I nostri giudizi sul Cagliari vittorioso ai supplementari contro l’Udinese in Coppa Italia: decidono i gol di Viola e Lapadula per i rossoblù dopo l’iniziale vantaggio firmato Lucca.
Radunovic 6: l’Udinese decide di rovinargli la serata, perché il treno da prendere per far ricredere Ranieri non passa per la sua stazione. Una traversa a salvarlo, un gol nel quale può poco, nulla di rilevante per recuperare il terreno perduto.
Di Pardo SV: sembra iniziare con il giusto piglio, poi l’attesa per l’ingresso in campo presenta il conto sotto forma di infortunio muscolare dopo appena sedici minuti.
Dal 18′ Zappa 5,5: di fronte ha un Kamara non esattamente in serata di grazia, lui si adatta e pur se non ai livelli del dirimpettaio sbaglia parecchie giocate. Non cambia copione con l’ingresso di Zemura, anzi. Un biglietto da visita non promettente in vista della prossima titolarità.
Wieteska 6: boccata d’ossigeno al ritorno in campo dopo gli errori che lo hanno fatto scivolare nelle gerarchie. Con Lucca qualche scintilla iniziale, poi non difetta in marcatura mentre è da rivedere in impostazione quando alcune scelte potrebbero costare caro.
Hatzidiakos 6,5: come il compagno di reparto può riprendere fiducia grazie a un’Udinese che preoccupa poco. Sceglie una non scalata con poca logica prima, si riscatta recuperando su Thauvin una situazione pericolosa poi. Nella ripresa è solido e costante, cresce in personalità e serenità dando segnali positivi per il futuro.
Azzi 5,5: due cross di destro sballati, il binario classico da percorrere dritto per dritto che lo vede spesso deragliare, errori e poca incisività. Anche quando passa in posizione più avanzata non brilla. Insomma, se l’obiettivo era guadagnarsi possibilità per scalzare Augello può considerarsi fallito.
Dal 76′ Viola 7: ci mette 4 minuti per dare un senso al suo ormai classico ingresso in corsa. Una costante, entra e determina che sia assist o gol. Nella serata friulana lo fa con una punizione beffarda, ma anche con una costante presenza nel vivo del gioco. Quando i ritmi scendono diventa un’arma letale.
Sulemana 5,5: l’occasione non ha fatto l’uomo ladro. Non si vede e gli avversari non lo stimolano nemmeno nella fase di non possesso. Fatica a trovare la posizione e farsi notare, anzi, si fa vedere quando dimentica completamente Guessand in occasione del vantaggio Udinese. Risponde alla domanda del perché non abbia più avuto una chance, rimandato.
Dal 106′ Deiola 6: entra per mettere freschezza, andando anche vicino al gol dell’1-3 nel finale.
Makoumbou 6,5: con ritmi bassi e una tecnica generale che in campo latita lui appare un gigante in mezzo ai lillipuziani. Gioca in infradito, ma in fondo lo fa bene. E la gara non chiedeva nessuna calzatura da battaglia, d’altronde. Se Ranieri tra i titolari sceglie di mandare in campo per tutta la gara – supplementari inclusi – solo lui un motivo ci sarà. Ed è nella sua costanza, con e senza palla.
Oristanio 6,5: nd’Okoye Okoye lui ci prova sempre sbattendo sul portiere bianconero più e più volte. Ficcante ma egoista, tanto è bravo quanto esagerato nel cercare sempre e comunque la soluzione personale. Perfino su calcio d’angolo. Però, alla fine, la scintilla che accende è quasi sempre lui.
Dal 76′ Pereiro 6: trenta secondi e la missione dimostrare garra è compiuta con un giallo immediato anche eccessivo. Da spezzone per rivedere il campo la chance si trasforma in supplementari e più possibilità. Mette la testa nella gara, non ha grandi opportunità ma non per suoi demeriti.
Shomurodov 6: l’uzbeko fisicamente si dimostra tirato a lucido, lo scatto c’è sia nel breve che nel lungo e anche la voglia non manca. Se il compito era dare un segnale dopo quello di Salerno si può dire che lo ha svolto con discreto successo.
Dal 76′ Lapadula 7: potrebbe evitare i supplementari, ma è sfortunato. Però ha l’occasione di fare altrettanto con i rigori ormai prossimi e no, non la perde. Il calcio regala bellissime storie, a Cagliari di rientri con gol ne è pieno. E Lapa torna -gol, regalando un altro sorriso a Sir Claudio. E, per poco, non realizza persino una doppietta.
Jankto 6: ottimo approccio, cala con il passare dei minuti. Dà spesso e volentieri opzioni con movimenti intelligenti, ma l’egoismo di Oristanio lo penalizza. Raccoglie altri minuti da mettere nella cascina della forma, esce dopo un primo tempo sufficiente senza acuti.
Dal 46′ Obert 6: parte con alcuni errori e un giallo evitabile dal quale arriva la punizione del vantaggio friulano. Si riprende con intelligenza, provando anche alcune incursioni in terra nemica senza fortuna.
Petagna 6,5: passa i primi venti minuti a pensare più a lamentarsi di questo e quel passaggio piuttosto che spendersi per il gioco della squadra. Quando finisce la benzina della critica e prende energia dalla riserva della voglia, ecco che si dimostra centravanti boa utile, funzionale e che può dare un apporto positivo. Con le forze ridotte al lumicino ha la forza di credere nella vittoria e servire a Lapadula il cioccolatino decisivo. Un’altra freccia nell’arco di Ranieri.
Ranieri 7: trova le risposte che cercava dalla grande maggioranza dei meno utilizzati, così come il rientro di Lapadula è un ottimo segnale. Ma il vero aspetto positivo della serata è che la squadra mette in mostra trame interessanti, dimostrazione che il suo credo è sempre più nella testa del gruppo a prescindere dagli interpreti. Certo, la nota dolente delle occasioni non tramutate in gol – soprattutto nel primo tempo – resta aspetto sul quale lavorare, ma la svolta di Salerno e la rimonta contro il Frosinone hanno trovato oggi conferme. Il suo Cagliari sembra aver incontrato la via e con la rosa che si allarga può sorridere.
Matteo Zizola