Il nostro focus dopo il pareggio nell’amichevole del Nespoli tra i galluresi e il nuovo Costa Orientale Sarda di Francesco Loi, terminato 2-2 con gli ospiti capaci di rimontare il doppio svantaggio in inferiorità numerica.
Lavori in corso al Bruno Nespoli. Il 2-2 maturato dall’Olbia contro la nuova Costa Orientale Sarda, squadra allenata da Francesco Loi che per i prossimi tre anni prenderà il posto del Muravera in Serie D, non può certamente soddisfare al 100 per cento Roberto Occhiuzzi. Il tecnico calabrese lo ha detto chiaramente ai nostri microfoni al termine del match, condotto dai suoi fino al 76′ grazie all’uno-due firmato La Rosa-Boganini nel primo tempo, ma chiuso con la rimonta degli ogliastrino-sarrabesi nell’ultimo quarto d’ora. “Ho chiesto questi test proprio perché vanno allenati questi cali di tensione. Non accetto certi blocchi negli ultimi 20 minuti e i ragazzi lo sanno”, ha dichiarato con pacatezza l’ex Cosenza, malcelando però una certa insoddisfazione per la rimonta subita da una squadra in dieci fin dal 18′, dopo la controversa espulsione dell’ex Marco Piredda per un fallo di reazione su Nanni. Anche perché con le squadre in parità numerica i bianchi avevano fatto fatica a imporre il proprio gioco: le assenze di Biancu e Ragatzu (oltre ai giovani Incerti, Occhioni e Secci) pesano e non poco nell’economia della manovra olbiese, privata di fatto dei due elementi di maggiore tasso tecnico in grado di accendere la partita in qualunque momento. Con il rosso a Piredda gli spazi sono ovviamente aumentati, con i padroni di casa che hanno potuto gestire bene il palleggio, pur con qualche errore di troppo nell’ultimo passaggio che ha fatto spesso infuriare Occhiuzzi in panchina.
Pollice alto: Zanchetta e Boganini
Le indicazioni migliori per il tecnico olbiese sono arrivati dai due giocatori più giovani in campo, Federico Zanchetta e Lorenzo Boganini. Il figlio d’arte ha affiancato La Rosa al centro del campo e si è caricato sulle spalle l’incombenza di organizzare la manovra: compito svolto con ordine e meticolosità, tanto da meritarsi i complimenti dell’allenatore originario di Cetraro. L’ex Juventus è rimasto in campo fino al 67′, quando è dovuto uscire per un piccolo problema alla caviglia, facendo intravedere ottime doti tecniche e caratteriali. Altra menzione speciale per il baby Boganini, guizzante attaccante classe 2003, autentico trottolino offensivo. Occhiuzzi lo ha impostato inizialmente come trequartista alle spalle di Nanni e Babbi, ma l’ex Prato aveva molta libertà di svariare su tutto il fronte d’attacco. La sua ribattuta in gol dopo il palo colpito di testa dal centravanti sanmarinese è un concentrato delle sue doti: rapidità, scaltrezza e un pizzico di malizia che a 19 anni fa sempre bene. Paulo Dybala come idolo, disponibilità al sacrificio, se riuscirà a trovare continuità di impiego e, soprattutto, di rendimento, Boganini potrà essere un elemento molto utile a Occhiuzzi in questa stagione.
Cosa non va: attacco senza cinismo
Per tutte le occasioni da rete nitide create dall’Olbia contro il Cos Sarrabus-Ogliastra il 2-2 è un risultato che ovviamente non può piacere al tecnico dei galluresi. Almeno quattro le palle gol sprecate in malo modo negli ultimi metri dai bianchi, una a testa per Babbi, Nanni, Arboleda e, in chiusura di match, Brignani: errori di misura e di “interpretazione” per i ragazzi di Occhiuzzi, che avrebbero dovuto azzannare la partita e chiuderla definitivamente, ma non sono riusciti nell’impresa, subendo il ritorno prepotente degli ospiti, trascinati da un Demontis assoluto protagonista (traversa clamorosa sul 2-1 e perla su punizione dal limite). Servirebbe come il pane l’inserimento rapido nei meccanismi di gioco di Gigi Sueva, apparso ancora fuori dalla manovra e alla ricerca della migliore forma fisica dopo alcuni problemi accusati nella prima parte di precampionato a Cosenza. Il tutto in attesa di Gianluca Contini, ogni giorno sempre più vicino a lasciare Cagliari per la città gallurese.
Dubbio Giandonato
In chiusura, una riflessione doverosa su Manuel Giandonato. L’ex centrocampista della Juventus è stato tra i più positivi nella mezz’ora concessagli da Occhiuzzi: soliti lanci millimetrici da 50 metri, una precisione e pulizia nella manovra che nessuno possiede nell’attuale rosa dell’Olbia, senza contare la leadership in campo nei confronti dei compagni più giovani. Il tecnico è stato chiaro: “Manuel sa che è fuori dal progetto, anche da prima che arrivassi io. Normale che fin quando è qua e si allena bene io lo tengo in considerazione. Io porto massimo rispetto ai ragazzi che alleno e loro devono ricambiare, e devo dire che lui lo sta facendo”. Al di là di tutto, Giandonato sta rispondendo presente alle chiamate di Occhiuzzi. La domanda, a questo punto, è una soltanto: con un centrocampo così risicato a livello numerico, che ha in La Rosa l’unico elemento di grande esperienza, può davvero quest’Olbia privarsi del suo numero 4? Ai posteri l’ardua sentenza.
Francesco Aresu