I nostri giudizi sulla prova offerta dalla Dinamo Sassari contro il San Pablo Burgos.
Bilan 6,5 – Nei primi istanti di gara sembra tutto fin troppo facile per lui, poi gli avversari gli prendono le misure: si risveglia nel terzo quarto ed è una delle poche note liete nel finale nonostante un erroraccio sotto canestro su assist di Pierre.
Evans 6 – Non si vede per metà gara, si accende al rientro dagli spogliatoi dando un contributo fondamentale, salvo poi rispegnersi nel finale. Un andamento della gara pari passo a quello del Banco.
Pierre 5,5 – Le aspettative su lui sono sempre alte e di certo quello visto oggi non è stato il miglior Pierre visto sul parquet di Sassari: si perde in qualche occasione il letale Benite e fa un certo effetto vedere solo 5 punti segnati a referto.
Vitali 5 – se si escludono due fiammate in attacco con due triple di fila e un gioco da 4 punti, la sua prestazione rimane opaca: maluccio in difesa, esce per falli molto presto.
Spissu 7 – peccato quel possesso mal giocato nel finale, unico neo di una partita da autentico trascinatore.
Coleby 4,5 – no, decisamente non ci siamo: se la cavicchia in qualche occasione in difesa e quando c’è da lottare a rimbalzo, ma in fase realizzativa è totalmente assente nonostante i grandi mezzi fisici.
Smith 5,5 – bagna il ritorno a Sassari con una tripla, poi segna solo dalla lunetta: modo di giocare completamente differente da quello di Jerrells, vediamo se la mossa pagherà alla distanza.
Gentile 5,5 – offre il consueto e lodevole contributo alla causa, ma quanto pesano oggi quelle due triple sbagliate nel finale.
Sorokas 6 – minutaggio elevato per il lituano schierato da 4 insieme ad Evans per una buona fetta di gara: non dispiace e rischia seriamente di diventare un’alternativa concreta a Coleby.
Magro n.e .
Bucarelli s.v.
Devecchi n.e..
Coach Pozzecco 6 – tornare a giocare in una partita ad eliminazione diretta dopo 18 giorni di pausa forzata non era di certo un compito facile: bravo a dare la solita scossa nell’intervallo, ma il finale poteva essere gestito forse meglio.
Matteo Porcu