Un match fondamentale quello che attende l’Olbia di Marco Gaburro domenica 10 marzo alle ore 14.00 sul campo della Lucchese. Una sfida cruciale per i bianchi, rialzarsi dopo la pesante per 4-0 sconfitta rimediata contro la Juventus Next Gen nell’ultimo turno del girone B della Serie C. In vista di questa sfida abbiamo intervistato la collega de “La Nazione” Alessia Lombardi che ci ha raccontato il momento che sta vivendo la formazione toscana, prossima avversaria di Ragatzu e compagni.
Domenica a Lucca arriva un’Olbia in forte crisi dovuta sia alla classifica che al netto 4-0 rimediato di fronte al proprio pubblico contro la Juventus Next Gen. Di contro una Lucchese che dopo il successo con il Rimini è riuscita a pareggiare su un campo difficile come quello del Pontedera. Che partita si aspetta?
“Se da un lato la Lucchese arriva da due risultati utili consecutivi, dall’altro è alla ricerca di quella continuità di risultati che è mancata durante l’arco di questa stagione. L’Olbia è in una posizione di classifica peggiore rispetto a quella dei toscani. I sardi, in penultima posizione, sono alla ricerca di punti importanti in chiave salvezza. Di contro la Lucchese ha ancora qualche residua speranza di poter agganciare i playoff. Sarà una partita difficile per entrambe, tra due formazioni che lottano per obiettivi differenti”.
La Lucchese a inizio stagione era tra le squadre più quotate in chiave playoff, come arrivano i toscani in vista di questo match?
“Sarà una Lucchese che rischia di pagare un po’ di stanchezza nel match contro i sardi. Negli ultimi dieci giorni ha giocato tre partite. I giocatori scesi in campo sono stati praticamente sempre gli stessi. Mercoledì c’è stato un leggero turnover con Cangianiello preferito ad Astrologo, non dovrebbero esserci grossi stravolgimenti tra gli undici titolari, anche se in vista del match contro l’Olbia non ci saranno Quirini e Tumbarello per squalifica”.
Le aspettative agli albori della stagione erano sicuramente differenti in quel di Lucca, che clima si respira in casa rossonera?
“C’è un clima abbastanza pesante, con i tifosi che dopo la brutta uscita dalla semifinale di Coppa Italia contro il Padova hanno iniziato una contestazione. Nelle successive due partite in casa contro il Rimini e in trasferta contro il Pontedera la tifoseria è rimasta in silenzio per 20 minuti, chiedendo poi alla squadra di tirare fuori gli attributi. Però, qualora la Lucchese non dovesse centrare i playoff, si parlerebbe di un’annata fallimentare”.
Tanti giocatori di qualità tra le fila della Lucchese, quale secondo lei potrà essere il pericolo principale per la squadra di mister Gaburro?
“Se Rizzo Pinna sarà in giornata positiva sarà lui il giocatore da temere maggiormente. È lui l’uomo di questa Lucchese, sta facendo una stagione sopra le righe. Molto spesso ha levato le castagne dal fuoco, come accaduto anche contro il Pontedera, con i toscani che grazie alla sua doppietta sono riusciti a pareggiare contro la squadra di Max Canzi. Ma attenzione anche a Gucher, un giocatore di grande esperienza che può risultare sempre pericoloso”.
All’andata finì 0-0 tra Olbia e Lucchese, come è cambiata la squadra di mister Gorgone da allora e quanto può incidere in vista del match l’assenza per squalifica del tecnico?
“La Lucchese di questo periodo è una squadra completamente diversa rispetto a quella che ha affrontato l’Olbia all’andata. Quella vista in Sardegna era una squadra più brillante, reattiva che ha fatto vedere del buon gioco. Poi c’è stata un’involuzione che ha messo in mostra tutte le lacune di questo gruppo. Prima tra tutte la mancanza di un giocatore di area di rigore in grado di mandare il pallone in porta. Il capocannoniere della squadra è Rizzo Pinna, che non è propriamente un centravanti ma è un trequartista capace di giocare anche come ala. I gol sono mancati, ma anche il gioco. Lo stesso gioco che Gorgone ha cercato di imporre cambiando forse troppo spesso il modulo. Ora è già un paio di domeniche che ripropone il 4-3-3, uno schieramento che in queste ultime uscite ha dato maggiori certezze anche per come lo interpreta chi scende in campo. La sua assenza può incidere, ma il suo braccio destro Testini è molto presente e dà tante dritte alla squadra in campo”.
Dall’esterno come vede l’Olbia in chiave salvezza? Secondo lei i bianchi hanno le carte in regola per conservare la categoria?
“Tutto è in divenire, non c’è nessuna squadra ancora spacciata che è tagliata fuori dai giochi salvezza. L’Olbia ha le carte in regola per giocarsela fino alla fine, ma come tutte in quella zona di classifica. Sarà un finale di campionato dove ci sarà da battagliare per cercare di portare più punti possibile a casa. Non sarà facile ma l’Olbia può salvarsi”.
Andrea Olmeo