Una Torres in cerca dei tre punti e del riscatto ospita, sabato 20 settembre, la Ternana allenata da Fabio Liverani. Una squadra in crescita e in costruendo quella rossoverde che dopo un’estate rovente e un inizio di campionato difficoltoso, in cui ha messo in fila due sconfitte rispettivamente contro Livorno (1-0) e Ascoli (0-2), ha ottenuto due successi consecutivi imponendosi su Rimini (1-4) e Carpi (2-0). A presentare i prossimi avversari dei rossoblù è stato il collega di Ternana Time Ivano Mari, che segue da tantissimi anni le Fere e ci ha raccontato l’aria che si respira dalle parti del Liberati di Terni.
Dopo un inizio di campionato difficoltoso, la Ternana nelle ultime due uscite ha portato a casa due successi contro Rimini e Carpi, il primo per 1-4 il secondo per 2-0. Come arriva la squadra di Fabio Liverani alla sfida contro la Torres?
“Arriva una Ternana con maggiore serenità dopo la risoluzione della crisi societaria grazie al cambio di proprietà. Dopo le prime due sconfitte in campionato, con i successi contro il Rimini e Carpi si respira un cauto ottimismo. La crisi tecnica non è superata, anche perché ancora il gruppo deve diventare squadra, specie considerato che le amichevoli estive non sono state probanti con i rossoverdi che hanno affrontato solo squadre dilettantistiche. Comincia adesso a intravedersi la quadratura del cerchio, inoltre a Sassari dovrebbe rientrare Capuano dall’infortunio, sebbene credo che Liverani sceglierà la stessa squadra che ha vinto contro il Carpi. Anche se è probabile che quest’ultimo possa essere impiegato martedì (per il turno infrasettimanale di campionato ndr.) per concedergli due giorni in più considerata la sua importanza”.
In queste prime sfide, a mettersi in mostra tra gol, assist e giocate, sono stati sicuramente Ferrante e Dubickas, ma anche lo stesso Orellana. Qual è secondo lei l’uomo da attenzionare maggiormente o da temere in vista del match di sabato?
“Al momento Ferrante gode di uno stato di grazia impressionante e tra le altre cose non era molto ben visto a inizio stagione, in quanto nelle annate precedenti a Terni non ha mai fatto benissimo con un bottino risicato di gol segnati. Fece, invece, bene a Foggia con Zeman, realizzando 13 gol. Sotto l’aspetto della generosità, dell’impegno e della fisicità è impeccabile ed è un carro armato. Come tocca palla in questo momento fa gol. Lui è migliorato tanto, ma allo stesso tempo si sta esprimendo al meglio perché è affiancato da Dubickas e credo che questa accoppiata ha fatto crescere anche Orellana. Con quest’ultimo che nonostante sia un po’ discontinuo ha nel suo dna delle giocate importanti. Ma Ferrante è sicuramente l’indiziato da guardare con maggiore attenzione in questo momento”.
Guardando invece la Ternana in maniera più generale, quali possono essere i punti deboli o i punti di forza della squadra di Liverani?
“Io avevo qualche perplessità sul reparto difensivo quest’anno. Quanto visto contro il Carpi, ora non so più se per meriti dei rossoverdi o per un attacco della formazione biancorossa non di primissimo livello, mi ha lasciato buone sensazioni. Poi se dovesse rientrare Capuano, che è un giocatore fondamentale, sarà un’altra musica e si avranno maggiori certezze. Passando al centrocampo, mi sembra un reparto molto quadrato. Sulla sinistra c’è Ndrecka che mi ha impressionato, ha un bel mancino, crossa bene ed è continuo. In mezzo al campo Vallocchia e Garetto garantiscono qualità e quantità. Sul versante destro c’è Balcot che è per me un po’ il punto interrogativo e a farne le spese del suo arrivo è stato Romeo, che per me è stato uno dei migliori nella scorsa stagione. Ciò che sceglierà Liverani domenica è difficile capirlo, però l’impressione è che preferisca maggiormente la gamba di Balcot, sebbene in chiave difensiva conceda qualcosa. Non va dimenticata anche l’ottima panchina a disposizione del tecnico rossoverde, tra i quali c’è anche Brignola con un passato in Serie A e che nonostante abbia avuto diversi infortuni in carriera è un calciatore con estro e qualità. In altre parole una carta importante da giocare a gara in corso. Senza dimenticare anche Proietti, Tripi, Leonardi, McJannet, ai quali si aggiunge anche l’ultimo arrivato Durmush di cui si parla un gran bene”.
Quella in corso è stata una settimana calda ai vertici della Ternana con il cambio di proprietà, che estate è stata e quanto ha influito nella preparazione alla nuova stagione?
“Quella appena trascorsa è stata un’estate rovente in cui il club rossoverde si è salvato grazie all’ex presidente, nonché sindaco di Terni, Bandecchi che ha anticipato quelli che erano i soldi per l’iscrizione al campionato. Sventando così il rischio di dover ripartire dall’Eccellenza. Sono stati mesi angoscianti, in cui il diesse Mammarella ha avuto l’obiettivo di abbassare il monte ingaggi che era molto elevato, più simile a quello di una squadra di Serie B che di Serie C. In più è stata fatta la preparazione a Terni, sotto un sole cocente e a temperature elevate, a cui si aggiungono le problematiche di dover avvicinarsi a un campionato avendo in rosa diversi giovani già presenti ai quali sono stati affiancati i più esperti che volevano partire per altri lidi. Un paio di settimane fa, prima della chiusura del mercato, si è iniziata a intravedere la luce in fondo al tunnel della crisi societaria, con Mammarella che ha potuto operare facendo quattro o cinque acquisti importanti che hanno fatto salire il livello di competitività della squadra. La certezza derivata dallo sbloccarsi della questione del club ha dato serenità alla squadra e all’ambiente”
Che gara ti aspetti al Vanni Sanna?
“Credo che la Ternana non snaturerà quello che è il suo modo di giocare. In più sotto l’aspetto del percorso di crescita da compiere sarà una sfida anche molto difficile per la formazione rossoverde. Perché dopo le vittorie contro Rimini e Carpi, il match con la Torres sarà un banco di prova per la continuità. Perché se si vuole recuperare quanto lasciato indietro nelle prime giornate dopo le sconfitte contro Livorno e Ascoli servirà fare risultato a Sassari contro una squadra forte che però è cambiata tanto”.
Andrea Olmeo














