I nostri giudizi sull’Olbia di Leandro Greco dopo il match perso per 3-1 allo Stadio Giuseppe Moccagatta contro la Juventus Next Gen.
Rinaldi 6,5 – Nel primo tempo è praticamente spettatore non pagante e la buona sorte in qualche modo lo ripaga sui tre tentativi dalla distanza di un Hasa in formato super, nonché tra i migliori in campo della Juventus Next Gen. Nella ripresa, invece, è tutta un’altra musica. Il motivo è presto detto. L’ex estremo difensore del Parma comincia il suo secondo tempo da talento dei pali con una respinta di riflesso su Guerra dopo 51 minuti di gara. Può veramente poco sull’uno-due micidiale firmato da Salifou. Se però pensate che lo show di Rinaldi sia finito, ebbene non è affatto così. Salva in almeno altre due occasioni tra 75′ e 81′ su Yildiz e Turicchia. Incolpevole sul terzo gol di Mbangula. Tra gli ultimi ad arrendersi in casa Olbia.
Zallu 5 – L’ex terzino destro della Primavera del Cagliari viene preferito ad Arboleda nel suo ruolo naturale, ovvero quello di terzino destro, dopo essere stato schierato nelle prime uscite stagionali persino anche qualche metro più avanti. Nel primo tempo praticamente non spinge mai dedicandosi prevalentemente alla fase difensiva. Soffre e non poco i movimenti ad aprirsi di Yildiz che, pur essendo più piccolo di lui di due anni, al minuto 44 lo porta letteralmente a scuola mangiandoselo in dribbling: in quel caso, il numero 2 gallurese deve almeno una birra a Motolese per la chiusura sull’enfant prodige turco di casa Juventus. All’intervallo Greco lo richiama dopo una prova insufficiente. (dal 46′ Arboleda 5,5: uno dei ballottaggi della vigilia era quello tra lui e Zallu. Entra all’inizio della ripresa ma senza riuscire ad emergere. Non spinge mai come suo solito e non crea nemmeno qualcosa di pericoloso. Greco lo tiene più basso per difendere ma certamente non spicca per acuti).
Bellodi 5 – Il difensore centrale passato anche dalle giovanili del Milan aveva probabilmente il test più complicato in assoluto in questa partita contro la Juventus Next Gen. Davanti al numero 5 dei galluresi c’era un Yildiz letteralmente indiavolato e che solo 24 ore prima era andato ad un passo dal suo primo gol in A con la prima squadra bianconera. Morale della favola, il turco era fresco come una rosa ed estremamente pericoloso a poche ore di distanza dalla sfida dell’Allianz Stadium contro il Verona mentre invece il centrale di Greco ha sofferto palesemente le iniziative del turco e, nel secondo tempo, anche di Guerra, autore dell’assist per il secondo gol di Salifou. In avanti si segnala un suo colpo di testa alto sopra la traversa al minuto 65. (dall’86’ Scapin SV: entra in campo nel finale per dare manforte a Nanni in posizione centrale nell’attacco dell’Olbia ma non ha il tempo per incidere sul match).
Motolese 6 – A differenza del suo compagno di reparto Bellodi, il suo primo tempo non è affatto male. Sempre attento sulle letture preventive e concentrato al punto giusto sulle sortite offensive avversarie. Al minuto 44 compie un autentico miracolo difensivo dopo l’azione irresistibile e da top class della categoria portata avanti da Yildiz. Nel secondo tempo, si fa saltare con eccessiva facilità da Guerra in occasione del raddoppio della Juventus Next Gen firmato da Salifou. Proprio il gol del 2-0 bianconero è di fatto l’unico errore della sua partita che, per il resto, si può considerare sufficiente.
Montebugnoli 5,5 – Il suo motore è di quelli un po’ troppo ingolfati. Dall’ex Vastese, Greco si aspetta decisamente di più in quanto a spinta sulla corsia mancina, complice anche l’assenza di colui che a inizio stagione ne aveva preso il posto, ovvero Mordini. Nella prima frazione di gara, pensa più a non prenderle che a darne, rimanendo statico nella retroguardia a quattro dei bianchi. Nella ripresa, cerca qualche scorribanda sulla corsia nel momento in cui l’Olbia prova a riaprire il discorso ma le sue apparizioni sono sporadiche.
Dessena 5 – L’ex capitano del Cagliari arrivava dal gol che ha riportato l’Olbia al successo nell’infrasettimanale contro la Fermana. A differenza della prova del Nespoli, il numero 4 dell’Olbia non è il fattore aggiunto in quanto a intensità e legna in mezzo al campo come solitamente accade dalle parti di mister Greco e soci. Prestazione da dimenticare per lui, condita anche da un doppio giallo al minuto 72, proprio pochi minuti dopo che Nanni aveva riaperto il match.
Incerti 5 – Nel centrocampo dell’Olbia, a leggere le formazioni ufficiali, è quello che ha il compito più delicato, ovvero quello di fare filtro davanti alla retroguardia e di smistare palloni per la prima costruzione della squadra. L’italo-cubano, fin dalle prime battute di gara, è in costante difficoltà sulla pressione avversaria, mancando spesso nei tempi di gioco, aspetto fondamentale per un mediano. La sua giornata al Moccagatta, già di per sé abbastanza complicata, diventa ancor di più da dimenticare quando si fa un pisolino non autorizzato nella sua metà campo, perdendo tempo di scarico e possesso del pallone, consentendo a Salifou di andare indisturbato a battere Rinaldi per il momentaneo gol dell’1-0 (dall’86’ La Rosa SV: entra in campo, giusto il tempo di prendersi un cartellino giallo evitabile e di accendere un accenno di rissa nel finale).
Biancu 5 – Nelle intenzioni, ad ascoltare le recenti conferenze stampa pre e post partita di mister Greco, sarebbe l’uomo che dovrebbe spostare gli equilibri tecnici e tattici della squadra, soprattutto nella fase di proposta offensiva. Questo tipo di posizione ibrida all’interno dello scacchiere dei bianchi è stato il fattore per il successo in remuntada contro la Fermana. Stavolta, però, la strategia non ripaga affatto e il filtro pensato dall’allenatore dell’Olbia per il suo numero 21 ne risente e non poco. La sua pericolosità in avanti è da segnalare solo al minuto 26 del primo tempo con una doppia chance: prima murata sul colpo di testa, e poi con una grande parata di Daffara sul successivo mancino. A lungo andare spegne la luce e la sua partita termina dopo poco meno di un’ora. (dal 59′ Contini 5,5: il numero 11 dell’Olbia è senza dubbio il grande escluso di giornata a leggere le distinte ufficiali della sfida del Moccagatta. Subentra ad un Biancu alquanto evanescente per rinforzare la batteria offensiva ma la sua prestazione si ferma a pochi e labili acuti sulla corsia di destra).
Cavuoti 6,5 – Il suo impiego dal primo minuto nel tridente offensivo dell’Olbia era stato chiamato a gran voce da più parti. A farne le spese, nei panni di sacrificato, è Contini ma i bianchi ci guadagnano e non poco in quanto a qualità e pericolosità. Nel primo tempo, l’ex numero 10 del Cagliari Primavera è l’unico a provarci: una voce sola nel deserto del reparto avanzato isolano, e con Nanni impegnato a fare a sportellate con i tre centrali della Juventus. Nella ripresa, il copione è pressoché identico a quello della prima frazione, con giocate di qualità degne di un veterano, geometrie, movimenti continui a cercare spazi e visione di gioco da esterno offensivo puro. Eppure in estate era arrivato dal Cagliari per fare il regista…
Nanni 6 – Schierato titolare ancora una volta da Greco nell’undici titolare, l’attaccante di San Marino gioca un primo tempo per fare il classico lavoro sporco del centravanti boa, ovvero la lotta con i centrali avversari. La ripresa, per il numero 18 dell’Olbia, ha però tutto un altro sapore. Lui ci mette la solita volontà, ma a questa ci aggiunge qualcosa che gli è mancato tanto nelle ultime uscite ovvero la rete personale: è proprio lui infatti a incornare alla perfezione al minuto 70 il cross dalla destra di Ragatzu per riportare in partita l’Olbia dopo l’uno-due di Salifou. Non segnava dalla gara del Nespoli contro il Cesena e questo può essere un buon segnale per il futuro.
Ragatzu 6 – Prestazione quasi da dottor Jekyll e Mr Hyde per il numero 10 dell’Olbia. Se infatti nel primo tempo, fa una fatica pazzesca a entrare in partita, complice anche il pressing sistematico portato dai giocatori della Juventus ad ogni minimo pallone che gravita dalle sue parti, nella ripresa si ricorda il perché viene considerato un giocatore temibile. E quando si accende, l’ex Cagliari diventa davvero un pericolo per qualunque difesa. L’assist per il gol di Nanni al 70′ è solo l’antipasto del giorno. Cerca poi il top gol di chilena ma soltanto il muro difensivo bianconero gli nega la gioia della magia della domenica.
Allenatore Leandro Greco 5,5 – L’allenatore dell’Olbia è voluto ripartire dalle proprie certezze tattiche. Confermato il 4-2-3-1 (mascherato da 4-3-3 in fase di non possesso), con annesso mini turnover ragionato. L’atteggiamento messo in campo dai suoi ragazzi nel primo tempo è quello già visto in altre occasioni ufficiali, ovvero cercare di essere come una tigre nascosta tra i cespugli, che aspetta il momento propizio per poi azzannare la preda. Questa strategia viene capita fin da subito dalla Juventus Next Gen, che fin dalle prime battute ha imposto il suo ritmo. Nella ripresa aumenta il potenziale offensivo, rompendo ben prima di quanto ci si potesse aspettare gli indugi e stavolta le cose sembrano poter cambiare. Il rosso a Dessena rovina un po’ i piani ma il carattere dell’Olbia è emerso anche nel finale. Proprio dal secondo tempo del Moccagatta e dalla maggiore convinzione dei propri mezzi qualitativi dovrà ripartire la squadra gallurese in vista del recupero con il Pineto e della sfida alla Lucchese. Doppia chance casalinga da non sbagliare per fare punti salvezza.
Fabio Loi