Durante una passeggiata nelle vie del centro lo sguardo si ferma su un vestito in vetrina. Sarebbe perfetto per completare il guardaroba, ma il conto in banca non lascia spazio ai sogni. In fondo non è necessario, anche se potrebbe dare quel tocco di classe in più per le serate importanti. Forse è il caso di aspettare i saldi di fine stagione, quando i prezzi si abbasseranno e chi vende il vestito dovrà liberare spazio per nuovi abiti.
Nel calcio ci sono due momenti nei quali gli affari possono concludersi a prezzi vantaggiosi, l’ultimo giorno del mercato estivo e gennaio, quando gli esuberi rimasti a libro paga nel primo caso diventano occasioni ancora più a buon prezzo qualche mese dopo, a maggior ragione se tra una sessione e l’altra l’oggetto del contendere è rimasto fermo o quasi.
È ormai storia il gioco delle parti tra Inter e Cagliari con protagonista Radja Nainggolan. Il presidente rossoblù Tommaso Giulini di fronte a quell’abito tanto desiderato, ma troppo caro, ha preferito giocare la carta dell’attesa, nessuno sforzo ulteriore per quello che rappresentava a tutti gli effetti un lusso e che in un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe comunque essere comprato a prezzo di saldo. La storia del mercato insegna che la volontà del giocatore può essere la chiave di volta di ogni affare, la fumata nera per il ritorno di Nainggolan in Sardegna è stata l’eccezione che ha confermato la regola, anche se non è detto che chi ha metaforicamente perso ieri non possa diventare il vincitore di domani.
La fretta è cattiva consigliera e Giulini potrebbe aver pensato che, nonostante la facciata sotto forma di rifiuto, prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine. D’altronde non è mai stato un mistero che Antonio Conte non veda di buon occhio Radja Nainggolan, non tanto per le sue caratteristiche tecniche, il giocatore non si discute e in passato è stato un desiderio dell’allenatore nerazzurro nella sua esperienza al Chelsea. Però, ed è un però grande come una casa, il Ninja per Conte difetta dal punto di vista atletico e professionale, manca di quella rabbia agonistica durante la settimana che il tecnico nerazzurro chiede ai propri giocatori.
I nodi sono venuti al pettine dopo nemmeno un mese da quel cinque ottobre. Antonio Conte ha inserito Nainggolan nel finale della gara contro il Parma, per poi descrivere nel post partita la prestazione del Ninja con parole che non lasciano spazio a dubbi. “Potete giudicare voi, io cerco di portare tutti nella miglior condizione. C’è chi ci arriva prima, chi dopo e chi mai”. Nainggolan nella sfida contro i ducali è apparso appesantito, fuori dal gioco, lontano da quel giocatore che è spesso risultato decisivo per il Cagliari la scorsa stagione. Conte avrebbe potuto fare spallucce, fermarsi al dopo, ma ha voluto aggiungere quel mai che sa di bocciatura definitiva per il centrocampista belga.
Giulini forse avrà sorriso, l’attesa sembrerebbe aver dato i frutti sperati e ora dall’avere il coltello dalla parte del manico i nerazzurri potrebbero essere passati ad avere la lama puntata su loro stessi in una sorta di harakiri che li costringerebbe ad abbassare notevolmente la valutazione di Nainggolan nel prossimo mercato di gennaio. Di Francesco troverebbe così pur se in ritardo quell’allenatore in campo che dopo Bologna appare sempre più necessario, mentre il Ninja potrebbe ottenere l’agognato ritorno in Sardegna e quella maglia numero quattro rimasta libera per lui.
Matteo Zizola