol in campionato. La settimana scorsa ha stupito il fatto che sia partito dalla panchina, ma sono convinto che domani sarà tra i primi undici. Lui fa molto lavoro difensivo e senza palla, aiuta molto la squadra. È uno di quei giocatori fondamentali“.

Cellino-Giulini, il passato che affronta il presente. Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare Gianluca Festa e, alla domanda sulle differenze tra i due presidenti, ci ha risposto che era difficile dare una risposta. A lei voglio chiedere invece, sempre secondo questo aspetto, cosa accomuna i due presidenti?

Giulini non lo conosco, però in questi cinque anni abbiamo imparato a conoscere Cellino. Diciamo che è un personaggio molto particolare, è una persona molto umorale. Ha fatto alcuni errori a Brescia, ma pure cose buone come la costruzione del centro sportivo, riuscendo inoltre a riportare le Rondinelle in Serie A dopo otto anni. Cellino è un personaggio molto inquieto e questo suo atteggiamento molto spesso si riversa anche sulla sua gestione. Quando lui è tranquillo e sereno è un grande presidente, ma quando è irrequieto e nervoso questo atteggiamento rischia di danneggiare la squadra. Un po’ come Carletto Mazzone, anche lui ha un fratello gemello (ride, n.d.r).


Andrea Olmeo

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