Le dichiarazioni del tecnico della Torres dopo il successo dei suoi contro la Vis Artena.
Così Marco Mariotti, allenatore della Torres, al termine della sfida vinta dai suoi contro la Vis Artena: “È una vergogna che Sassari abbia un campo in queste condizioni. Sia per il Latte Dolce, che ha investito tanto, sia per noi che facciamo un gioco di un certo tipo. È una città che ha la sua storia, non è possibile che ci sia un campo simile. Scrivetelo, perché queste cose vanno dette. Per il resto ringrazio tutti questi ragazzi: è stata una partita dura, ma nonostante gli errori reagiscono da vera squadra, proponendo sempre un calcio tecnico, si applicano durante l’allenamento e in campo durante le gare. Sulla partita di oggi posso dire che se il primo tempo fosse finito 4-0 nessuno avrebbe potuto avere nulla da ridire. Abbiamo 29 punti in classifica, ma non mi interessa più di tanto: domenica abbiamo un’altra battaglia, anche se fin qui abbiamo fatto qualcosa di incredibile, È stata una partita sporca? Sì, ma il merito della vittoria è tutto dei ragazzi. Se abbiamo perso punti, invece, forse è colpa mia ma non è un problema. Vorrei invece fare una citazione per tutto lo staff, con Tore Pinna in primis, il preparatore atletico Gaetano Mascaro, il fisioterapista Mario Dettori e il magazziniere Angelo Cassano. Spero che tutti continuino così”.
“Mercato? Io parlo dei ragazzi che ho a disposizione, nessuno di loro deve essere messo in discussione. Però parlare di rinforzi mi sembra comunque una specie di mancanza di rispetto verso questi ragazzi. Voglio dare merito a chi mi sta regalando queste emozioni: oggi ho preso la pastiglia per la pressione e vorrei vivere qualcosa di più rilassante (ride, ndr). Io devo fare l’allenatore, ma posso anche dire che valuteremo sicuramente qualcosa. Dev’essere chiara una cosa, però: chi viene qui non fare il professore, ma deve mettersi a disposizione di tutti questi ragazzi. Aspettative? La mia paura a inizio stagione era di arrivare a questo punto del campionato con una diversa situazione di classifica, magari più in basso: invece siamo in un’altra situazione e viviamo un momento diverso. Ma ripeto, torno ancora una volta a parlare del terreno di gioco, perché giocare qui non è davvero possibile”.
dall’inviato Francesco Aresu