La rubrica di Nanni Boi nel giorno del delicatissimo match tra Cagliari e Parma alla Sardegna Arena.
Conterà più la testa delle gambe ha detto ieri Rolando Maran presentando la sfida che il suo Cagliari lancia oggi al Parma. Al diavolo i numerini dei moduli in sostanza (non che le cose vengano lasciate al caso, sia ben chiaro) e anche l’errore nello stop o il lancio troppo lungo. Si vincerà credendoci sino alla fine, non abbattendosi se il Parma dovesse trovare per primo il vantaggio e neanche se si dovesse sbagliare un rigore.
L’allenatore si aspetta dai suoi una prova decisa, soprattutto per alimentare la classifica e riportare la gioia nelle facce dei tifosi che a questa squadra sono rimasti vicini dal primo giorno e non l’hanno mai abbandonata. Fin qui la versione ufficiale. Perché poi ci sono le cose da spogliatoio, quelle che “ce le teniamo dentro queste quattro mura”. E lì l’allenatore ha voluto mettere i puntini sulle i evidenziando alcuni dati statistici dei rossoblù da limare.
Il primo è quello del quarto posto nella classifica dei tiri subiti. Il che se da un lato esalta ancor più la buona stagione di Cragno, dall’altro evidenzia la troppa facilità con la quale gli avversari arrivano alla conclusione. Figlia evidentemente di maglie troppo larghe in fase di marcatura, come è accaduto per esempio in occasione dell’autogol di Ceppitelli domenica scorsa, quando poco prima Suso si è potuto sistemare comodamente il pallone e calciarlo in porta senza che nessun avversario provasse a impedirlo.
In quei casi è già tanto se il portiere ci mette una pezza, ma poi capita che la pezza non possa essere definitiva perché dalle respinte a centro area qualcosa di negativo per chi sta subendo alla fine nasce sempre (Donnarumma in un caso è stato fortunato a non trovare alcun cagliaritano, ma è l’eccezione che conferma la regola o se preferite la conferma che in questa periodo anche la fortuna non è proprio in sintonia con i rossoblù). Altri due dati fanno riflettere: il Cagliari è la terza squadra per chilometri percorsi, ma è anche molto indietro nel conto delle palle recuperate, dove a parte Barella che nella classifica individuale è al 21esimo posto, gli altri si perdono nelle nebbie (Bradaric 84esimo, Ionita 94esimo). Questo è sinonimo di un procedere continuo ma lento, senza guizzi, senza il giusto pressing. Ecco cosa intendeva ieri Maran quando ha detto che vorrà vedere i suoi giocare tutti avanti e tutti indietro.
Nanni Boi