La prima Olbia di Oberdan Biagioni esce dallo Stadio Renato Curi con una sconfitta per 3-0, nella sfida con i padroni di casa del Perugia. Un risultato che lascia i bianchi a quota 25 punti in classifica e con diverso rammarico, in una giornata che poteva essere favorevole, vista la sconfitta dell’Ancona. Di seguito i nostri giudizi sui bianchi.
Van der Want: 6. Lanciato dopo un lungo periodo di assenza dal campo in una partita decisamente complicata, mette tutta la sua esperienza e si fa trovare pronto quando chiamato in causa, con anche una grande parata sul tiro ravvicinato di Ricci. Non può niente sulla grande girata dell’1-0 di Vazquez. Intuisce l’angolo sul rigore di Ricci, ma la palla è troppo angolata.
Arboleda: 5. Parte propositivo in avanti, ma poi si prende qualche rischio di troppo in fase di impostazione, regalando alcune ripartenze ai padroni di casa. Più attento invece nelle chiusure, ma non è la sua gara migliore.
Bellodi: 5,5. Inizia la partita senza particolari affanni, ma poi si perde Vazquez in area in occasione dell’1-0 biancorosso. Un po’ di nervosismo con lo stesso numero 9 umbro, con cui ha un battibecco e scontri fisici. Nella ripresa, con il passaggio alla difesa a tre, sembra ritrovare le solite certezze, sia negli anticipi che in impostazione, ma il rigore del 3-0 taglia le gambe a tutta la squadra.
Motolese: 6,5. Inizia attento in fase di chiusura e propositivo in avanti. Non lascia vita facile all’esperto Vazquez, vincendo spesso i duelli corpo a corpo. Rischia però in un confronto aereo in area con il numero 9, che colpisce il palo. La sua prestazione e i suoi anticipi consentono ai galluresi di contenere il risultato.
Montebugnoli: 5. Parte con il freno a mano tirato, probabilmente per timore della grande velocità di Paz, diretto avversario sulla fascia. E proprio su un’accelerazione di Paz, viene preso in mezzo nello scambio che porta al cross per l’1-0 umbro. Non riesce mai ad entrare del tutto in gara, con il Perugia che spinge costantemente.
Dessena: 6,5. Grande lavoro di sacrificio in fase di pressing per il totem della mediana gallurese. Va subito vicino al vantaggio con un grande inserimento in area, ma il suo tiro si infrange sulla traversa. Sarà il grande rimpianto della gara per tutta l’Olbia. Dopo un buon primo tempo, nella ripresa scompare un po’ dai radar, anche se è tra gli ultimi a mollare.
Mameli: 5. Non riesce a mettersi in mostra, limitandosi a tentare di contenere il talento degli uomini offensivi del Perugia. Non ci riesce in occasione del 2-0, andando forse troppo leggero su Iannoni, che lo brucia in velocità e arriva davanti a Van der Want per il raddoppio (Dal 45’ Zallu: 6. Entra per il cambio di modulo deciso da Biagioni. Impegna Bozzolan con le sue accelerazioni, ma non riesce a dare l’attesa marcia in più).
Biancu: 6. In avvio di gara riesce a ritagliarsi degli spazi interessanti. Appare determinato e lo dimostra recuperando palloni importanti, ma non riesce ad incidere sul risultato, con il pallino della gara sempre in mano al Perugia. Arriva diverse volte alla conclusione, anche da posizione intrigante, ma non riesce ad impensierire Adamonis (Dal 63’ Incerti: 5. Partenza shock, con la prima azione dal suo ingresso che lo vede protagonista nel contatto su Vazquez che regala il rigore del 3-0 al Perugia e spegne le speranze di rimonta).
Catania: 5,5. Non riesce a sfruttare al meglio una deliziosa imbucata di Nanni, ma sullo sviluppo dell’azione serve una palla intelligente per Dessena, che sfiora il vantaggio. Dopo un discreto avvio, scompare un po’ dalla gara, poco ricercato dai compagni. Vulikic gli toglie dalla testa il pallone dell’1-1. Non riesce ad essere incisivo sul buon numero di angoli e punizioni affidati ai suoi piedi (Dal 63’ Palomba: 5,5. Inserito per adattare meglio la squadra al cambio di modulo, subito dopo il suo ingresso arriva il 3-0 e la partita si complica ancora di più, con il Perugia che gioca in scioltezza e con lui che è costretto a qualche intervento rude di troppo).
Ragatzu: 6,5 . Si vede subito in avvio che il leader tecnico dei bianchi è in giornata, con una punizione che scalda le mani ad Adamonis. Poi regala alcune giocate delle sue e si sacrifica anche in fase difensiva, ma, complice la partita offensiva del Perugia, non ha tanti palloni da giocare. Con il passare del tempo infatti si abbassa per impostare lui l’azione. Tra gli ultimi a mollare, nella ripresa prova alcune conclusioni in porta, che non creano però particolari preoccupazioni al portiere biancorosso (Dal 79’ Gennari: 6. Entra in avanti per gli ultimi minuti di gara, senza particolari squilli tranne una interessante conclusione in area murata dai difensori umbri).
Nanni: 6,5. Lotta, si muove, lancia Catania verso la porta con un grande pallone. Non è facile trovare gli spazi giusti contro un giocatore forte ed esperto come Angella, al quale però Nanni non lascia comunque dormire sonni tranquilli quando chiamato in causa, guadagnando delle punizioni preziose per i galluresi e provocando il giallo del difensore biancorosso. Gli manca però la rete, dettaglio non da poco. (Dal 76’ Bianchimano: 6. Entra sul 3-0 nel disperato tentativo di riaprire la gara, ma nonostante si impegni tanto, non riesce ad incidere, a giochi praticamente fatti. Mette alla prova Adamonis con una potente punizione dalla distanza ed è protagonista di un contatto quantomeno dubbio nell’area di rigore del Perugia nei minuti finali).
Allenatore Oberdan Biagioni: 5,5. Nel suo esordio si affida al caro 4-3-3, proponendo anche qualche sorpresa, come quella di Van der Want in porta al posto di Rinaldi. Ovviamente nessuno gli chiedeva di cambiare l’Olbia nel giro di pochi giorni dal punto di vista del gioco, ma la formazione messa in campo ha dimostrato di avere un buon approccio e di essere ben organizzata. Le qualità del Perugia sono però uscite allo scoperto e, dopo avere avuto la gara sempre in pugno, hanno punito i suoi ragazzi in occasione di alcune disattenzioni di troppo. Passa alla difesa a tre nella ripresa, nel tentativo di riacciuffare la gara, e suoi partono bene, ma il rigore del 3-0 pone di fatto fine alla gara, con le intenzioni di reazione dei bianchi che si spengono del tutto.
Andrea Finiu