Che fine ha fatto Roberto Biancu? È una domanda che da agosto in poi in tanti si sono fatti, un po’ a tutte le latitudini in Sardegna e pure fuori dall’Isola. Come mai il classe 2000 sassarese è ancora svincolato? In estate è stato accostato in maniera importante alla Torres e il suo passaggio agli ordini di Alfonso Greco sembrava vicino. Invece, per una delle tante leggi non scritte del calciomercato, il fatidico sì con la maglia della squadra della sua città non è mai arrivato. E così uno dei talenti più interessanti nati nel 2000, con un passato nelle nazionali giovanili dell’Italia e con 218 partite, 16 gol e 17 assist in Lega Pro, a soli 24 anni è a spasso dallo scorso giugno.
Roberto, come ti spieghi il fatto di essere ancora svincolato a inizio gennaio?
“Sicuramente non mi aspettavo di trovarmi svincolato dopo 218 presenze in Serie C. L’estate scorsa avevo trovato l’accordo e avevo già firmato i documenti con un club del Girone B, poi per motivi che a oggi ancora non conosco, tutto è saltato senza che nessuno sia mai venuto a darmi spiegazioni sull’accaduto. Avevo firmato un contratto triennale, ma di punto in bianco mi son trovato ancora ‘a piedi’. Per di più in una situazione scomoda, perché per accettare quell’offerta avevo rifiutato le tante proposte ricevute in precedenza da squadre importanti di B e di C. Una situazione pazzesca che ancora a oggi continuo a non spiegarmi”.
Poi che è successo?
“All’improvviso è saltato tutto e questo mi rattrista tanto, umanamente prima ancora che professionalmente. Mi son fidato e questo è stato il mio unico errore. Da allora non ho più ricevuto mezza chiamata, ma soprattutto sono venuto a sapere in questi mesi che di me si dicono cose assolutamente non vere, che nulla hanno a che fare con la mia persona. Ecco perché mi sono deciso a parlare, nonostante tutti sappiano che sono un ragazzo estremamente riservato”.
Un giudizio su questa stagione di Serie C?
“Tutti i gironi quest’anno sono belli tosti, il girone B in cui ho giocato gli ultimi anni è quello che personalmente mi affascina e seguo di più. È un girone imprevedibile, in cui rispetto alla stagione passata si sente l’assenza di una squadra come il Cesena che ha ammazzato il campionato troppo presto. Continuo a seguire i vari gironi costantemente, per tenermi aggiornato e farmi trovare pronto in caso di chiamata”.
E della Torres che ci dici? In estate a Sassari si è parlato spesso di un tuo possibile trasferimento in rossoblù.
“Siamo stati più che a un passo, poi il destino ha voluto che non fosse il momento giusto per vestire questa maglia. A essere sincero questa situazione mi ha creato un po’ di scontento, ma sono situazioni all’ordine del giorno nel calcio e bisogna andare avanti con fiducia”.
Come hai vissuto questi mesi a Sassari?
“Non ero più abituato a passare così tanto tempo a Sassari, dopo le tante stagioni passate a Olbia. Ma riabituarsi non è mai difficile, Sassari è casa mia (ride, ndr). Sicuramente ho vissuto mesi difficili e lo saranno ancora fin quando non troverò squadra. Di certo però non mi farò trovare impreparato qualora arrivi la chiamata. Io sono pronto!”.
Cosa c’è nel tuo futuro?
“Al momento ancora non lo so. In questi mesi ho continuato ad allenarmi tutti i giorni come se non fossi senza squadra, in attesa di una chiamata. Ho ricevuto varie proposte sopratutto dall’estero, ma la mia intenzione è quella di rimanere a giocare in Italia e poter dimostrare le mie qualità calcistiche sul campo, che sono quelle che hanno sempre parlato per me”.
Francesco Aresu