La domanda è lecita. Il braccio di ferro tra il giocatore uruguaiano e la società rossoblù sta assumendo i contorni di una brutta e scomoda vicenda di mercato, che per il Cagliari non potrà non avere ricadute mediatiche anche internazionali, visto il peso specifico del calciatore, la sua carriera e il fatto che al momento sia impegnato, da capitano, in Copa America.
La volontà
Il presidente Tommaso Giulini è pronto a tenere in tribuna Godin e i suoi 3.5 milioni di stipendio la prossima stagione. Il calciatore non rientra più nei piani tecnici. Si legge questo sulle pagine de l’Unione Sarda. Una volontà che sa di strappo definitivo tra le parti. Il tutto è iniziato con la prima conferenza stampa a fine campionato del direttore sportivo Stefano Capozucca, che sentenziò sul destino dell’ex Inter e Atletico Madrid: “Non possiamo più permetterci il suo ingaggio, se lui uscisse potremmo reinvestire quella cifra sul mercato”. Frase curiosa, viene da chiedersi quale programmazione ci fosse nei giorni dell’acquisto del centrale di esperienza se dopo appena un anno l’ingaggio di un solo giocatore mette il blocco al mercato di un’intera società. E la scusa della pandemia non regge, Godin venne ufficializzato dal club di via Mameli lo scorso 24 settembre, alla soglia della seconda ondata di contagi in Italia.
Botta e risposta
Dopo la prima stilettata di Capozucca il Cagliari non ha fatto marcia indietro, anzi lo stesso diesse in più occasioni pubbliche ha ribadito il concetto. E dopo alcuni giorni di silenzio ha iniziato a rispondere anche Diego Godin, prima dal ritiro con il suo Uruguay e poi ai nostri microfoni nella conferenza stampa di presentazione della sfida all’Argentina in Copa America. Pochi giri di parole per il Faraone: “Non ho ascoltato le frasi in arrivo da Cagliari, io voglio restare. Ho un contratto di un anno con una possibile opzione per un altro ancora”. Nel mezzo Godin ha rifiutato una serie di proposte di mercato, la più importante quella della Dinamo Mosca. Con i russi che avrebbero alzato a 4 milioni di euro l’ingaggio a stagione. La risposta però è stata un: “no, grazie”. Il centrale vuole Cagliari per arrivare fino al Mondiale del 2022 e chiudere una lunga carriera fatta di battaglie e successi.
Futuro
Difficile al momento capire quello che accadrà. Dal punto di vista tattico Semplici ha trovato il miglior Godin, e infatti anche nelle recenti dichiarazioni alla stampa ha rimarcato l’importanza del calciatore. È vero, il Faraone non ha reso ai suoi soliti standard se analizziamo l’intera annata di Serie A ma nel girone di ritorno è stato una certezza e nei momenti più duri in classifica il suo carisma difensivo in campo si è fatto sentire ed è stato un fattore determinante. Per Godin 28 presenze totali, le ultime 21 tutte da titolare, con la gara conclusiva con il Genoa, a salvezza ampiamente acquisita, saltata per evitare problemi fisici in vista della Copa America. Insomma, viene difficile da capire quale sia stata per i rossoblù la strategia dell’acquisto di Diego Godin, visto il brutto ritorno mediatico dell’attuale tira e molla dal sapore internazionale. Sicuramente non una bella cartolina per attirare profili sulla falsariga del Faraone per il futuro. È lecito che il Cagliari sia intenzionato a disfarsi di un calciatore da un ingaggio troppo pesante, sia chiaro, ma perché allora accettare tali condizioni e tale investimento solo 10 mesi fa? Godin si sta trasformando nello sfizio di un’estate, il giocattolo bello e caro che da bambini ci sbattiamo tanto per avere e che dopo pochi giorni mettiamo via annoiati. Ma siamo sicuri che il Cagliari possa permettersi questo tipo di sfizi per programmare delle stagioni diverse da quella appena vissuta?
Roberto Pinna