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Olbia | Le Pagelle: serata difficile per la difesa, cresce Zanchetta

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Sconfitta pesante per l’Olbia di Leandro Greco, che all’Adriatico viene superata 4-0 dal Pescara (qui per la cronaca). I nostri giudizi sui bianchi al termine del match.

Rinaldi: 6. Sui gol non può nulla, sulla seconda rete di serata è anche sfortunato causa deviazione che cambia il giro del pallone. Si supera sia in apertura di prima frazione, che soprattutto nel secondo tempo quando il passivo potrebbe diventare ancora più pesante. Ed è un bene per un’Olbia che dovrà provare subito a rialzarsi.

Fabbri: 5. Partita in apnea per il sammarinese, perché sugli esterni il Pescara spinge tanto. Nell’azione del primo gol la collaborazione con Arboleda non è perfetta, poi resta spesso in balia di Dagasso e Cangiano.

Palomba: 5. Torna titolare dopo due partite in panchina, ma all’Adriatico la serata non è come quella di Sestri. La pressione del Pescara gli mette qualche patema d’animo in più quando ha il pallone tra i piedi, ma soprattutto al di là di alcune ottime letture in anticipo non riesce a fermare Cuppone come necessario. L’attaccante dei pescaresi gli passa davanti troppo facilmente in occasione del gol dell’1-0, poi vince il duello fisico quando confeziona l’assist per il quarto gol di serata della sua squadra. Troppa sofferenza per la sufficienza.

Motolese: 5. Parte bene provando a guidare con autorevolezza il reparto. Con il passare dei minuti sembra però anche lui perdere lucidità e precisione, influenzato forse dall’andamento di una serata stortissima per i bianchi. Sul quarto gol decide di rompere la linea ma non lo fa con la giusta aggressività, mettendo lo zampino in negativo in un’azione che finisce per far vedere un’Olbia troppo passiva.

Zallu: 6. Da una sua sgroppata improvvisa nasce l’unica occasione della gara per gli olbiesi. Un lampo di coraggio che resta però un segnale che i compagni non ravvisano. Come Arboleda in fase di possesso ha il dovere di stare sulla linea dei centrocampisti. Si adatta a sinistra nella prima frazione, poi torna a destra nella seconda frazione. Soffre qualcosa in più del dovuto anche lui soprattutto a inizio secondo tempo quando il Pescara spinge tanto sul suo lato di campo. È però uno degli ultimi ad arrendersi.

Arboleda: 5,5. Dovrebbe stare più alto in fase di possesso secondo un piano partita in cui sulla destra è prevista la sua spinta con Fabbri a coprirlo. Le difficoltà della gara però non permettono lo sviluppo di quanto immaginato e la maggior parte del tempo lo passa nella sua metà campo a provare a dare una mano ai suoi che però non basta ad arginare gli abruzzesi. (Dal 45′ Montebugnoli: 6. Prova con coraggio qualche azione offensiva in più rispetto al compagno. Lo spirito è giusto, ma il Pescara è troppo in controllo per incidere).

La Rosa: 5,5. Torna davanti alla difesa. Prova a metterci la solita foga e a dare l’esempio, ma dopo i primi 20′ non riesce praticamente mai a trovare il modo di non far schiacciare il reparto a ridosso della propria area. Ha il merito di non alzare bandiera bianca fino a quando ha benzina in corpo.

Zanchetta: 6. Nel grigiore di una serata più che difficile, il ritorno tra i titolari dell’ex Spal è probabilmente l’unica notizia positiva. Chiede e si fa dare il pallone quando si tratta di impostare, facendo capire che la personalità non è andata via nonostante il lungo stop. Gli errori non mancano, come La Rosa fatica a far filtro, a volte il passo degli avversari è diverso e spesso la natura della gara non gli permette di dare effetti tangibili alla sua voglia di dare ritmo alla sua squadra. Ma fin quando le energie, anche quelle nervose, restano a disposizione, risulta tra i migliori per atteggiamento. (74′ Dessena: 6. Non è ancora al meglio, motivo per cui Greco decide di lasciarlo fuori. Quando entra prova a far sì che i compagni mettano un pizzico di grinta per evitare di subire altre reti).

Corti: 5. Corre, si sacrifica, sia sulla destra che quando spostato al centro dell’attacco. Ma vince troppi pochi duelli per lasciare il segno sulla gara e soprattutto resta troppo lontano dalla porta. L’assenza di Nanni e l’uscita di Scapin gli regalano una possibilità che anche per l’andamento della gara non riesce ancora una volta a sfruttare.

Scapin: 5. Al centro dell’attacco per 35′ e poco più. Anche se si nota poco, nonostante qualche movimento ad attaccare la profondità che ne sottolinea quanto meno la buona volontà. Costretto a uscire per un duro colpo al volto. (Dal 37′ Cavuoti: 6. Greco lo sceglie per provare a portare quell’imprevedibilità che manca alla fase offensiva. Prima del duplice fischio fa capire di essere entrato con lo spirito giusto, ma anche la sua gara dura poco a causa di un guaio muscolare che Greco spera possa tenerlo lontano dal campo solo per questa sera. Dal 52′ Mameli: 5,5. Alcuni buoni spunti ma poco altro, anche perché quando entra la gara è ormai già chiusa).

Contini: 5,5. Il tiro indirizzato all’angolo lontano che solo un super intervento di Plizzari ha evitato si tramutasse in gol resta il più grande “se” della gara. L’ex Cagliari ha sui piedi l’unica occasione dei bianchi con il risultato ancora sullo 0-0. Poi anche per lui i compiti si trasformano più in difensivi, anche se quando c’è da ribaltare l’azione sembra l’unico in grado di farlo. (74′ Ragatzu: sv. Ha il tempo di battere una punizione che gira bene ma non scende con i tempi giusti. Manca come l’aria a questa Olbia così come Nanni e a dirlo non è solo il risultato).

Greco: 5. Gli alibi esistono, dalla forza dell’avversario sino agli infortuni e le condizioni non ottimali di alcuni uomini chiave, oltre alle tre partite in una settimana. Ma la sua Olbia dopo il primo gol diventa troppo passiva e si sfilaccia fino ad esporsi ad un Pescara che quando attaccato – poche volte – dà l’impressione di non essere irresistibile. Gli infortuni di Scapin e specialmente di Cavuoti rendono ancora più buia una serata difficile che il lavoro dovrà far dimenticare in fretta. Ora resta una settimana davanti per rialzare la testa e soprattutto per recuperare forze che saranno fondamentali per fornire risposte differenti contro il Pontedera di Canzi.

Matteo Cardia

TAG:  Olbia Serie C
 
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