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Mercato, che fare con i soldi di Barella?

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La telenovela Barella è ormai giunta alla fase finale: l’Inter porterà a Milano il giocatore con quella che sarà la cessione più remurativa nella storia del Cagliari e l’acquisto più costoso (al pari di Vieri) in quella nerazzurra.

Una valutazione da 45 milioni, esattamente quanto avevamo ipotizzato nelle scorse settimane. Vincono tutti: Giulini che, in fin dei conti, ha raccolto quanto preventivato senza cedere al braccio di ferro di Marotta; ha vinto l’Inter che dà a Conte il centrocampista desiderato e uno dei talenti più luminosi nel panorama italiano ed europeo; hanno vinto Barella e Beltrami che ottengono la destinazione gradita fin dall’inizio e senza mettere con le spalle al muro il Cagliari, come avevamo scritto anche in questo caso qualche giorno fa. Ora finalmente dovrebbe sbloccarsi il mercato rossoblù e i buchi da coprire nella rosa sono chiari da tempo. In primis un terzino sinistro, sempre che Maran e Carli non si “accontentino” dei cinque laterali già a disposizione: Cacciatore e Pinna a destra, Lykogiannis e Pajac a sinistra più Mattiello, prossimo alla chiusura, come jolly per entrambe le fasce. Il sostituto di Barella è la priorità e i nomi sono quelli usciti in queste settimane: Rog dal Napoli e l’eterno Nandez del Boca Juniors, altra telenovela che potrebbe tornare in auge dopo il tira e molla dello scorso gennaio. Sempre in mezzo manca ancora il sostituto di Padoin, a meno che con il ritiro i due giovani sudamericani Oliva e Colombatto non convincono Maran a puntare su di loro.

Con Castro recuperato e utile sia come mezzala che come trequartista, resta in bilico la posizione di Joao Pedro: trequartista in duello con Birsa, seconda punta o cessione? Con Farias prossimo alla partenza, manca anche una vera spalla di Pavoletti. Despodov, Han e Ragatzu lotteranno per evitare il prestito, ma appare necessario l’acquisto di un attaccante che garantisca gol e soluzioni alternative: Defrel è il principale obiettivo e con le casse societarie finalmente in attivo non dovrebbe essere un problema chiudere la pratica. Tanta liquidità, ma non solo mercato in entrata e sarebbe utopia pensare diversamente. Fra lo stadio da portare avanti con i relativi costi che lievitano di mese in mese e quel rosso in bilancio annunciato ad aprile da Giulini, non tutti i dividendi della cessione di Barella finiranno nella costruzione del Cagliari 2019-2020.

Una cosa appare certa: a prescindere dai soldi a disposizione quello che conta è saperli spendere. Buttare all’aria l’occasione di migliorare pesantemente la rosa in occasione del centenario sarebbe un peccato imperdonabile.

Matteo Zizola