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L’omaggio | Buon compleanno Gigi Riva, Uomo del Silenzio

Foto tratta dal libro di Paolo Gabriele "I giorni di Gigi Riva"
Foto tratta dal libro di Paolo Gabriele "I giorni di Gigi Riva"
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“Uomo del silenzio”. È il titolo di due libri in commercio (un romanzo e un’autobiografia), oltre a essere l’epiteto che nella tradizione cristiana accompagna San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù. Ma è soprattutto un’espressione che ben si adatta a definire Luigi Riva da Leggiuno, classe 1944, che oggi 7 novembre 2023 festeggia i suoi 79 anni.

Su Gigi Riva si è scritto tanto e si continuerà a scrivere a lungo. Gli hanno dato soprannomi (“Rombo di Tuono”, “Hombre Vertical”, “Giggirriva”), dedicato canzoni – su tutte la magistrale “Quando Gigi Riva tornerà” di Piero Marras, con i suoi trilli – e infiniti libri, tra cui l’autobiografia “Mi chiamavano Rombo di Tuono”, edita da Rizzoli a cura di Gigi Garanzini. Che, nella prefazione, ricorda come lo stesso Gigi dica di se stesso di non essere mai stato un “gran chiacchierone”. Ecco perché Uomo del silenzio si presta alla perfezione per descrivere colui che è diventato sardo tra i sardi, con trionfi e cadute che ne hanno certificato l’umanità, rendendolo uno di noi, più che un’entità mitologica. Anche perché Riva è sempre stato l’uomo dei fatti, non delle chiacchiere. Ha lasciato che fossero le sue azioni a parlare per lui. Decisioni spesso non comprese da chi non era allineato con le sue forti convinzioni etiche, che ne hanno scandito la storia fino ai giorni nostri. Scelte difficili ma da rispettare, come quella dell’oblio pubblico e mediatico che ha scelto da anni. In silenzio, come di consueto, salvo qualche sporadica intervista concessa per il grande rispetto sempre avuto per i giornalisti, fin dai tempi in cui vestiva la maglia numero 11 di Cagliari e Italia. Lui, un lombardo di lago che nell’Isola del mare ha trovato la sua patria grazie a una sorta di reciproca solidarietà con il popolo sardo, che lo ha adottato fino a farlo diventare uno dei suoi figli. Forse il più illustre e rispettato.

Uomo del silenzio significa anche avere una sola parola, tratto distintivo spesso riconosciuto ai sardi da chi non lo è di origine. Chiacchiere ben poche, ma parole giuste e decisive: chiedere a chi lo ha conosciuto da dirigente della Nazionale azzurra. O a chi, come Gianfranco Zola, ha più volte detto di essersi ispirato a lui nella sua carriera da calciatore. “Claudio Ranieri è uno di noi”, disse all’Unione Sarda nei giorni precedenti alla seconda chiamata a Cagliari del tecnico romano. Un’investitura impossibile da ignorare, come lo stesso Ranieri ha ricordato più di una volta, anche perché arrivata dal presidente onorario del club. Uomo del silenzio sì, ma capace di spostare le montagne con le sue parole.

“Quando Gigi Riva tornerà / Torneremo tutti in serie A / Dopo tanti calci di rigore / Troveremo insieme l’umiltà / Per ricominciare con più cuore / Quando Gigi Riva tornerà”.

Auguri Gigi. Atrus annus!

Francesco Aresu

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