I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato per 2-2 all’Arechi contro la Salernitana nella nona giornata di Serie A.
Scuffet 6: primo tempo da spettatore non pagante, chiamato soltanto al gioco con i piedi e nulla più. Nella ripresa non cambia il copione, risultando però prezioso con alcuneuscite e non potendo nulla sul momentaneo pareggio di Dia e intuendo senza successo il rigore decisivo.
Nández 6,5: tanto va il León in nazionale che torna come terzino. Ranieri, convinto dalla prestazione contro il Brasile e Vinicius, opta per l’uruguaiano sulla corsia destra nella linea a 4 e viene ripagato da una gara solida e di garra al servizio della retroguardia. Qualche imprecisione al cross, ma per il resto ottime risposte. Non al meglio, resta negli spogliatoi. Dal 46’ Zappa 6: crea i presupposti per il vantaggio firmato da Luvumbo con una pressione alta che mette in difficoltà Martegani, poi amministra la propria zona senza infamia e senza lode.
Goldaniga 6: non partiva titolare dalla prima di Torino e regala tranquillità almeno finché il suo partner è Dossena. L’avversario non è quello delle ultime uscite, ma comunque il suo lo fa per poi capitolare nella confusione finale che porta al pareggio per 2-2.
Dossena 7: alza il muro e di testa o di piede dalle sue parti non si passa. Evita che Scuffet venga impegnato con interventi risolutori e scivolate d’altri tempi, mentre sulle palle aeree non ce n’è per nessuno. Ritrovato dopo i problemi di Firenze, alza bandiera bianca e la squadra paga dazio, aspetto che conferma la bontà della sua gara. Dal 74′ Obert 5: entra bene in campo, ma macchia tutto con lo scivolone che regala l’1-1 ai padroni di casa. Nel finale convulso, con tanti attaccanti di fronte, non dà sicurezza.
 Augello 6: poco efficace in fase offensiva quando si vede soltanto nei calci d’angolo affidati al suo sinistro, resta però prezioso in quella difensiva con diagonali attente e solidità contro un cliente complicato come Candreva. Anche quando alla fine arrivano un po’ tutte le bocche di fuoco avversarie dalle sue parti riesce a tenere botta. Solo il fuoco amico chiamato Obert gli crea problemi sull’1-1.
 Makoumbou 7: se Nández dimostra solidità e Prati ha lo spazio che merita in impostazione è perché il dinoccolato centrocampista rossoblù si mette al servizio della squadra. Pulisce tutto ciò che c’è da pulire, domina sulla sua zona di campo e sbaglia praticamente nulla con la palla al piede. Continuo nell’arco di tutti i 90 minuti, da mezzala è un altro vedere.
 Prati 6,5: la verticale con Mancosu è uno degli aspetti positivi del Cagliari rinnovato visto all’Arechi. Ancora una volta dimostra personalità da veterano, sa cosa fare, come farlo e quando farlo e va anche vicino al gol con un destro velenoso. Se l’intesa con il numero 5 crescerà come da attese ecco che Ranieri avrà trovato parte della sua spina dorsale.
 Deiola 6,5: corsa, gamba e inserimenti, avesse anche il piede vellutato parleremo di tutt’altro centrocampista. Però mette tanto sudore e porta difficoltà costanti agli avversari, risultando funzionale alle richieste di Ranieri e abile nel collegare i reparti quando ci si affida al lancio dritto per dritto. È grazie al suo fisico che il Cagliari riesce a tenere duro sulle seconde palle.
 Mancosu 6,5: non può essere al meglio e si sa, ma è evidente l’effetto positivo che ha sul gioco con la sua sola presenza. L’avversario non è di quelli top, vero, mala sua qualità è ossigeno per una squadra che fino a oggi aveva faticato e non poco nel creare nella metà campo altrui. Con la condizione che arriverà sarà senza dubbio la chiave per un Cagliari differente. Resta negli spogliatoi dopo aver dato tutto ciò che aveva.
Dal 46’Viola 6,5: entra e inizialmente più che regalare calcio va a pestare i piedi a Prati. Una volta sistematosi nella zona giusta tra le linee, diventa decisivo nel dare tecnica e soprattutto nel mettere in freezer la sfera. Segna il gol che sembra regalare la prima vittoria, ma poi è protagonista negativo e sfortunato della palla schiaffeggiata che porta al rigore del pareggio.
 Oristanio 6: ci mette tanto cuore nella sua Salerno pur risultando spesso impreciso. La sua voglia in fase di recupero risulta però importante, manca lo spunto ma difficile non premiarlo per lo sforzo per il collettivo.
Dal 64′ Jankto 7: finalmente Jakub, quello voluto da Ranieri che porta esperienza, qualità e giocate intelligenti. Prima l’assist con il contagiri per Luvumbo, poi il pallone nello spazio che solo lui vede per dare a Shomurodov l’occasione dell’assist. I tre punti non arrivano, ma il suo ritorno sarà fondamentale.
 Luvumbo 7: eccolo il buon Vecchio Zito, quello che mette in apprensione le difese avversarie ma che allo stesso tempo è troppo egoista. Resta però l’uomo che può colpire e infatti è lui a portare in vantaggio i rossoblù con la solita corsa nello spazio abbinata al sinistro questa volta chirurgico. Con maggiore freschezza mentale nelle scelte sarebbe giocatore da grandi palcoscenici.
Dall’84’ Shomurodov 6,5: ha pochi minuti a disposizione ma li sfrutta questa volta più che ottimamente. L’assist per il gol da tre punti di Viola è una perla, il tentativo di mettere in cassaforte il punteggio apprezzabile. Non riesce a regalare i tre punti, ma riscatta in parte prestazioni a oggi negative.
 Ranieri 6,5: il classico scivolone difensivo e un po’ di sfortuna non possono cancellare il primo vero Cagliari che si fa piacere pur con alcuni limiti che restano. Abbandona la difesa a tre e viene premiato da un centrocampo tecnico che produce e da una squadra che sviluppa più che nel recente passato. Deve sistemare le cose alla voce episodi, ma oggi ha dato l’idea che sì, effettivamente potrebbe essere iniziato davvero il campionato. La vittoria sfuma per un nonnulla, l’arbitraggio non ha aiutato di certo, ma così i tempi migliori arriveranno.
Matteo Zizola
