Le foto hanno dalla loro il potere della testimonianza. Non dicono tutto, ma possono dire tanto. Il verde non è mai stato un colore nemico in casa Dinamo Sassari, anzi. Il biancoblù però come da proprio stemma ha preso il sopravvento negli ultimi anni. Fino, almeno, alle ultime due domeniche di maggio, quando un’onda verde in arrivo da Sennori ha cambiato i colori dominanti del PalaSerradimigni. È servita una mareggiata in più per andare oltre lo scoglio della Torres, ma Sennori ha conquistato un traguardo che solo pochi anni fa era difficile immaginare. Con la B Interregionale che ora è lontana solo due difficili partite.
Storia
Il ritorno ai campionati Fip era avvenuto nel 2019. La pandemia aveva però rovinato i piani della Promozione, con il ritorno sul parquet che era potuto avvenire solo l’anno dopo in una Serie C in cui mancavano diverse solite protagoniste. Così l’anno dopo è arrivata l’iscrizione in Serie D: un primo anno di ambientamento, poi la vittoria della passata stagione. Il ritorno in Serie C, festeggiato da centinaia di persone per le strade di Sennori aveva già fatto capire il clima che si poteva vivere nel massimo campionato regionale. Restava però un lavoro da fare, quello della costruzione della squadra in cui rimanevano come punti di riferimento capitan Enrico Merella e il coach Gabriele Piras, i simboli della continuità sennorese. L’arrivo di un giocatore come Andrea Cordedda, l’aggiunta di Federico Tola, ma soprattutto l’approdo di Jiri Hubalek dopo le prime giornate di campionato ha cambiato definitivamente il corso degli eventi. Con un crescendo che ha trascinato ancor di più una piazza che ha fatto della passione la propria forza. Il lungo ceco è stato motivo di curiosità dall’esterno, oltre che un fattore di un cambio di passo sul campo testimoniato dalla capacità di non perdere una partita dal 28 ottobre fino al 18 maggio scorso. Sarebbe riduttivo però riportare tutto alla presenza dell’ex Dinamo. Il perché lo ha dimostrato proprio la decisiva gara 4 contro la Torres, con un gruppo capace di andare oltre le difficoltà offensive dello stesso Hubalek, sfruttando gli spazi lasciati dalla sua presenza e l’impatto di giocatori meno attesi come Piras e Medda in diversi momenti della contesa. Mettendo più in discesa una serata che ha anticipato una festa che ha coinvolto nuovamente una comunità intera
Futuro
La speranza per Sennori e per la pallacanestro isolana è che quel vento positivo ora continui a soffiare. Anche perché una nuova protagonista isolana nel quarto campionato nazionale sarebbe un toccasana per un movimento che ha bisogno di ulteriore linfa. Tra la InnovYou e la Serie B Interregionale c’è un altro ostacolo, la Dinamo Gorizia, squadra capace di perdere solo due volte in stagione e di vincere la Serie C maschile friulana con un paio di settimane d’anticipo rispetto a Sennori. Due le gare previste, l’andata si giocherà a Sennori l’8 o il 9 giugno, mentre il ritorno sarà a Gorizia il 15 o il 16, con la differenza canestri che potrebbe essere decisiva e che in caso di parità condurrà ai supplementari che si giocheranno in caso solo nella partita di ritorno. Comunque andranno le cose, alcuni aspetti però si potranno comunque trasformare in certezze. Anche nella pallacanestro isolana, nei suoi massimi livelli e non, si possono generare entusiasmo e risultati. Per riuscirci c’è bisogno di programmazione, pazienza e anche di coraggio nel scegliere di investire sul proprio capitale umano, ripartendo dalla formazione e dalla fiducia nei propri tecnici e di conseguenza dai propri settori giovanili. Quello di coach Piras, allenatore di 27 anni, capace di guidare Sennori alla vittoria di D e C regionale in due anni è uno degli esempi migliori di come i giovani tecnici esistano e possano dire la loro. In finale di Serie C il palcoscenico è stato condiviso con Antonio Carlini, che di anni ne ha 23. Con un progetto della Dinamo Sassari a cui va riconosciuto il merito di saper agire su più fronti con successo. A Cagliari lavora Roberto Zucca, che già in casa Dinamo aveva ottenuto ottimi risultati e che da quest’ultima stagione compone un tandem con Federico Manca che può essere d’esempio per tanti, visti anche i risultati tra B Interregionale, Serie C e Under19 di un’Esperia Olimpia Cagliari che ha ricreato euforia nel capoluogo e non solo. Esistono poi i progetti positivi di Basket 90, Dinamo 2000 e della Pallacanestro Alghero in campo maschile giovanile, o del San Salvatore Selargius nel femminile che ha dimostrato costanza e solidità negli anni. I problemi restano e non si possono nascondere sotto al tappeto. Dai costi che possono diventare un ostacolo per le diverse realtà isolane fino all’annoso dilemma sulle strutture, passando per la carenza di arbitri e per un gender gap nella rappresentanza tra allenatori e allenatrici. Fino alle innumerevoli riforme che più di una volta hanno confuso le acque in cui provano a navigare anche le piccole organizzazioni, quelle che spesso stanno più a contatto con i territori. Si può credere però in un futuro differente, in uno sport e in storie che possano trascinare anche i non appassionati. E che possano far sognare anche i più giovani fino a farli avvicinare alla pallacanestro. La realtà di Sennori lo ha reso evidente, con semplicità e passione. Gli elementi cardine a cui la pallacanestro sarda dovrà guardare quando proverà a progettare il proprio avvenire.
Matteo Cardia