In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, la rubrica dedicata alla Torres in collaborazione con FootureLab, uno dei nostri ospiti è stato l’attuale centrocampista e capitano del Livorno nonché ex centrocampista della Torres Andrea Luci. Un’annata indimenticabile per Sassari quella 2005/06 con i rossoblù che batterono il Napoli al Vanni Sanna per 2-0, ma vennero eliminati nella semifinale playoff per mano del Grosseto. Tra i tanti protagonisti di quella squadra c’era proprio il calciatore classe 1985, di seguito vi riportiamo un estratto delle sue parole ai nostri microfoni.
Sulla stagione
“Dopo lo scorso campionato era veramente difficile ripetersi a questi livelli. Sta dimostrando di poterci stare lassù e di lottare con squadre importanti, spero veramente che sia l’anno buono. Mi ricordo quell’annata 2005/06, l’entusiasmo della città, lo stadio pieno e il pubblico erano veramente trascinanti. Il dispiacere che ho avuto nel perdere quei playoff è stato grande, dopo un’annata simile sarebbe stato un coronamento di un sogno”.
Sulla favorita del girone B
“Noi a inizio anno abbiamo fatto un’amichevole contro l’Entella ed è una squadra veramente quadrata su tutti i reparti ed è la squadra da battere. Vero che Pescara e Ternana hanno più qualità, però la Virtus è veramente quadrata, con una società solida e importante. Playoff? Speriamo di non arrivarci (ride ndr). Però i playoff sono un campionato a sé, conta tanto la condizione atletica. Chi arriva meglio in questo senso ha più chance per riuscire a vincere e conquistare la Serie B”.
Sul periodo più bello di quell’anno
“Sicuramente da gennaio in poi è stata una Torres che ha fatto divertire giocando molto bene, come la vittoria con il Perugia, quella contro il Napoli, il pareggio interno con il Frosinone in cui meritavamo il successo. Da gennaio in poi la squadra è esplosa, vero anche che avevamo giocatori che in futuro hanno fatto categorie importanti. Quello secondo me è stato il periodo più bello e importante”.
Sulle semifinali playoff contro il Grosseto
“Cosa è mancato? Gli episodi a favore. Vero che a Grosseto abbiamo perso per 1-0, però al Vanni Sanna abbiamo sbagliato un rigore dopo 10 minuti, se quell’episodio sarebbe girato in maniera diversa le possibilità per raggiungere la finale sarebbero state alte. Vero che il Frosinone forse aveva qualcosina in più di noi, però nelle due partite ce la siamo giocata sempre a viso aperto”.
Sul giocatore che lo ha impressionato di più di quella Torres
“Guberti, dei giovani, era sicuramente quello che mi ha entusiasmato più di tutti, nessuno si aspettava potesse fare un campionato simile. Dei vecchi io ho sempre ammirato Marco Sanna, che nonostante la sua età dava sempre tutto in campo e in allenamento. Un esempio che tutti i ragazzini dovrebbero seguire”.
Sull’importanza dell’allenatore
“Diciamo che i giocatori sono quelli che fanno le fortune dell’allenatore. Se non si hanno calciatori forti e di qualità è difficile fare bene, però avere un buon allenatore ti dà quel 30% in più”.
Sul rapporto con la città
“Non lo so come mai sia nato un feeling così forte. Nei primi due mesi io non ho praticamente toccato campo, giustamente aggiungo perché c’erano compagni più avanti di me. Da quando sono entrato a far parte della squadra come titolare penso di aver dato sempre il 120% per aiutare i miei compagni. Forse è questo che mi è stato riconosciuto dalla città, poi io vivevo veramente la città. Ho conosciuto tantissima gente a Sassari, sono stato bene con loro ed è magari anche per questo che sono ricordato in questo modo”.
La Redazione