Centoquarantadue giorni. È la distanza temporale trascorsa tra il 14 novembre 2023, giorno della presentazione alla stampa della compagine societaria di Swiss Pro Promotion – allora soltanto una sconosciuta azienda svizzera diventata di colpo proprietaria del 70 per cento delle azioni dell’Olbia Calcio – e oggi, giovedì 4 aprile 2024, data in cui gli svizzeri hanno emesso un comunicato in cui chiedono conto all’ex patron del club gallurese Alessandro Marino di alcune “anomalie amministrative”, lasciando intendere che qualcun altro “ecco, magari avendone semmai incassati (si parla di soldi, ndr)” debba “spiegare qualcosa”.
Volo di stracci
Sono ufficialmente volati gli stracci dalle parti di via Georgia. Sembra essere passata un’eternità dalla conferenza stampa organizzata all’interno della sala conferenze dell’Aviazione Generale dell’aeroporto di Olbia. Le facce sorridenti di Benno Räber, Guido Surace, Klaus Schwerdtfeger e lo stesso Marino ora paiono soltanto un lontano ricordo, così come la concordia tra nuova e vecchia proprietà. Nel confrontare le parole pronunciate il 14 novembre 2023 dai protagonisti di quella mattinata e le frasi del duro comunicato odierno non si può non soffermarsi su alcuni passaggi. “Abbiamo parlato per diversi mesi con la Swiss Pro – disse allora Marino – e abbiamo capito che avevano le giuste caratteristiche per far partire questo nuovo progetto. Abbiamo scelto loro perché ci siamo accorti che sono gente onesta e seria, e questo nel mondo del calcio non è scontato, permettetemi di dire”. Parole che incensavano un gruppo dirigente le cui tracce sul web rimandavano a tutt’altri progetti rispetto al calcio, per stessa ammissione di Räber: “So di essere la persona che conosce meno il calcio in questa stanza, […] Marino resterà insieme ai vecchi soci il responsabile della prima squadra, non avremo parola sul progetto tecnico. Uno dei motivi che ci hanno spinto a investire qui è perché la squadra è gestita bene”. Frasi che lasciavano intendere una chiara fiducia da parte degli svizzeri nella vecchia proprietà dell’Olbia, formata da Marino, Alexandre Tartara e Gian Renzo Bazzu. Ossia coloro che hanno gestito il club gallurese dal novembre 2015, quando l’allora 40enne imprenditore pescarese lo rilevò da Pino Scanu. Un progetto tecnico ambizioso, che riportò subito i bianchi in Serie C tramite la vittoria della finale playoff nel derby di Sassari contro la Torres (con gol decisivo di Beppe Mastinu, ora trequartista dei rossoblù), tenendola in Terza serie dal 2016-17 a oggi. Un risultato storico per la società olbiese, mai però veramente apprezzata dalla tifoseria che spesso ha rimarcato – in negativo – il legame profondo con il Cagliari Calcio, di cui Marino è stato per un breve periodo vicepresidente durante i primi mesi della proprietà di Tommaso Giulini.
Una piazza fredda
Durante la gestione Marino l’Olbia ha raggiunto diversi risultati degni di nota, oltre il record di 8 stagioni consecutive in Serie C. Come il raggiungimento – prima volta nella storia del club – dei playoff promozione nella stagione 2021-22, con Max Canzi in panchina, o come il titolo di capocannoniere del Girone B vinto la scorsa stagione da Daniele Ragatzu con 19 reti. Più alcune vittorie di prestigio disseminate negli anni, o la doppia finale playout del 2019-20 contro la Giana Erminio con il pareggio decisivo di Ogunseye a Gorgonzola, siglato al 93′ con l’Olbia in nove uomini. Risultati che non hanno però mai fatto scattare davvero la scintilla con la piazza, sempre piuttosto fredda nei confronti della squadra e della società. Anche per questo motivo Marino negli anni ha cercato nuovi soci, per far crescere le ambizioni del club e, parallelamente, spingere la città ad apprezzare e supportare la squadra, portando più persone al Bruno Nespoli. Ma per riempire l’impianto di via Ungheria ci sono voluti i derby con la Torres di Alfonso Greco o, precedentemente, contro l’Arzachena di Mauro Giorico. Poco, troppo poco per una società che per anni è stata l’unica, insieme al Cagliari, a rappresentare la Sardegna nel mondo del calcio professionistico. Ecco perché la proposta di Swiss Pro Promotion è stata accolta con favore da Alessandro Marino e dai suoi soci. Che, probabilmente, non si aspettavano una conclusione simile. La nota stampa diffusa oggi, giovedì 4 aprile 2024, dall’attuale dirigenza dell’Olbia picchia duro contro l’ex patron e la sua gestione: “Il consiglio d’amministrazione della società ha ritenuto di sostituire il signor Alessandro Marino anche a causa di alcune anomalie amministrative emerse in tempi recenti. […] Abbiamo subito iniziato una verifica della gestione amministrativa e rinvenuto altri casi come quelli già emersi prima delle dimissioni: la contabilità appare incompleta e sono emerse situazioni incerte ai fini di alcuni (specifici) settori della vita sociale: ovviamente il signor Marino ci dovrà qualche spiegazione”.
E adesso?
Parole sibilline, come l’espressione “situazioni incerte ai fini di alcuni (specifici) settori della vita sociale”. Cosa vuole intendere il cda dell’Olbia con questa frase? Perché i riferimenti successivi a “responsabilità e a chi vadano ricondotte” e “i passi ulteriori che si renderanno opportuni e necessari, inclusi il coinvolgimento di Autorità Federali o Giudiziarie” vanno verso la direzione di una guerra totale con l’ex patron e i suoi soci Tartara e Bazzu che, lo scorso 17 marzo, si sono dimessi e hanno liquidato le proprie quote (ognuno il 10 per cento). Cosa succederà ora in quella che ormai è diventata la telenovela Olbia? Difficile fare previsioni, ma la sensazione è che la situazione sia destinata a nuovi sviluppi già nelle prossime ore. Con buona pace di Oberdan Biagioni, chiamato a condurre in porto una barca già disastrata da una classifica deficitaria, ma ancora con la speranza di fare i playout a portata di mano. Certo, a rileggere ora le parole di Klaus Schwerdtfeger, altro membro di Swiss Pro Promotion all’atto della presentazione alla stampa, viene da riflettere: “Vogliamo fare innovazione non rivoluzione a Olbia. Abbiamo scelto questa piazza proprio per il grande lavoro fatto da Marino a 360 gradi e noi da questo ottimo lavoro fatto fin qui vogliamo costruire sopra qualcosa di ancora più solido. Non vogliamo essere identificati come i proprietari ma come i guardiani del club, l’Olbia era qui prima di noi e ci sarà anche quando andremo via”. Parole pronunciate poco meno di cinque mesi fa ma che ora, alla luce delle ultime schermaglie societarie, risuonano pesantissime. “SwissPro è fiduciosa e sostiene il percorso e la strategia scelta dal presidente Marino e crede che insieme possiamo generare un futuro luminoso e prospero per l’Olbia Calcio 1905″. Centoquarantadue giorni: era ieri, ma sembra un’eternità.
Francesco Aresu