Due gol subiti in pieno recupero in due gare, entrambi su palloni arrivati dalla fascia – con l’Olbia da destra, a Pontedera sull’out opposto – con il risultato di tre punti persi (due con la mancata vittoria del derby, uno con il pareggio sfumato in Toscana) che bruciano, perché frutto di due beffe finali più che evitabili.
In casa Torres è tempo di riflettere dopo l’ultima settimana: Alfonso Greco e il suo staff dovranno cercare di capire cosa sta mancando ai rossoblù a livello di concentrazione, perché dopo due buone prestazioni – diverse tra loro, ma comunque più che positive come saldo – portare a casa solo un punto non è il massimo. Si diceva nelle precedenti analisi a freddo sulle gare dei sassaresi come una delle mancanze principali di questa squadra sia il cinismo, fattore che si manifesta spesso e volentieri nella mancanza di cattiveria davanti alla porta avversaria. Ecco, l’1-0 di Pontedera ha confermato questa tendenza, spostando però il focus sul fronte difensivo, con il reparto arretrato guidato da un Antonelli praticamente perfetto per 92 minuti, salvo capitolare sull’unica vera palla sporca arrivata in area rossoblù che Nicastro (lui sì, cinico) ha trasformato in gol.
Sanat rimandato
Lo abbiamo detto già nelle pagelle: il risultato più giusto, come detto anche da Greco nel postpartita, sarebbe stato lo 0-0. Un paio di occasioni per i padroni di casa, una reale per gli ospiti con Liviero, per il resto quella del Mannucci è stata la classica partita da metà classifica di Serie C, giocata da due squadre senza particolari velleità o ambizioni di categoria superiore, che soprattutto in questa fase della stagione badano al sodo, ovvero a fare quanti più punti possibile per potersi garantire un futuro fatto di minori preoccupazioni e più spensieratezza. A maggior ragione, però, in gare simili bisogna limitare al minimo la possibilità di errore: il Pontedera rivitalizzato da Canzi ha disputato un secondo tempo in crescendo, dopo un primo tempo di controllo senza squilli: la Torres ha resistito, senza però creare pericoli dalle parti di Siano. La mossa di inserire il guizzante Sanat dall’inizio non ha ripagato Greco: ancora poco costante il 2002 che ricorda Ounas, che spesso non riesce a tradurre in giocate utili alla squadra la sua voglia di mettere in mostra le proprie doti tecniche. Ruocco è stato ben controllato dalla difesa di casa, sacrificandosi tanto in fase di non possesso come l’ex di turno Scappini, ma occasioni da rete neanche l’ombra.
Novembre da Halloween infinito
Il mancato pareggio porta con sé due aspetti negativi: da una parte la fine del filotto di 8 risultati utili consecutivi, dall’altra il già citato difetto di concentrazione per tutta la durata del match, che diventa un problema soprattutto in gare in cui si segna poco o, come a Pontedera, non si segna proprio. In casa Torres Dio salvi la coppia Antonelli-Dametto, vera certezza di questa squadra, ma sarebbe sbagliato pensare che tenere la porta inviolata sia un compito esclusivamente loro. Serve maggiore attenzione negli ultimi minuti per evitare cross scomodi e le conseguenti ultime due beffe, che certamente possono lasciare pericolose scorie a livello psicologico. A Greco il compito di lavorare su questo aspetto, già a partire dal prossimo impegno contro il Montevarchi al Vanni Sanna, ultima gara abbordabile prima di un sestetto da incubo: Rimini, Reggiana, Ancona, Fiorenzuola, Carrarese e Gubbio. Sei gare toste una dopo l’altra, in cui fare punti sarà (sulla carta, s’intende) più difficile del solito. Ecco perché i famosi tre punti lasciati per strada nelle ultime due giornate sarebbero stati preziosissimi, oltre che meritati: cancellare in fretta le incertezze di Pontedera dovrà essere il mantra in questa settimana di lavoro in casa rossoblù.
Francesco Aresu
