Le nostre pagelle con voti e giudizi al Cagliari dopo la pesante sconfitta per 3-0 in casa della Roma (leggi qui cronaca, commento e tabellino). I sardi si fermano bruscamente nella lotta al decimo posto.
Cragno 6,5 – Dopo appena quattro minuti vede la palla entrare in porta su un colpo di testa di Fazio. Dopo 8’ sono già due. Per fortuna al posto dei suoi difensori ha i “legni“ come alleati. Al 72’ un miracolo dei suoi su El Shaarawy. Ha ben poche colpe.
Cacciatore 4 – Dopo le prime uscite buone, non convince e naufraga con gli altri. Non spinge e soffre in fase difensiva. Disastro (74’ Srna 5,5 – Si mette subito in linea con la giornata della difesa).
Ceppitelli 4,5 – Balla tremendamente. Orfano di Klavan, si perde già dal tunnel degli spogliatoi.
Pisacane 4 – Cede nettamente e rovinosamente nel duello con Dzeko. Alla deriva.
Pellegrini 4 – Sente la pressione della sua città e della sua squadra, che ne detiene il cartellino e verosimilmente lo riporterà a casa tra poche settimane. Poco preciso, anche nei cross, con Kuivert e Florenzi che fanno quello che vogliono.
Barella 5,5 – Nonostante un pessimo Cagliari, si vede che è il giocatore per eccellenza di questa squadra. Da solo può poco, anche se nel complesso pasticcia quanto gli altri.
Cigarini 4 – Messo in mezzo da Pastore e Nzonzi, che sembrano fenomeni come mai in stagione, non trova mai la misura della regia e sbuffa inseguendo i rivali qua e là per il campo.
Ionita 5 – Praticamente invisibile, cerca di dare il classico mordente ma rimane imbrigliato.
Birsa 4,5 – Avrebbe dovuto portare qualità nella trequarti del post Castro, ma nonostante la sua tecnica di base sembra non trovarsi con i compagni e palesa una condizione fisica deficitaria (67′ Deiola 5 – Entra in campo ma solo per le statistiche).
João Pedro 4,5 – Dopo aver dato il gol della salvezza contro il Frosinone e la nascita del figlio, un turno di meritato riposo (82’ Thereau sv).
Pavoletti 5 – Dare un’insufficienza a Pavoloso è sempre un pugno al cuore per quanto si applica. Gli arriva un pallone e impegna Mirante. Gara difficilissima per lui.
Allenatore: Rolando Maran 4 – La partita che ai tifosi non si dovrebbe mai “regalare”. La formazione è la migliore possibile, ma l’atteggiamento no, per usare un eufemismo. Tutti dietro la lavagna, mister compreso. Disattesi i proclami della settimana in fatto di lotta per il decimo posto, ritarda i cambi (il primo arriva al 67′) e – assieme ai singoli uomini/giocatori – non trova mai la scossa in corso d’opera. Una delle peggiori partite in assoluto: meno male (e forse anche a causa di questo) che arriva a salvezza acquisita, ma è un brutto segnale che conferma come ci sia molto da fare per salire il famoso gradino chiamato salto di qualità e di ambizioni.
Andrea Ferrari