Dalle giovanili del Parma ai prestiti con Aquila Montevarchi e Piacenza, nel mezzo il sogno di ogni giovane portiere: condividere lo spogliatoio e allenarsi con Gianluigi Buffon. Nel presente di Filippo Rinaldi c’è l’Olbia nel sogno a breve termine raggiungere i playoff del girone B della Serie C in maglia bianca. Una piacevole intervista quella fatta con il giovane estremo difensore dei galluresi che in stagione, a suon di parate, si sta rendendo protagonista tra gli uomini di Leandro Greco. Dalle sue esperienza nel vivaio del Parma, alla convocazione con la Nazionale Under 21, passando per la sua stagione in cadetteria in Sardegna. Di seguito la nostra intervista a Filippo Rinaldi.
Rinaldi, sei arrivato a Olbia dopo le esperienze in Serie C con l’Aquila Montevarchi e il Piacenza. In questo avvio di stagione sei tra i protagonisti in positivo della tua squadra, come ti stai trovando in Sardegna?
“Mi sto trovando benissimo in Sardegna, dopo le due esperienze che ho avuto con Montevarchi e Piacenza questo è un anno importante per me, appunto per questo motivo ho scelto Olbia. Ho iniziato la stagione in ritiro con il Parma, ho avuto anche altre proposte ma a fine mercato come ho ricevuto la chiamata dei bianchi mi sono convinto. Mi sono rivisto nelle parole del direttore Tatti e non ho avuto dubbi sulla scelta. Qua a Olbia c’è un ambiente, tranquillo ma allo stesso tempo ambizioso, composto da tanti giovani ma anche da giocatori esperti che aiutano a tenere alto il livello e la concentrazione”.
Una prima parte di campionato altalenante, un’ottima partenza a cui ha fatto seguito un periodo di difficoltà dopo il derby. In questa settimana è arrivata la vittoria contro il Pineto e il pari contro la Lucchese. Cosa vi manca per riuscire a trovare continuità?
“Abbiamo avuto un periodo in cui sono venuti a mancare dei risultati. Però dalla sconfitta contro la Torres, che secondo me è stata l’unica gara in cui siamo stati messi veramente sotto, le partite sono state decise in particolare da degli episodi. Per fare un esempio: nella sfida contro l’Ancona abbiamo dominato per 90′ però non siamo riusciti a vincere. Abbiamo pareggiato contro l’Arezzo in una trasferta molto impegnativa, poi con una squadra ambiziosa come la Carrarese al Nespoli. Non vedo una cosa tattica in particolare da migliorare, sicuramente servirà maggiore attenzione nella gestione degli episodi”.
Tanti volti nuovi quest’anno a Olbia, di giovane età e prospettiva come Motolese, Montebugnoli e anche tu per citarne alcuni. Tra questi però c’è anche mister Leandro Greco come ti stai trovando con lui e che tipo di allenatore è?
“Ho parlato anche con mister Greco prima di partire per Olbia, già da lì avevo capito che è un grande motivatore. Mi ha fatto un’ottima impressione sin da subito, ha ottime idee di gioco, vuole una squadra che faccia la partita ma che allo stesso tempo capisca i vari momenti di una gara. In questo particolare aspetto si concentra molto con me, stiamo lavorando per migliorare questa percezione della gara. Mi piace anche come si rapporta con noi giovani, ci tiene sempre sul pezzo. Questo è un grande aspetto, son convinto che possiamo toglierci delle soddisfazioni”.
Quanto è stata importante per voi la conferma con rinnovo di Leandro Greco per venir fuori dal momento di difficoltà sotto l’aspetto dei risultati?
“Al mister ha fatto piacere questa conferma, lui è il primo a non mollare e a dirci di non farlo. Questa è stata una cosa in più per lui, ma non ho dubbi che avrebbe avuto lo stesso atteggiamento anche nel caso in cui non sarebbe arrivata questa decisione da parte della società. A noi ha fatto piacere, questo si è visto anche nei risultati e nel tipo di gioco che proponiamo. Abbiamo raccolto meno rispetto a quello che meritiamo realmente. Al momento siamo in una buona posizione in classifica, però non dobbiamo dimenticare quale sia il nostro obiettivo. Noi continuiamo a spingere seguendo le sue idee, siamo sempre pronti a dare il massimo per lui”
Ora arriva la difficile trasferta contro la Recanatese, che partita sarà e che Olbia dovremo aspettarci?
“Non sarà una trasferta semplice, la Recanatese ha tanti giocatori di categoria e vive un buon momento di forma. Vogliamo condurre la partita, dobbiamo fare quello che sappiamo concentrandoci solo su noi stessi. Dobbiamo seguire le richieste del mister e dare il massimo in campo per esprimerci al meglio”.
In stagione ti sei conquistato la convocazione con l’Under 21 di Nunziata. Com’è andata questa esperienza?
“È stata una grandissima soddisfazione, non è la prima volta che vengo convocato dall’Italia: ho fatto dall’Under 17 fino all’Under 20. Però l’Under 21 è una nazionale che inizia a essere importante, basta pensare i giocatori che ci sono. Eravamo solo in tre della Serie C, gli altri erano di B e addirittura di A. È una soddisfazione enorme sia per me ma anche per la società, questo dimostra il grande lavoro lungimirante che si sta facendo a Olbia. Queste convocazioni partono dal lavoro che si sta facendo con il club”.
Sei partito dalle giovanili del Parma, una squadra che in quel ruolo ha battezzato calcisticamente un campione come Gigi Buffon. Tu hai avuto la possibilità di poterti allenare con lui, cosa ti porti dietro da quelle sedute?
“Purtroppo ho avuto la sfortuna di potermi allenare con Buffon solo per 10 giorni perché sono andato in prestito (ride ndr). Però scherzi a parte, quei 10 giorni sono stati bellissimi. La prima cosa che mi ha colpito di lui è la sua grande umiltà e umanità. Da un giocatore del suo livello e del suo talento, che ha vinto un Mondiale e che è stato capitano della Nazionale, ci si aspetta magari un atteggiamento diverso con i giovani. Invece mi sono trovato davanti una persona che si è messa a totale disposizione della squadra e dello staff, anche con me che ero un giovane terzo portiere. Si è comportato in maniera esemplare, dandomi tanti consigli e aiutandomi tanto”.
Il 2020 per te è stato un bell’anno. Fabio Liverani ti ha portato in panchina nella sfida di San Siro contro l’Inter pareggiata per 2-2, cosa ti porti dietro da quella stagione?
“Quello è stato un anno di grande crescita per me. Dopo l’esperienza con il settore giovanile, interfacciarsi con uno spogliatoio di Serie A con giocatori del calibro di Bruno Alves, Gervinho e Kucka per citarne alcuni, ti fa capire e toccare con mano quanto sia importante ogni minimo aspetto se si vuole giocare a calcio come mestiere: dalla puntualità negli allenamenti, dal modo in cui si vive uno spogliatoio, tante piccole cose che però mi hanno fatto crescere molto. In campo pur non riuscendo a trovare minutaggio essendo il terzo portiere, negli allenamenti la differenza si sentiva. I tiri arrivavano al triplo della velocità, da portiere credo che questo sia un passaggio fondamentale, più importante di fare un anno in prestito in altre categorie”
In conclusione, qual è il sogno nel cassetto di Filippo Rinaldi?
“Come obiettivo a breve termine vorrei arrivare nei playoff con l’Olbia. A lungo termine mi piacerebbe continuare a vestire la maglia della Nazionale e giocare Premier League”. Un po’ come Vicario, dalla Sardegna alla Premier League? “Esatto pensavo proprio a lui, sogno di fare il suo percorso”.
Andrea Olmeo