I nostri giudizi sull’Olbia di Leandro Greco dopo la sfida del Paolo Mazza persa 2-0 contro la Spal.
Rinaldi 6 – La serata del Mazza è dura per tutti. Il risultato ha dato il suo verdetto inequivocabile sul campo eppure se il passivo per l’Olbia non è stato ulteriormente pesante proprio nel momento più importante è per merito suo. Nel primo tempo non può fare granché sul colpo di testa di Bassoli che vale il vantaggio della Spal. Nella ripresa fa capire a tutti come mai è entrato nel giro anche dell’Italia U21 del CT Carmine Nunziata con due parate superlative consecutive, la prima su Fiordaliso e la seconda su Maistro, il migliore in campo in assoluto della sfida. Insomma, si guadagna ampiamente la pagnotta pur nella sconfitta.
Bellodi 5 – Aveva probabilmente il compito più arduo del pomeriggio, ovvero provare a contenere l’estro e la fantasia di un Maistro che con la Lega Pro a dire il vero centra poco o nulla. In occasione del gol del vantaggio estense firmato da Bassoli, la sua marcatura salta, consentendo così al centrale ex Pordenone di segnare il suo primo gol con la Spal. Va in affanno come gli altri suoi due dirimpettai nel terzetto difensivo pensato oggi da Greco e la prima impostazione dell’Olbia ne risente eccome.
Palomba 5 – L’endorsement era di quelli importanti per l’ex capitano del Cagliari Primavera. Ma forse la serata contro la Spal non era quella giusta. Gioca una partita non certo da ricordare negli annali della sua giovane carriera. Prova qualche scorribanda in avanti ma la sua corsa è solo energie perse anche perché di palloni da quelle parti ne sono arrivati davvero con il contagocce. Nel finale, anche lui perde contatto mentale con la partita tanto da prendersi un giallo sacrosanto nel finale per fallo su Collodel.
Motolese 5 – Del trio difensivo dell’Olbia, nel 3-5-2 pensato da mister Greco, è quello che probabilmente ha provato a reggere l’urto. Dalla sua parte giostra un giovane rampante come Rao, che però gli fa letteralmente girare la testa con la sua rapidità e i suoi continui tentativi di giocata. L’unica attenuante per lui, nel duello con il giovane esterno di casa Spal, è che non riceve l’adeguato raddoppio in copertura.
Arboleda 5 – Il ballottaggio costantemente aperto con Zallu questa volta lo vince lui. In partita, invece, la sostanza è completamente diversa. Nel primo tempo è un autentico fantasma, al punto che l’Olbia non riesce a scaricare dalla sua parte e le disperate richieste di palloni giocabili di Nanni e Ragatzu si perdono nel deserto della metà campo della Spal. Nella ripresa, lo si vede solo per un traversone insidioso, l’unico veramente pericoloso della sua gara, per la testa di Ragatzu, che però spreca la palla del possibile 1-1. A lungo andare, riappare con qualche sporadico tentativo di inserimento sulla destra ma per il resto poco e altro (dall’84’ Scapin SV: entra quando ancora il risultato è in bilico ma pochi istanti dopo la Spal chiude il conto con il gol del raddoppio. Troppo tardi per il numero 67 per poter incidere nella partita).
Dessena 5 – Prestazione non certo da ricordare per l’ex capitano del Cagliari. Troppo macchinoso, rischia anche di farsi male a fine primo tempo ma resiste e alla fine, con uno stoicismo d’altri tempi, completa la sua gara pur vedendo davanti a sè una scena di un film che sembra già visto, ovvero la delusione di un risultato ancora una volta negativo per l’Olbia, che ora è chiamato alla riscossa nel girone di ritorno.
Mameli 5 – L’Olbia non si accende così come il suo enfant prodige. Fa una fatica enorme a produrre gioco, non rischiando mai la giocata verticale preferendo palloni orizzontali che non fanno altro che rendere il compito di contropressing più facile agli avversari. (dal 72′ Contini 5: dovrebbe essere l’opzione in più per l’attacco dell’Olbia alla ricerca quantomeno del pari ma l’unica sua azione di rilievo la si deve cercare venti minuti dopo negli highlights della partita, quando al minuto 92 spara dalla distanza ma senza inquadrare la porta di Alfonso).
Biancu 5 – La tecnica è il suo o almeno dovrebbe essere il suo pane quotidiano ma anche lui, come tutto il centrocampo dell’Olbia, va in sofferenza per la pressione portata, seppur a tratti, dalla Spal. Quando non c’è un ritmo alto e quando soprattutto non ha spazio per poter dar sfogo alla sua fantasia sparisce dai radar. Il tempo passa e il risultato sfugge di mano e nel finale, a coronare una prestazione certamente dimenticabile, si becca un cartellino giallo completamente inutile per dare il benvenuto in partita a Bruscagin, entrato solo pochi istanti prima.
Montebugnoli 5 – L’Olbia non incide praticamente mai sulle corsie laterali, che invece dovrebbero essere uno dei fattori principali se si schiera una difesa a tre e due laterali a tutta fascia. Il numero 43 gallurese pensa più a contenere con un baricentro anche fin troppo basso che ad attaccare e quando si spinge in avanti i suoi pochi tentativi di traversone alla ricerca delle punte sono solo facile preda dei calciatori con la maglia bianco azzurra della Spal, che infatti ringraziano. (dal 78′ Mordini SV: forse la più bella notizia nella delusione del Mazza tra le fila dell’Olbia. Il lungo stop per infortunio è finalmente terminato e l’aver riguadagnato il campo dopo tantissimo tempo può rappresentare per lui un’iniezione di fiducia pazzesca. La sua prestazione si racchiude in una serpentina nel finale che però viene spenta dalla difesa della Spal. Ad ogni modo, il ritorno in campo del numero 7 può essere paragonato quasi ad un nuovo acquisto invernale).
Ragatzu 5,5 – Se nel primo tempo girovaga a vuoto trotterellando qua e là per il campo alla ricerca di qualche pallone da gestire, nel secondo prova ad accendere la luce sua e quella dell’Olbia con un colpo di testa che se fosse entrato avrebbe dato ben altre speranze. A lungo andare, si perde ma il mezzo voto in più in pagella lo merita quantomeno per la volontà di incidere. Ovviamente è lontano parente del mago che tutti conosciamo ma già il fatto di essere stato l’unico a voler trovare quel quid in più può essere un segnale per il futuro da non sottovalutare.
Nanni 5 – Solo per l’impegno vincerebbe ampiamente la palma di migliore in casa Olbia e a mani basse. Tuttavia mettere solo quello in una gara così importante come quella contro la Spal non è certo quello che ci si poteva aspettare da un giocatore del suo calibro. Il rientro dal primo minuto dopo l’infortunio subito con la nazionale di San Marino poteva essere la chance per riacquisire non solo minutaggio ma anche fiducia. Greco lo premia ma lui, sportellate a parte con due mastini difensivi come Bassoli e Peda, fa ben poco se non quasi nulla per rendersi veramente pericoloso. È pur vero che palloni davvero giocabili dalle sue parti sono arrivati con il contagocce, frutto anche del mancato apposto dei suoi compagni nella fase di costruzione e rifinitura della manovra. Da lui può e deve ripartire la riscossa offensiva dell’Olbia (dall’84’ Gennari SV: entra e fa giusto in tempo ad aggiornare di poco il suo score alla voce minuti giocati. Greco ha fiducia in lui e non l’ha mai nascosto. Nelle prossime partite ci sarà il tempo per mettersi in mostra).
Allenatore Leandro Greco 4,5 – Il messaggio arrivato dopo la sconfitta contro il Pontedera da parte della dirigenza, in primis dal presidente Marino, era stato molto chiaro. Bisognava dare un segnale forte a tutto l’ambiente per uscire dalle sabbie mobili della classifica del girone B di Lega Pro. Risultato? Messaggio non recepito ed ennesima occasione persa per l’Olbia persino nello scontro diretto contro la Spal, per trasformare l’ultimo match del 2023 in qualcosa di più docile e positivo in vista del prossimo anno, che per i galluresi inizierà contro l’avversario peggiore possibile ovvero il Cesena. In partita la sua squadra si è dimostrata troppo contratta e priva di idee di gioco nel primo tempo e leggermente più reattiva nel secondo, facendosi vedere in avanti solo a inizio ripresa con Ragatzu e negli assalti finali ma già a partita compromessa. Ci sarà tanto da riflettere per il tecnico dell’Olbia in queste feste. Tuttavia i galluresi possono però riprovare a emulare quanto fatto lo scorso anno con un girone di ritorno da applausi. Ma servirà l’aiuto e il contributo di tutti per poterlo fare.
Fabio Loi