I nostri giudizi sulla Dinamo Sassari sconfitta dall’AEK Atene nella quinta giornata del Girone D della Basketball Champions League.
Gombauld 6 – ĆØ l’unico a potersela giocare ad armi pari contro la batteria di lunghi greca e lo fa molto bene, facendosi trovare presente nel pitturato. Il francese si conferma in ottima forma, logico che non può stare in campo per 40′.
Mckinnie 5 – passo indietro rispetto a quanto offerto contro Milano, soffre nel duello con Kuzminskas ed ĆØ praticamente assente in attacco, almeno fin quando c’era ancora un minimo di partita. Si riprende all’uscita dagli spogliatoi nel terzo quarto, ma l’AEK aveva giĆ alzato il piede dall’acceleratore.
Treier 5 – dura, durissima contro una squadra cosƬ fisica per un giocatore che ĆØ un lungo adattato. Ci mette il solito impegno, ma raccoglie meno che in altre occasioni.
Gentile 5 – non riesce a dare la scossa con il suo ingresso in campo, ma ad Atene era davvero difficile fare la differenza. Pochi i tiri presi dal capitano che chiude con una virgola la sua partita.
Kruslin 4,5 – continua a litigare con il canestro, peccato perchĆ© contro Scafati e Milano erano arrivati buoni segnali.
Tyree 5,5 – certo, non ĆØ semplice quando tutti i possessi passano tutti tra le tue mani, ma in Grecia il numero 5 sassarese ne ha indovinato ben pochi quando la partita era ancora in bilico. La voce continuitĆ ancora ĆØ assente nello straordinario bagaglio tecnico che ha messo in bella mostra nel terzo quarto con i buoi ormai scappati.
CappellettiĀ 6 – ĆØ l’unico a trovare con regolaritĆ il canestro (5/5 da tre) in un ruolo da cecchino più che da metronomo.
Gandini s.v. – menzione speciale nei pochi minuti sul parquet per una rubata su Kuzminskas, non ĆØ da tutti.
Pisano 6 – accumula qualche minuto in una coppa europea nel garbage time finale, impreziosendo il suo tabellino con un canestro da oltre l’arco.
Raspino 5,5 – con Whittaker fuori dalle rotazioni c’ĆØ spazio anche per Tommaso il Guerriero, parte bene facendosi trovare pronto su uno scarico sotto canestro ma poi commette qualche errore.
Charalampopoulos 5 – soffre anche lui la grande fisicitĆ dell’AEK e non ĆØ fortunato dalla distanza nei primi 20′. Si sblocca dopo l’intervallo, ma era ormai giĆ troppo tardi: nemo propheta in patria.
Whittaker n.e
Coach Bucchi 6 – la montagna da scalare era ripidissima giĆ alla vigilia, se poi la si affronta con una biciletta a cui mancano pezzi e altri sono da oliare. l’impresa diventa impossibile. Il proseguimento del cammino in Europa come prevedibile passerĆ dalla gara interna contro Stettino, ma queste partite sono senz’altro utili e servono da lezione anche per il campionato. Può ripartire dal terzo quarto, quando con la testa libera la Dinamo ha offerto qualche buono spunto, almeno in attacco.
Matteo Porcu














