Sesta sconfitta consecutiva al termine di un match con una diretta concorrente per la salvezza come la Vis Pesaro (0-1, qui la cronaca). Zero punti nelle ultime cinque partite, tre nelle ultime dieci, nove nelle ultime venti. Numeri da film dell’orrore per l’Olbia di Leandro Greco, che ha cominciato il girone di ritorno esattamente come aveva chiuso quello di andata, ovvero perdendo.
Deja-vu
Al termine del match del Nespoli niente conferenza stampa per Greco, dopo che la società presieduta da Alessandro Marino ha scelto la via del silenzio stampa, strada già percorsa in passato dalla dirigenza gallurese in analoghe situazioni di difficoltà. E, curiosamente, spesso alla vigilia del derby contro la Torres, prossimo avversario nel derby di domenica 21 gennaio al Vanni Sanna. Successe qualcosa di simile poco più di un anno fa, quando dopo il 2-4 interno patito contro l’Ancona, l’allora tecnico dell’Olbia Roberto Occhiuzzi non si presentò ai microfoni per commentare il ko, con successiva nota del club di via Georgia a confermare la linea dello stop alle dichiarazioni dell’intera area sportiva. Il successivo 1-1 di Sassari contro i rossoblù di Alfonso Greco, con gol di Ragatzu nel finale, servì a dare nuova linfa alla stagione dei Bianchi, che cambiarono passo con l’arrivo del girone di ritorno. Quest’anno, però, è successo il contrario. Dopo la buona partenza, con 14 punti nelle prime 10 giornate, l’Olbia è entrata in un vortice negativo da cui non sembra riuscire a venir fuori: 3 soli punti in 11 gare, frutto di tre pareggi e ben otto sconfitte.
Greco in bilico
La posizione di Leandro Greco, che già era in bilico nelle ultime settimane, si fa ancora più traballante, nonostante contro la Vis Pesaro i suoi ragazzi abbiano provato a trovare il pareggio contro una squadra che, con i tre punti del Nespoli, si è momentaneamente tolta fuori dalla zona playout. È probabile che la società gli dia un’altra chance contro la Torres, anche per misurare la risposta del gruppo in una partita che non ha bisogno di motivazioni ulteriori come sa essere un derby. Sarà una settimana molto calda per il tecnico classe 1986, con l’aria pesante di un’ultima spiaggia. Anche perché la sconfitta di misura di Cesena è stata illusoria: essere riusciti a tenere in equilibrio il match fino all’ultimo contro la corazzata di Toscano – che aveva dominato in lungo e in largo, senza però riuscire a chiuderlo anche grazie all’impegno dei galluresi – aveva creato qualche fioca aspettativa sulle possibilità di riscossa di Ragatzu e compagni, che invece contro la Vis hanno mostrato tutti i propri limiti. Con soli 12 gol segnati in 21 giornate il reparto offensivo gallurese è, insieme all’Alessandria, il secondo peggior attacco di tutta la Serie C: peggio ha fatto solo la Fermana (11 gol), che non a caso è l’unica squadra alle spalle dell’Olbia in classifica.
Mercato
Cifre che fanno ben comprendere le parole usate da Greco in conferenza stampa: “Sono stato chiaro con la società con le indicazioni date per completare la rosa con quello che serve. Sau è uno degli obiettivi, ma abbiamo discusso anche di altri giocatori, poi sarà compito del presidente e del direttore”. Un chiaro grido di aiuto lanciato da un allenatore ambizioso e preparato, reduce da una buona carriera da calciatore, che però fin qui ha patito le difficoltà di un campionato complesso ed equilibrato come la Serie C. Il patron Marino nell’ultima conferenza stampa ha prima confermato il tecnico romano, dicendo chiaramente: “Bisogna dargli tempo”. Un tempo che però l’Olbia non ha, come dichiarato dallo stesso Marino nella stessa conferenza (“Io già da Cesena voglio vedere dei passi in avanti, ma non perché Greco abbia la spada di Damocle sulla testa, ma perché non c’è più tempo. Di fronte abbiamo 19 partite e non possiamo sprecarne mai una”). Parole che testimoniano il momento di difficoltà della società di via Georgia, con la nuova dirigenza svizzera chiamata (anche dalla piazza) a metter mano al portafoglio per rinforzare una rosa che fin qui pecca di esperienza e cattiveria in avanti. Perché non può bastare il solo Ragatzu, a segno fin qui in 4 circostanze (e a secco dal 2 novembre contro il Pineto) per salvare una squadra che ha un disperato bisogno di sbloccarsi in zona gol: lo ha detto anche la sfida contro la Vis Pesaro, decisa da un vecchio bucaniere come Nicastro, forse non a caso uno di quegli “attaccanti di categoria” che, ora come ora, farebbero molto comodo a Greco per ritrovare fiducia e stabilità sulla panchina dell’Olbia.
Francesco Aresu