Uno stralcio delle dichiarazioni di Luca Marelli, intervenuto mercoledì sera alla nostra rubrica quotidiana Linea 131 insieme all’opinionista di SKY Paolo Condò.
L’ex arbitro di Serie A ha commentato così sul fischietto sardo Antonio Giua: “È un arbitro di talento, non c’è dubbio e ha delle qualità innate. Lo dico da tempi non sospetti che avrebbe però avuto bisogno di un altro anno di Serie B per maturare di più, ho la sensazione che l’abbiano fatto correre un po’ troppo promuovendolo al secondo anno, tant’è che quest’anno è incappato in errori grossolani, il più grave dei quali una seconda ammonizione a Samir dell’Udinese che gli ha giustamente fatto scontare una sospensione. In Serie A non si possono commettere errori simili. Il futuro per me è comunque roseo perché ha qualità, deve solo costruirsi esperienza e autorevolezza. Per me diventerà internazionale nel giro di tre anni, ma deve arbitrare come faceva in B. Dipende tutto da lui, dovrebbe prendere a modello i vari Orsato e Rocchi che dagli errori hanno imparato tanto. Brescia-Cagliari? Il concetto della territorialità deve essere superato per me, non è consentito arbitrare nella propria città o dove lavora”.
Sulla classe arbitrale: “Per cambiare l’andazzo in AIA servirebbe cambiare il presidente. Questo perché ce l’abbia con Nicchi, ma perché i risultati positivi sono enormemente inferiori rispetto a quelli negativi. Qualità degli arbitri diminuita, nessuna apertura mediatica e numero di arbitri molto bassa. Gli arbitri sono ancora tenuti in un angolino, dovrebbero parlare con i giornalisti per farsi conoscere e smettere di essere una categoria autoreferenziale”.
Sul famoso recupero di 7′ di Cagliari-Lazio: “Lungo, ma giusto:la rete è arrivata all’interno dei minuti che erano stati persi. La polemica è nata perché il recupero è iniziato sull’1-0 e poi è finita 1-2: se fosse finita 1-0 nessuno ne avrebbe parlato. Le polemiche vengono anche create a volte come giustificazione e a volte sono montate sul nulla. Oggettivamente in questa stagione ci sono stati recuperi mal calcolati e poco rispettati in alcune circostanze”.
Ma c’è una regola che l’arbitro Marelli cambierebbe? “Il tocco di mano in attacco è una nuova regole e totalmente assurda. Punire qualsiasi tocco anche casuale per me non è giusto. Un contatto casuale è possibile, penso al gol di Ibrahimovic a Firenze. Era una rete diventata irregolare solo per questa assurda regola: si dovrebbe tornare indietro, anche perché non esiste che lo stesso tocco sia di diversa interpretazione in attacco e in difesa”.