Tempo di vacanze ma allo stesso periodo importante per gettare le basi in vista della prossima stagione. Alle porte della sua sesta stagione alla guida dell’Atletico Uri e la quarta consecutiva in Serie D, ai nostri microfoni è intervenuto il tecnico della formazione giallorossa Massimiliano Paba. Una bella chiacchierata quella fatta con l’ex allenatore del Latte Dolce, non solo sulle aspettative in vista del prossimo campionato ma anche un viaggio nel tempo per ricordare le tante soddisfazioni e i bei momenti vissuti sulla panchina del club isolano.
Mister Massimiliano Paba, sono passati 1703 giorni dal suo primo giorno a Uri, quella alle porte è la sesta stagione in giallorosso, la quarta consecutiva in Serie D. Quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a continuare con l’Atletico Uri?
”Principalmente mi ha spinto a continuare i rapporti umani che si sono creati in questa avventura, per me questo è un aspetto prioritario. Quello di Uri è un ambiente ideale per il mio carattere e il mio modo di vivere il calcio. È una società che trasmette serenità, che ha grandi valori umani nei dirigenti e nelle persone che gravitano attorno al contesto giallorosso. Mi ritrovo con facilità nei valori dell’Atletico perché li condivido, quindi è stato facile per me dire di sì per la sesta volta. Sono orgoglioso della scelta che ho fatto, ma allo stesso tempo del percorso che è stato fatto finora. Sono stati sempre anni in crescendo, spero che il trend sia sempre quello e si possa migliorare ulteriormente anche il prossimo anno. Sarebbe un traguardo bellissimo per l’ambiente e la società”.
Dalla vittoria dell’Eccellenza che è valsa la promozione in Serie D, alla doppia salvezza passando per i playout fino a conquistare la permanenza diretta in quarta serie nella stagione appena conclusa. Qual è il prossimo step da fare per continuare a crescere?
”Noi dobbiamo dare continuità a quello che si è fatto in questi anni. Nei tre precedenti abbiamo puntato sui giovani e su tanti calciatori locali. All’esordio in Serie D siamo partiti confermando il blocco principale della squadra che ha conquistato la vittoria dell’Eccellenza per andare a ritoccare la rosa. Tutto questo dando sempre la priorità ai nostri giovani, tanto è vero che in questi tre anni in quarta serie siamo saliti sempre sul podio della classifica “Giovani D valore”. Questo è un risultato straordinario, non è un traguardo occasionale frutto di una stagione o di una annata particolarmente fortunata. Ma è il frutto del lavoro di programmazione fatto, della volontà di voler lavorare con i giovani ed essere per loro una vetrina importante. Senza questi presupposti non si ottiene questo risultato per tre anni consecutivi e vincendo in questa particolare classifica come accaduto nell’ultima stagione. A questo si aggiunge che ogni anno abbiamo dato giocatori al mondo dei professionisti ed è facile capire che questo ci rende orgogliosi. Vogliamo dare continuità a questa linea societaria, che io personalmente condivido a pieno, sperando che il prossimo anno ci si possa riconfermare a questi livelli qua”.
Ora è il momento della programmazione, della costruzione delle fondamenta per dare vita alla rosa del prossimo anno. Che Atletico Uri sarà quello della prossima stagione?
”Sarà sempre lo stesso Atletico Uri, quello che abbiamo visto in questi anni. Una squadra giovane ma dalla forte identità, che avrà voglia di sorprendere. In questi anni abbiamo saputo sorprendere e questo è ciò che cercheremo di fare anche la prossima stagione. Stiamo lavorando sul fronte giovani guardando al parco fuoriquota, che è determinante nel campionato di Serie D, per cercare quelle caratteristiche e quelle qualità che ci permettano di dare continuità all’idea che abbiamo portato avanti finora. Vogliamo una squadra con coraggio, che ha senso di appartenenza, attaccamento alla maglia e voglia di stupire, ma anche quella sana pazzia che può portare a compiere delle imprese come abbiamo fatto nelle annate precedenti”.
Nella prossima stagione diminuirà il numero di under da schierare sempre in campo, si passerà da 4 a 3 contemporaneamente sul terreno di gioco. Questa novità secondo lei come cambierà il campionato che verrà?
”Indubbiamente la diminuzione del numero di under da schierare in campo porterà a un innalzamento del livello tecnico del campionato. Ci sarà un over in più sul terreno di gioco ed è chiaro che questo renderà la competizione ancora più competitiva. Di questo ne siamo consapevoli, però noi non cambieremo la nostra politica e la nostra strategia in chiave di mercato e continueremo ad avere in rosa lo stesso numero di over che avevamo l’anno scorso, anzi contiamo addirittura di diminuirlo per aumentare gli Under a disposizione”.
Cinque anni lunghissimi quelli appena vissuti ricchi di tanti momenti di soddisfazione, qual è quello che ricorda con maggiore piacere e che la inorgoglisce di più?
”I miei anni a Uri non possono essere racchiusi in un solo ricordo, sono tanti quelli fantastici. Come le vittorie dei playout, non sono partite semplici disputare. Sono gare in cui ti giochi una stagione intera in soli 90 o all’occorrenza 120 minuti. Dall’avvicinamento alla gara alle emozioni che vivi durante, sono sfide che ti tolgono anni di vita. Ricordo stupendo anche il pareggio di Ostia in questa stagione, un risultato che ci ha dato la matematica salvezza diretta. Ma anche le vittorie straordinarie e contro ogni pronostico conquistate durante queste stagioni, come quelle contro la Paganese, quelle contro il Giugliano, la Nocerina o la Casertana solo per citarne alcune. Una lista lunghissima di ricordi straordinari, è impossibile racchiuderli in uno perché sono tutti bellissimi”.
Andrea Olmeo