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Le Pagelle | Cagliari: Carboni sugli scudi, Nández distratto sul più bello

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I nostri giudizi sulla partita del Cagliari contro la Salernitana che ha aperto il quattordicesimo turno di Serie A.

Cragno 5: nessun brivido, nessun pericolo. Solo una telefonata di Gondo sulla quale risponde presente senza problemi. Una serata tranquilla finché non si fa sorprendere dal tiro di Bonazzoli che vede all’ultimo, ma potrebbe parare senza troppe difficoltà.

Caceres 5,5: tiene la posizione, forse fin troppo. Quando poi ha spazio e tempo per salire in avanti sbaglia quasi sempre la scelta. Meglio nella ripresa da quarto.

Ceppitelli 6: tiene il campo senza particolari affanni contro una Salernitana che non offende, quando poi deve alzare il muro non si lascia pregare.

Carboni 7: riscatta le difficoltà di Sassuolo annullando chiunque passi dalle sue parti. Soprattutto mette tanta personalità nell’uscita palla al piede, fino al tunnel a Obi che crea l’azione del vantaggio.

Bellanova 6,5: è in fiducia e lo dimostra ogni volta che viene chiamato in causa. Cambia tante posizioni senza cambiare intensità e voglia, inizia a non essere più una sorpresa.
Dal 76′ Lykogiannis 5: entra e sbaglia tutto ciò che si può sbagliare, dai cross ai controlli più semplici. Regala l’angolo che porta all’azione del pareggio di Bonazzoli. In caduta libera.

Nández 5: uomo delle frenate e delle sterzate, prova a mettere effervescenza portando anche la sua sana confusione. È l’unico a giocare con il giusto ritmo fin dal primo tempo, mantiene la stessa intensità per tutti i 90 minuti. Rovina però la sua prestazione dimenticandosi clamorosamente di Bonazzoli sul gol.

Grassi 5: troppo timido, anche limitato da un’ammonizione che provoca lui stesso con un errore. Scolastico come contro il Sassuolo, ma in questa gara sarebbe servita maggiore personalità. L’alibi è il problema allo stomaco che lo costringe ad alzare bandiera bianca.
Dal 46′ Strootman 6: sprazzi del giocatore che ci si aspettava da tempo, la condizione non è la migliore, ma la presenza e il cambio di ritmo nel far girare la squadra sono evidenti con lui in campo.

Marin 6,5: angoli, punizioni, strappi. Riportato a compiti più di cucitura offensiva e creatività che di filtro e rottura, risponde con una prestazione non incredibile, ma sicuramente sopra la sufficienza. Potrebbe anche segnare, segno che le incursioni offensive sono arrivate.

Dalbert 5: parte benissimo, ma dura cinque minuti. Poi spinge meno, sbaglia diversi controlli, perde in lucidità. Era fuori da tempo e si vede.
Dal 60′ Pavoletti 6,5: entra e fa ciò per cui viene chiamato in causa, il gol. Non gli si può chiedere di più, anche perché ci mette pure il giusto sacrificio in copertura.

Joao Pedro 6,5: l’occasione più importante del primo tempo è la sua, colpo di testa perfetto e Belec che respinge. Poi diventa uomo squadra e capitano vero, l’assist ne è la conferma. Continua il suo percorso verso la nazionale, ma i tre punti oggi sarebbero stati più importanti.

Keita 5,5: tenta di nuovo l’acrobazia, per il resto si vede poco e viene chiuso da una difesa troppo serrata.
Dall’83’ Deiola 5,5: quando entri per dare freschezza, soprattutto mentale, non puoi buttare in avanti un pallone semplice e regalarlo agli avversari. Lui lo fa, alimentando ulteriormente la pressione campana.

Mazzarri 6: la partita la prepara e la legge bene, non può essere responsabile delle distrazioni dei singoli. La scelta di giocarsi tutto con Pavoletti viene premiata, meno quella di inserire Lykogiannis e Deiola. Ora si fa dura, resta da capire se avrà le forze di reagire lui per primo a questo ennesimo colpo.

Matteo Zizola

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