Ancora una beffa per l’Olbia. Stavolta forse ancora più bruciante, visto che era riuscita la rimonta dal 2-0 al 2-2 e, anzi, si stavano creando tutti i presupposti per il clamoroso sorpasso. Invece quella palla di Guberti al volo per Favalli, cross al centro per la zampata sottoporta di Karlsson ha certificato la quinta sconfitta esterna stagionale, l’ottava in generale.
Un cammino incostante
Una metafora di tutta la stagione per i ragazzi di Canzi, fin qui incapaci di essere costanti. Lo dicono i numeri: su 14 giornate, gli unici risultati “in coppia” (ovvero due uguali di fila) sono ko: quelli di misura contro Lucchese e Cesena (4^ e 5^ giornata), i due gol presi da Reggiana e Imolese (8^ e 9^), infine le sconfitte contro le blasonate Modena e Pescara (11^ e 12^). Al di là di qualche brutto passaggio a vuoto, a livello di prestazioni però i bianchi hanno sempre ben figurato: anche sabato pomeriggio contro il Siena, in un ambiente che in passato ha vissuto ben altre atmosfere, Emerson e compagni hanno offerto un buon calcio, grazie a un equilibrato mix di grinta e classe. L’assenza di Ciocci non si è fatta sentire, con Van der Want che ha fatto il suo con alcune parate decisive, mentre in avanti Mancini ha lottato a lungo con i difensori bianconeri prima di lasciare il posto al rientrante Udoh, che ha subito timbrato il cartellino realizzando il suo quarto gol stagionale e, soprattutto, ricordando di essere lui il centravanti titolare di questa squadra. Squadra che ha giocato ogni partita per vincere, ma spesso è stata tradita da alcune leggerezze di troppo.
Punti persi per strada
Al netto di questi indubbi aspetti positivi, va però considerato il rendimento fuori dal Nespoli dei galluresi. Cinque sconfitte, un pareggio e una sola vittoria, lo 0-2 contro il Montevarchi. Troppi i ko, specialmente perché in alcuni casi anche solo il pareggio sarebbe stato una punizione per Ragatzu e soci. Ma quante leggerezze, si diceva: ad Ancona le due espulsioni di Palesi (doppio giallo) e La Rosa, proprio mentre si cercava l’assalto alla porta marchigiana per il 2-2. Che dire, poi della sconfitta interna con il Cesena? Con il gol di Caturano al 94′ e l’espulsione (ancora doppia ammonizione) di Brignani? O il 2-0 di Reggio Emilia grazie alla doppietta di Lanini, con la partita in equilibrio per 86 minuti e con diverse occasioni per far male alla capolista? E ci fermiamo qui, dopo aver già ricordato la beffa di sabato a Siena. Quattro episodi che hanno girato male, esempio di come con un po’ di esperienza e cattiveria in più invece che di sconfitte, ora si parlerebbe di pareggi e, soprattutto, 4 punti in più in classifica. Malasorte, poca malizia, disattenzioni: un mix che ha lasciato una squadra in grado di poter dire la sua in zona playoff a gravitare nella zona di color che son sospesi tra paradiso e inferno. A due punti dal sogno, a uno dall’incubo.
Occasione Teramo
Ora però c’è subito un’occasione per riprendere la marcia, dato che sabato i bianchi faranno visita al Teramo, che insegue a un punto, guidato in avanti dall’ex Lanusei Gabriele Bernardotto. Una trasferta più “morbida” per i Canzi boys rispetto a Siena, con un aspetto da non sottovalutare: contro le squadre di bassa classifica l’Olbia fin qui non ha mai tradito, grazie alle vittorie contro Pistoiese, Viterbese e Montevarchi. L’obiettivo sarà necessariamente cercare il poker, così da tornare a sentire la piacevole brezza della vittoria, già respirata nell’ultimo impegno interno contro la Carrarese.
Francesco Aresu