Lunga chiacchierata con Mauro Giorico, tecnico dell’Alghero Calcio capolista nel girone B di Promozione: dalle ambizioni del club giallorosso al problema strutture, con in testa i ritardi nei lavori per lo stadio Mariotti.
Mister Giorico inizierei quest’intervista partendo dalla sua scelta in estate di accettare di ripartire dal campionato di Promozione dopo una stagione in Eccellenza e una finale playoff disputata per il salto in Serie D. Scelta che per molti allenatori può sembrare un passo indietro, ma per lei Alghero non lo è
“No, assolutamente. I dirigenti mi hanno voluto fortemente. Loro hanno un progetto importante mirato a riportare questa squadra là dove gli compete. Ho accettato con entusiasmo la loro proposta. Sono felicissimo di aver fatto questa scelta”.
In questo avvio di stagione state dominando il girone B: siete in vetta con 30 punti dopo 10 giornate. Si aspettava un inizio così deciso anche nelle proporzioni considerando i 38 gol fatti finora?
“Già dalla presentazione mi ero esposto molto con la tifoseria, i giornalisti e i dirigenti. Abbiamo fatto un ottimo lavoro in campagna acquisti dove con la collaborazione del direttore sportivo Alessandro Piras e della società, siamo riusciti a prendere quei giocatori che per me erano importantissimi per giocare questo campionato alla grande. Avevo dichiarato che questa squadra avrebbe potuto vincere il campionato perché il valore dei giocatori è importante. Siamo la formazione più attrezzata del campionato, poi è chiaro che debba essere il campo a darne conferma. Ho la fortuna di avere giocatori di alto livello, ma soprattutto consapevoli della loro forza, valore che stanno dimostrando domenica dopo domenica”.
Parlando invece del tema infrastrutture, è noto l’impegno della società di poter tornare a giocare all’interno del Mariotti, impianto storico della città attualmente in stato di abbandono. Per lei che ha vissuto questo stadio, prima da calciatore e poi da allenatore, che effetto le fa vederlo in questo stato?
“Abbiamo compiuto il primo passo, ovvero quello di entrare anche solo per allenarci. Mancano le linee, il terreno di gioco è irregolare e va completato così come tutta la struttura. La parte politica ci ha dato garanzie assicurandoci che a brevissimo partiranno i lavori, per cui da gennaio dovrebbe essere pronto e omologato per poter accogliere le manifestazioni sportive. Dobbiamo soltanto sperare che si accorcino i tempi perché la squadra necessita di uno stadio vero. Il Pino Cuccureddu va bene, però secondo me per la seconda parte del campionato potrebbe risultare piccolo. Mi auspico che la parte politica tenga fede a quello che ci ha detto così da permettere il ritorno del pubblico allo stadio”.
Lei ha guidato l’Alghero diverse stagioni fa, era il 2008 e il campionato era quello dell’allora Serie C2. In quella squadra giocava un certo Stefano Mereu, capitano e punto di riferimento di questa squadra in quegli anni. Che rapporto c’è tra di voi e com’è stato ritrovarsi dopo tanti anni?
“Stefano all’epoca era più giovane, però è sempre stato un bravo giocatore. Ancora oggi continua a dimostrare di poter dare una mano a questi colori sociali a cui lui è particolarmente affezionato. Faccio i complimenti a lui perché nonostante l’età è ancora in grado di fare la differenza. Il mio compito non a caso è quello di gestirlo al meglio evitando troppi carichi di lavoro”.
Nel prossimo impegno sfiderete l’Atletico Bono, squadra reduce da un pareggio contro il Thiesi: che gara si aspetta?
“Mi aspetto il solito atteggiamento di sempre: cercare di aggredire gli avversari fin da subito, provando a sbloccare il prima possibile la partita in modo da poterla gestire nel modo migliore. Tutte le squadre vanno prese con le giuste considerazioni, ma noi siamo l’Alghero e dobbiamo cercare di ottenere tre punti in tutte le partite, figuriamoci in casa. Quello che chiedo ai ragazzi è proprio questo: sia in trasferta che in casa per noi non deve fare differenza e finora questo c’è sempre riuscito. Domenica contro il Bono allo stesso modo cercheremo di ottenere i tre punti per allungare la striscia positiva che la squadra è stata capace di compiere”.














