I nostri giudizi sull’incredibile sconfitta del Cagliari Primavera, superato in casa dal Chievo per 3-4.
Cabras 5,5 – Poco sicuro tra i pali, il vento lo penalizza più di tutti. Affonda nel finale, beffato da alcune situazioni in mischia nella sua area.
Kouadio 6 – Benissimo nel primo tempo, in affanno nella ripresa anche se è uno di quelli che non rinuncia a proporsi in avanti.
Peressutti 6 – Come tutti i compagni, fino al 74′ è un leone. Comanda la difesa, chiude bene sulle palle aeree. Dopo il 3-1 la luce si spegne sempre di più, fino alla beffa.
Carboni 5,5 – Classe 2001 (non va dimenticato), gioca da veterano per quasi tutta la gara. Paga la svirgolata in occasione del 3-2, gol che rianima il Chievo.
Cadili 5,5 – Sulla fascia sinistra a che fare con Juwara, brevilineo e pericoloso: lo contiene finché può, poi crolla come il resto del reparto.
Ladinetti 6 – Primo tempo da vero leader, ripresa un po’ anonima. Penalizzato dal cambio di modulo, dove non riesce a imporsi da play come fatto (e bene) nei primi 45′.
Lella 5 – Tanta grinta, impegno e volontà. Ma pesa come un macigno quel piattone debole e centrale che avrebbe chiuso la gara sul 4-0. Con un po’ più di killer instinct avrebbe ucciso la gara. È giovane, si rifarà.
Lombardi 6,5 – Gol, assist, corsa e lucidità. L’ex Juve cresce sempre di più da mezzala, mentre da esterno puro fatica, non essendo il suo ruolo.
Marigosu 6,5 – Gioca dietro le punte e con la sua fantasia crea tanti fastidi alla difesa ospite. Sempre nel vivo del gioco, esce dopo un’ora di gioco sul 3-0, a partita teoricamente chiusa (dal 59′ Dore sv – Sfortunatissimo, la sua gara dura poco più di un quarto d’ora prima dei problemi a una caviglia; dal 75′ Albini sv).
Doratiotto 6 – Trasforma con freddezza il rigore della teorica sicurezza, si fa valere in avanti contro la difesa gialloblù e offre a Lella il pallone del 4-0, sprecato dall’ex Bari (dal 75′ Manca – sv).
Verde 6,5 – Un primo tempo da iradiddio: prima fa gol con un’azione da campione, portandosi a spasso mezza difesa avversaria. Poi si procura il rigore del 3-0, quello che dovrebbe chiudere la gara. Nella ripresa cala proporzionalmente all’aumento del vento, non riuscendo a tenere alta la squadra come vorrebbe Canzi.
Canzi 5 – L’undici di partenza è quello giusto, con Peressutti e Marigosu che sfruttano l’occasione concessa. Il primo tempo è ai limiti della perfezione, con il vento a favore. Quando Eolo diventa molto meno benevolo, il suo Cagliari affonda: il cambio di modulo (da 4-3-1-2 a 4-4-2) con Dore/Albini a destra e Lombardi a sinistra convince ben poco e, forse, toglie certezze a una squadra fin lì impeccabile. Il crollo verticale non può essere solo colpa del vento. Poteva essere il crocevia della stagione: una vittoria avrebbe significato 30 punti e una salvezza in cassaforte. Invece bisogna ancora guadagnarsela, per gli esperimenti c’è ancora tempo.
Francesco Aresu