Il Cagliari Primavera di Francesco Pisano strappa un punto importante contro la Juventus e prosegue il proprio momento di crescita. Dopo il successo di Lecce arriva un prezioso 0-0, impreziosito da uno straordinario Kehayov, sempre più decisivo. Con questo risultato i rossoblù salgono a 11 punti e, pur restando al 17º posto in zona play-out, mostrano segnali concreti di risalita.
La partita
È stata una sfida figlia della tattica, di quelle in cui ogni metro conquistato pesa e ogni dettaglio può cambiare l’inerzia. Il Cagliari ha mostrato una maturità in crescita: compatto quando la Juventus ha provato ad aumentare i giri, coraggioso quando si è trattato di alzare il baricentro e provare a far girare il pallone, anche se non sempre con la fluidità desiderata. La scintilla rossoblù è arrivata soprattutto da Grandu, autentico motore inesauribile sulla corsia: ha divorato la fascia come una macchina di grossa cilindrata lanciata in autostrada, spingendo senza sosta e servendo cross che hanno portato più di un brivido nella metà campo bianconera. Dietro, il reparto difensivo ha mostrato una solidità sempre più evidente. Cogoni e Franke hanno eretto un muro difficile da scalfire, mentre Amos Marini — rinvigorito dal gol della settimana precedente — ha confermato il buon momento firmando un’altra prestazione di sostanza. Meno brillante il fronte offensivo, dove è mancato qualcosa negli ultimi metri. Da sottolineare però l’impatto positivo del marocchino Hamdaoua, entrato con personalità e voglia di spaccare la partita. Alla fine lo 0-0 premia soprattutto il Cagliari, che esce dal campo con la sensazione di aver compiuto un altro passo avanti nel suo percorso di crescita. Una Juventus più delusa, un Cagliari più consapevole: questo, forse il primo passo verso un qualcosa di più grande.
Il portiere
All’inizio della stagione il Cagliari aveva dovuto fare i conti con qualche incertezza di Auseklis. Errori che hanno pesato, certo, ma normali per un portiere giovane in un contesto complicato. Il lettone, però, ha sempre lavorato con serietà e continuità, dimostrando professionalità anche nei momenti più difficili. Poi è arrivato Kehayov, classe 2007 cresciuto nella Roma, e qualcosa è cambiato immediatamente tra i pali. Con lui in campo, la squadra ha ritrovato sicurezza: parate decisive, interventi istintivi e una presenza costante che trasmette tranquillità all’intera difesa. Ogni partita porta qualche miracolo, e la sua continuità inizia a fare la differenza perché il Cagliari ha trovato in Kehayov un punto di riferimento per la Primavera, una leadership silenziosa che si fa sentire soprattutto nei momenti decisivi. Il cammino è lungo, ma finora lui ha risposto sempre presente. La sua sicurezza tra i pali permette alla squadra di osare di più, di costruire gioco con tranquillità e di affrontare ogni partita sicuramente con meno timori.
A centrocampo
Il reparto di mezzo del Cagliari Primavera sta pagando le conseguenze di alcune assenze importanti rispetto allo scorso anno. Pathe Balde e Marcolini, entrambi classe 2005, hanno infatti concluso il loro ciclo in Primavera e oggi militano rispettivamente con la Pianese e il Trapani in Serie C, lasciando un vuoto importante in mezzo al campo. A queste mancanze si aggiunge Liteta, ormai stabilmente aggregato alla Prima Squadra. Chi resta, come Malfitano, lo scorso anno pur avendo molto minutaggio non era ancora un titolare fisso, un ottimo prospetto, ma ancora in fase di consolidamento nel nuovo contesto. Anche i nuovi arrivati stanno cercando di integrarsi: Roguski, ad esempio, si sta ancora ambientando, mentre alcuni giovani provenienti dall’Under 17, come il classe 2009 Pibiri, devono ancora trovare il giusto ritmo nella categoria superiore. Il risultato è un centrocampo che, pur ricco di talento, fatica a trovare continuità e sintonia, un elemento che pesa soprattutto nella costruzione del gioco e nella gestione della partita.
Risultati
Nelle ultime cinque partite il Cagliari ha raccolto 7 punti su 15 disponibili, con 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, un rendimento che dimostra come la squadra stia lentamente ritrovando fiducia e continuità. Negli ultimi due match, in particolare, i rossoblù hanno mostrato segnali di crescita. La scorsa settimana hanno espugnato il Deghi Center di Lecce con un prezioso 1-0, mentre in questa giornata, al Crai Sport Center, hanno fermato sullo 0-0 la Juventus, mettendo in mostra una difesa sempre più solida. Sul fronte offensivo, però, la squadra fatica ancora a trovare la via del gol: solo 4 reti nelle ultime cinque partite, di cui 2 decisive nella vittoria di misura contro il Verona. Il Cagliari fatica a segnare, ma sta scoprendo nella difesa un’arma fondamentale: un reparto che diventa sempre più il punto di riferimento della squadra e che permette ai rossoblù di affrontare ogni partita con maggiore sicurezza e compattezza.














