Brutto stop per la Dinamo Sassari che contro Pesaro perde al PalaSerradimigni per 91-96 e non raccoglie due punti che sarebbero stati fondamentali in chiave playoff. I nostri giudizi sui biancoblù.
Jefferson: 5,5. Approccia molto bene la gara, le due triple in fila a punire un Cinciarini troppo poco vigile sembrano far presagire un’altra gara di alto livello per il folletto ex Orleans. L’ex Olimpia Milano cominciare però da lì in poi a creargli problemi spalle a canestro, Tambone fa lo stesso quando l’accoppiamento cambia e la partita si fa in salita. Chiude in doppia cifra, ma l’ultimo canestro dall’arco arriva a inizio terzo quarto e nel finale, per quanto dubbio, il suo fallo in attacco su Bluiett chiude definitivamente la gara.
Tyree: 6. Il duello interno alla gara con Wright-Foreman è un po’ la foto di una gara fatta di folate da una parte e dall’altra. Il prodotto di Ole Miss è uno dei più continui per la Dinamo, apre il fuoco presto con una buona selezione dei tiri e forza meno del solito per la felicità del suo coach. Il tabellino per questo si gonfia presto, dall’altra però Wright-Foreman alla lunga gli fa pagare il prezzo dei suoi sforzi e lo attacca finendo per avere la meglio quando la partita va verso le sue battute finali. Resta comunque più che positivo il suo incontro, chiude da top scorer a quota 22 punti e con qualche energia in meno però che aiuta Pesaro nell’ultimo quarto a controllarlo meglio.
Kruslin: 5. Non si vede praticamente mai in attacco dove non prende un tiro nei 16′ passati in campo. Ci sono sì i quattro assist, ma i ritmi della gara lo escludono naturalmente dalla contesa, con i giri in difesa che non bastano per restare dietro a una squadra come Pesaro che invece sull’acceleratore vuole per forza di cose accelerare.
Charalampopoulos: 5,5. Voto che fa media tra entrambe le frazioni. Primo tempo da desaparecido, con il solito leitmotiv di un approccio offensivo non positivo dall’arco che si ripercuote sul resto. Nel secondo tempo invece dà una mano più cospicua a rimbalzo, lavora meglio sui closeout e comincia a produrre, con la seconda tripla di serata che sembra dare la spinta giusta a Sassari per provare ad andare via. Il finale però dice il contrario, con il suo fallo in attacco su Wright-Foreman che spegne le possibilità di riagganciare gli avversari.
Gombauld: 6. La partita non è delle più semplici nemmeno per lui, Pesaro con i suoi centimetri in meno impone ritmi alti e poi sceglie proprio di preservare l’area il più possibile lasciando poche opportunità per esplorare il pitturato. Nel momento migliore della Dinamo c’è però lui in campo, in un terzo quarto in cui riesce spesso a farsi trovare al posto giusto al momento giusto per attaccare con intelligenza l’area.
Cappelletti: 5,5. Non parte bene, anzi, aggiunge più confusione nella fase iniziale del suo ingresso in partita che altro. E non è qualcosa a cui nell’ultimo periodo ha abituato, forse anche per questo con il passare dei minuti prende più confidenza con la partita e dà una mano contro Cinciarini ma soprattutto in attacco dove ha capito di poter e dover prendere più responsabilità . La tripla nell’ultimo quarto, così come quella di Chara, è puro ossigeno per Sassari, poi però anche a lui sembra mancare quella energia giusta per far fare lo sforzo in più alla squadra. Gli spazi si restringono, la palla non esce come vorrebbe e soprattutto su Cinciarini spalle a canestro nelle fasi più calde non è perfetto. Peccato.
Diop: 5. Che sarebbe stata una partita non semplice, vista la condizione di Pesaro, lo aveva fatto capire pure lui. La squadra di Sacchetti gli fa fare chilometri, i suoi aiuto e recupero diventano meno efficaci e perde più di qualcosa così in lucidità . Non riesce a essere un fattore dopo diverse partite in cui lo era stato. Una battuta d’arresto che ci sta, peccato sia arrivata nel giorno in cui Sassari aveva l’opportunità di accorciare su Tortona in classifica.
McKinnie: 6. Sufficienza che diventa striminzita, anziché piena come sarebbe dovuta essere. Perché dimostra di essere il giocatore di cui Sassari ha bisogno in uscita dalla panchina per oltre 30′, bravo a capire quando attaccare il lato debole senza palla, cattivo a rimbalzo, attento in difesa contro McDuffie. Per questo in attacco diventa presto un fattore e Pesaro fa fatica a bloccarlo, con Markovic che preferisce spesso non privarsene. Ma nel finale qualcosa si spegne in difesa e Bluiett gioca più volte lo scherzetto, soprattutto con il canestro che porta Pesaro ad allontanarsi definitivamente.
Treier: ne.
Gandini: ne.
Pisano: ne.
Coach Nenad Markovic: 5,5. La squadra sale sulle montagne russe e non scende più fino alla sirena finale. Malgrado un buon approccio e un buon terzo periodo, le chiavi della sfida alla fine premiano la VL che sfrutta la dinamicità dei lunghi per aprire il campo e far male dall’arco e sfrutta bene il mismatch a favore di Cinciarini. Troppa la confusione in attacco, troppe le palle perse che sono tornate a salire drasticamente negli ultimi incontri, ma soprattutto troppo lo spazio concesso a Pesaro che ha potuto alzare il numero dei possessi e segnare ben 96 punti. L’energie finite presto nel finale sono un altro campanello d’allarme su cui coach e staff dovranno lavorare. Niente è matematicamente perduto per i playoff, ma Sassari perde soprattutto un’occasione per accorciare su Tortona uscita sconfitta. Ora conteranno ancor di più i risultati degli altri e questo, nello sport, non è mai un buon segno.
Matteo Cardia














